Il finanziamento delle politiche regionali di spesa è avvenuto solo raramente attraverso la previsione di nuove o maggiori entrate, confermandosi invece il frequente ricorso a pregresse disponibilità di bilancio. Carenze e lacune sono state, inoltre, accertate nelle relazioni tecniche, spesso inadeguate a una corretta quantificazione degli oneri finanziari.
È quanto evidenzia la Corte dei conti nell’analisi svolta sulle tecniche di copertura finanziaria nelle leggi regionali di spesa relative al 2023, approvata dalla Sezione autonomie con Delibera n. 11/SEZAUT/2025/FRG e condotta nell’ambito della funzione ausiliaria, sulla scorta dei dati forniti dalle Sezioni regionali di controllo.
Resta particolarmente intenso, specifica la magistratura contabile, anche il ricorso a leggi di riconoscimento di debiti fuori bilancio che, pur in presenza di una valida fonte di copertura, sono sintomatiche di una non corretta programmazione finanziaria.
Rimarcando l’obbligo per le Regioni di conformarsi ai principi stabiliti dall’art. 81 della Costituzione e alle indicazioni della giurisprudenza costituzionale, la Corte ha ribadito la necessità complessiva di un miglioramento della stesura dei testi di legge (soprattutto sul versante della metodologia di elaborazione delle relazioni tecniche) e delle tecniche di copertura delle leggi regionali di spesa.
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