Si svolgerà a Grottaglie (Taranto), giovedì prossimo 19 giugno una manifestazione davanti al commissariato di pubblica sicurezza, e vedrà la partecipazione di delegazioni del Sindacato Autonomo di Polizia provenienti da tutta la Puglia e dalla Basilicata. Saranno presenti il segretario generale nazionale del sindacato, Stefano Paoloni, il segretario nazionale Vito Stasolla, e i segretari regionali di Puglia e Basilicata, Francesco Pulli e Michele Gallucci.
La manifestazione vuole esprimere vicinanza e sostegno ai due agenti della sezione investigativa del commissariato di Grottaglie (Taranto) della Polizia di Stato , finiti sotto inchiesta per la morte del pregiudicato Michele Mastropietro, rimasto ucciso nel conflitto a fuoco successivo all’omicidio del brigadiere Carlo Legrottaglie.

“Saremo presenti per esprimere un’immensa solidarietà ai colleghi che, dopo aver catturato i responsabili della morte del collega carabiniere Carlo Legrottaglie, sono stati iscritti nel registro degli indagati – spiega il segretario provinciale Sap della Bat, Giordano – l’iscrizione è un atto di garanzia, ma fino alla fine del procedimento i colleghi avranno la carriera bloccata e dovranno affrontare le fasi processuali con i propri avvocati”.
Il sindacato sottolinea che l’iscrizione nel registro degli indagati non equivale a una condanna, ma consente ai poliziotti di partecipare con i propri legali agli accertamenti irripetibili, come l’autopsia sulla salma di Mastropietro. Tuttavia, il Sap sollecita un intervento legislativo che eviti automatismi in casi simili.
Sulla piattaforma GoFundMe sono state avviate sue raccolte fondi sul caso che stanno raccogliendo centinaia di adesioni da cittadini, colleghi e simpatizzanti delle forze dell’ordine. La campagna in memoria del brigadiere 59enne, prossimo alla pensione, è stata promossa da amici e colleghi per sostenere la moglie Eugenia e le figlie gemelle, Carla e Paola, di 14 anni. In tre giorni sono stati già raccolti oltre 23.700 euro.

“Carlo ha sacrificato la sua intera vita, fino all’ultimo giorno di servizio, per proteggere tutti noi”, si legge nella presentazione firmata da Cataldo Demitri e Natalino Leobono. I fondi raccolti serviranno a coprire le spese del funerale e a offrire un aiuto concreto alla famiglia. Parallelamente, il sindacato di polizia Mosap ha avviato una seconda raccolta fondi, con l’obiettivo di raggiungere 15.000 euro a favore dei due agenti indagati per la morte di Michele Mastropietro, il pregiudicato ritenuto responsabile dell’uccisione del brigadiere.
La cifra attualmente raccolta è 3.937 euro. “I colleghi – spiega il segretario generale del Mosap, Fabio Conestà – sono intervenuti in una situazione di estremo pericolo, fronteggiando soggetti armati che avevano già fatto fuoco contro un carabiniere. Oggi si trovano indagati, con la carriera bloccata, spese legali da affrontare e un forte peso psicologico“.
Sulla questione è intervenuto anche l’avvocato Giorgio Carta, che assiste uno dei due agenti indagati: “Il recente decreto sicurezza ha raddoppiato l’anticipo massimo per le spese legali da 5.000 a 10.000 euro. Un passo apprezzabile, ma non risolutivo. La tutela legale deve essere un dovere dello Stato, non una concessione soggetta a revisione contabile. Occorre rivedere radicalmente il sistema”.