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29 Marzo 2024 08:44
29 Marzo 2024 08:44

Recuperato in mare dai Carabinieri il corpo del gruista di Arcelor Mittal disperso a Taranto

Il corpo di Cosimo Massaro, è stato trovato e recuperato dal nucleo subacqueo dei Carabinieri di Pescara a sei metri di profondità nelle acque antistanti il molo polisettoriale del porto di Taranto ove opera in concessione ArcelorMittal. Le ricerche  coordinate dalla Capitaneria di Porto di Taranto  e con l'ausilio dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco erano andate avanti per tre giorni con alcune interruzioni causate dal maltempo e dal pericolo di crollo delle gru pericolanti
Cosimo Massaro

ROMA – Il corpo dell’operaio di ArcelorMittal precipitato in mare nel porto di Taranto dentro la cabina di una gru travolta dal ciclone di vento dello scorso 10 luglio, che ha sfondato il tetto dei 110 chilometri orari. Il corpo è stato trovato e recuperato alle 16.40 di oggi dal Nucleo Subacqueo dei Carabinieri di Pescara a sei metri di profondità nelle acque antistanti il molo polisettoriale del porto di Taranto ove opera in concessione Arcelor Mittal Italia.

Cosimo Massaro si trovava privo di vita accanto alla cabina di comando dove il gruista di Arcelor Mittal stava lavorando quando il tornado di vento l’ha travolto. Da un primo esame medico legale effettuato, e che verrà approfondito  con l’autopsia disposta dalla Procura,  la testa del povero gruista presenta una lacerazione alla testa.   Le ricerche  coordinate dalla Capitaneria di Porto di Taranto  e con l’ausilio dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco sono andate avanti per tre giorni con alcune interruzioni causate dal maltempo e dal pericolo di crollo delle gru pericolanti.

Era a circa sette metri di profondità. Lo abbiamo notato a fatica, in quanto lì sotto si vede al massimo a mezzo metro” ha raccontato l’appuntato dei Carabinieri del Nucleo Subacquei di Pescara “incastrato in quel delirio di rottami a circa dieci metri dalla banchina laddove è venuta giù la gru“.  “Ho notato immediatamente che aveva una larga ferita sulla testa – continua il carabiniere – ed un taglio profondo su un braccio. Sulle spalle aveva ancora lo zainetto che conteneva alcuni oggetti personali ed un piccolo computer. Più in basso di alcuni metri ho visto la cabina di guida della gru, e quindi siamo riemersi per comunicare che lo avevamo trovato“. Immediatamente è partita l’azione di recupero della salma che è stata prelevata dall’ acqua e condotta alla calata uno del porto.

Su incarico della procura il medico legale Marcello Chironi  ha effettuato sul molo una prima ispezione del cadavere di Cosimo Massaro e successivamente nella sala mortuaria dell’ospedale, individuando sul corpo diversi segni dell’impatto tra l’operaio e la struttura della gru. Sarà la successiva l’autopsia ad accertare se il decesso è avvenuto a causa dei traumi subiti o per annegamento.

Sul posto si è voluto recare anche il procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo che coordina le indagini affidate ai pm Raffaele Graziano e Filomena Di Tursi della Procura di Taranto che hanno posto sotto sequestro l’ area dell’incidente, ed hanno aperto un fascicolo sull’incidente sul lavoro. Adesso si indaga per “omicidio colposo“.  Ieri pomeriggio, poco dopo aver recuperato il corpo di Cosimo Massaro, la Procura di Taranto ha inviato i primi avvisi di garanzia ad otto dirigenti della fabbrica, atto dovuto per il prosieguo delle indagini. La Guardia Costiera delegata dall’Autorità Giudiziaria alle indagini, continuerà nei prossimi giorni tutti accertamenti tecnici e la ricerca di tutto quanto utile al fine di accertare responsabilità e dinamica dell’accaduto.

“Ho voluto questo incontro perché mezz’ora fa abbiamo ritrovato il corpo del povero operaio Cosimo Massaro” ha detto in conferenza stampa  il procuratore Capristo Un ritrovamento che non è affatto casuale, perché c’erano state una serie di attività preparatorie, anche ad opera dei Vigili del Fuoco e oggi, con la collaborazione del Comandante Provinciale dei Carabinieri Col. Luca Stefenssen, è intervenuto il Nucleo Sommozzatori Carabinieri di Pescara (che ha competenza anche sulla Puglia n.d.r)”

“Quando lo sforzo, la sinergia e tutte le componenti che in questo momento si sono aiutate tra loro – ha continuato il Procuratore Capo di Taranto – per arrivare al ritrovamento del corpo del povero Massaro, e ringrazio anche la Capitaneria di Porto per il grande impegno profuso in questi giorni, i risultati non mancano. Stiamo sulla strada della chiarezza. Il nostro primo obiettivo era quello di ritrovare il corpo dell’operaio. Adesso verrà fatta in tempi molto rapidi l’autopsia  per consentire alla famiglia di ottenere la salma e di poter seppellire degnamente il loro caro che va rispettato, ed a cui noi dobbiamo un risultato di chiarezza assoluta su ciò che è accaduto. Sarà fatta piena luce. Lo dobbiamo a questo figlio di Taranto, ed alla sua famiglia, ma lo dobbiamo anche a tutti noi.

La gru DM5 la mega struttura spezzata dal ciclone di vento che viaggiava a oltre 110 chilometri di velocitò,  su sui stava lavorando Cosimo Massaro, è stata sottoposta ad interventi di manutenzione tra il 2012 e il 2019 come ha spiegato in conferenza stampa il procuratore capo Capristo,   a seguito dell’incidente del 2012 in cui perse la vita Francesco Zaccaria, era stata oggetto di lavori di ripristino e quindi anche di un successivo collaudo.  Adesso la procura, vuole verificare se vi siano state delle eventuali negligenze non solo da parte dell’azienda, ma sopratutto di eventuali responsabili di società esterne che hanno certificato la piena utilizzabilità della gru, sulla quale stanno effettuando i dovuti accertamenti i tecnici dello Spesal dell’ ASL Taranto.

“In queste ore drammatiche, il nostro pensiero e le nostre preghiere vanno a lui, alla sua famiglia, ai suoi amici e a tutti i colleghi, ai quali fin da subito abbiamo cercato di fornire tutto il supporto possibile. Come segno di massimo rispetto nei confronti del nostro collega, le bandiere dello stabilimento sono stata abbassate a mezz’asta e tali rimarranno fino al giorno dei funerali, aderendo al lutto cittadino indetto dal Sindaco di Taranto” scrive  Arcelor Mittal in una nota diffusa dopo il ritrovamento del “corpo senza vita di Cosimo Massaro, 40 anni, originario di Fragagnano, operaio gruista presso lo sporgente 4 dello stabilimento ArcelorMittal Italia di Taranto, che stava lavorando nella cabina della gru DM5 ed era stato dato per disperso nella serata del 10 luglio scorso“, allorquando il ciclone di vento forte tempesta ha abbattuto ben tre gru sulla banchina di Arcelor Mittal nell’area portuale di Taranto.

“È un momento di grande dolore per quanti lavorano in ArcelorMittal Italia a Taranto – continua il comunicato –   siamo tutti scioccati da quello che è successo mercoledì sera. Da parte nostra, continueremo a collaborare con le Autorità per assisterle nelle indagini. Oggi più che mai serve restare uniti e lavorare con spirito di collaborazione e fiducia“.

Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, a seguito del ritrovamento del corpo dell’operaio di ArcelorMittal Cosimo Massaro scrive su su Twitter  “È stato ritrovato il corpo di Cosimo. Un abbraccio alla sua famiglia, ai suoi cari, a chi in questo momento sta vivendo ore di dolore” cordoglio a cui si è unita il ministro per il Sud Barbara Lezzi che scrive su Facebook “È stato ritrovato il corpo di Cosimo Massaro, l’operaio precipitato da una gru dell’ex Ilva di Taranto. Esprimo il mio sincero cordoglio alla famiglia e a tutta la città

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