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20 Aprile 2024 01:31
20 Aprile 2024 01:31

Toghe corrotte a Trani: per il Gip “gli indagati ancora in grado di influenzare»

pm Roberta Licci

ROMA – Emergono nuove denunce presentate da imprenditori e avvocati,  che riguardano il presunto sistema di corruzione della giustizia che avrebbe avuto corso nel Tribunale di Trani. Secondo quanto riportato dal giudice per le indagini preliminari Giovanni Gallo nella sua ordinanza con cui ha confermato le ipotesi accusatorie del pm Roberta Licci, nonostante l’incidente probatorio sia ancora in corso , non sono cessate le esigenze cautelari. A causa della complessità delle indagini che investono tre magistrati, un ispettore di polizia, vi sarebbe ancora il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove, motivi per cui la Procura di Lecce ha ottenuto dal gip Gallo la proroga di tre mesi degli arresti del magistrato Michele Nardi, dell’ex magistrato Antonio Savasta  che in virtù della collaborazione fornita è stato posto ai domiciliari  e del poliziotto Vincenzo Di Chiaro.

La Procura di Lecce  ha evidenziato nella propria richiesta, che a seguito del sequestro di numerosi documenti, e materiale informatico, in occasione degli arresti eseguiti lo scorso gennaio, sono attualmente in corso le analisi dei dati ricavabili dalle agende sequestrate a Nardi, da leggere in correlazione con le dichiarazioni rese nell’esame dell’imprenditore Flavio D’Introno  che in questa inchiesta riveste il ruolo di principale “corruttore“, ma anche quello del grande “accusatore“) e di Savasta, anche in relazione al coinvolgimento del magistrato Luigi Scimè, la cui partecipazione nelle vicende che interessano D’Introno si è rivelato ovviamente di immediato rilievo ed incidenza per i reati ai quali si riferisce il titolo custodiale.

Michele Nardi ed Antonio Savasta

Sono ancora in corso infatti le operazioni di effettuazione della consulenza tecnica forense che comprende 48 supporti tra cui computer, chiavette usb, telefoni cellulari. Inoltre vi sono ulteriori denunce sopravvenute durante il corso delle indagini  da altre persone, avvocati ed imprenditori, delle quali da conto la procura. I nuovi denuncianti hanno portato alla luce delle vicende specifiche corruttive che coinvolgono gli indagati per le quali sono in corso riscontri particolarmente complessi anche in considerazione dell’epoca remota di avvenimenti dei fatti emersi a  posteriori

L’accertamento di queste ulteriori circostanze che hanno portato alla luce ancora di più la svendita e il mercimonio della funzione giudiziaria, come scrive la Procura di Lecce, potrebbe essere un riscontro dell’accusa sostenuta dalla pm Roberta Linci, sempre più convinta che da parte di Nardi vi fosse un potere di pressione sui comportamenti dei magistrati operanti sul territorio di Trani e della effettiva esistenza e operatività tra gli indagati del vincolo associativo .

Il gip Giovanni Gallo nella sua ordinanza ha accolto totalmente le ipotesi investigative della procura, e quindi sussiste giusta causa in relazione alle complesse attività dell’incidente probatorio in corso, che ha già occupato quattro udienze, protrattesi per molte ore.  Sono inoltre gravi e ancora attuali le esigenze cautelari, ritiene il Gip , sia per i magistrati Michele Nardi (attualmente sospeso dal Csm a seguito di un procedimento disciplinare avviato nei suoi confronti) e di Antonio Savasta, dimessosi dalla magistratura e che ha ottenuto i domiciliari dopo aver avviato al fianco dell’avvocato Massimo Manfreda un percorso di collaborazione con gli inquirenti, e per l’ispettore Vincenzo Di Chiaro.

Dal corso delle indagini e dall’incidente probatorio in corso, emerge la trama – scrive il gip  Gallo – di rapporti intercorsi a più livelli, sia locale che nazionale, legati alle professioni svolte ma anche esterni al mondo lavorativo. È questa la ragione principale per cui viene considerato ancora attuale il pericolo di inquinamento probatorio, collegato alla capacità di influenza che gli indagati possono vantare al di fuori del processo fino alla chiusura delle indagini preliminari . L ‘incidente probatorio proseguirà il 19 giugno prossimo.

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