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15 Ottobre 2024 05:42

Roberto Antiochia

Per me quei poliziotti non erano “fonti”, li ho sempre considerati dei fratelli più grandi che resistevano in una città infame (“Siamo cadaveri che camminano”, ripeteva sempre Ninni) e che da funzionari dello Stato con la schiena dritta in quella stagione avevano davvero poche chance per andare incontro a un altro destino. Di Beppe e degli altri potrei scrivere tanto ancora, ma in questo momento preferisco tenere dentro di me alcuni ricordi. La sua storia oggi l’affidiamo a Dario, uno dei suoi fratelli. Per come l’ha vissuta. E per come ancora la vive.
28 Luglio 2018

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