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15 Ottobre 2024 05:44

Maxi-rissa tra ragazzi e spari in un locale a Molfetta: muore una ragazza 19enne

La Procura antimafia di Bari indaga per il presunto coinvolgimento di esponenti di un clan mafioso. I feriti sono due, di cui uno in gravi condizioni. Il proprietario del locale: "In un attimo si è scatenato l'inferno"

Nella notte è scoppiata una maxi-rissa tra ragazzi con uno o più spari in un locale a Molfetta, dove si sono vissuti momenti di terrore. Antonella Lopez (all’anagrafe Antonia Lopez) 19anni residente nel quartiere San Girolamo, alla periferia nord di Bari è rimasta uccisa dagli spari per la quale sono rivelati, purtroppo, i soccorsi del 118. Altri due ragazzi sarebbero rimasti feriti e trasportati in ospedale. Tutto è accaduto verso le 2:45 all’esterno del “Bahia Beach” un noto club sulla spiaggia, in località Torre Rotonda, molto frequentato dai giovani della zona e del barese.

Al momento non è stato ancora accertato cosa possa aver acceso la lite tra i gruppi. Sulla vicenda indaga la Procura antimafia di Bari per il presunto coinvolgimento di esponenti di un clan mafioso del rione Japigia del capoluogo pugliese, notoriamente sotto il controllo del clan Parisi. Secondo quanto accertato dagli investigatori dei Carabinieri della Compagnia di Molfetta e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bari coordinati dalla Dda di Bari nella rissa sono rimasti coinvolti tutti giovani provenienti da Bari tra i quali ci sarebbero anche persone legate alla criminalità organizzata barese. Uno di loro è Eugenio Palermiti il figlio di Giovanni Palermiti. Per questo motivo le indagini, avviate in un primo momento dalla Procura di Trani, sono passate alla Dda.

Dei ricoverati dopo l’agguato, due si trovano nel reparto di Ortopedia e l’altro in Chirurgia plastica del Policlinicodi Bari dove sono piantonati dai Carabinieri. Le loro condizioni non sono gravi. Uno ha riportato la frattura di un gomito, un altro ha problemi ad un ginocchio dovuti alla probabile presenza di frammenti di un proiettile mentre il terzo ha una ferita a un avanbraccio. 

Nelle tragedie del sabato notte nelle discoteche non si possono escludere né follie legate a un eccesso di alcol né vecchie ruggini, o stupide gelosie sfociate in dramma. Portare a estrarre un’arma da fuoco e, , far partire senza alcuno scrupolo dei colpi di arma da fuoco tra la folla è pura follia. Una pallottola esplosa sarebbe passata sotto la clavicola della ragazza, finendo alla giugulare, lasciandola senza via di salvezza, infatti per la povera ragazza incolpevole non c’è stato nulla da fare e sembra che abbia perso la vita sul colpo. Non è ancora stato accertato se la giovane, che lavorava in un bar ed era uscita per divertirsi, facesse parte di uno dei due gruppi coinvolti nella rissa o se invece sia stata colpita fatalmente.

Antonella Lopez, la 19enne deceduta in seguito alla sparatoria avvenuta nella notte al Bahia Beach di Molfetta, era la nipote di Ivan Lopez, il 31enne assassinato sul lungomare IX Maggio sul waterfront di San Girolamo la sera del 29 settembre 2021 . Per il suo omicidio sono a processo Davide Lepore 31enne e il 29enne Giovanni Didonna di Cellamare.Il primo risponde dell’accusa di essere l’ideatore e l’esecutore del delitto, il secondo invece di aver rubato l’auto usata per l’agguato e quindi di aver partecipato all’omicidio.

Lopez venne ucciso con almeno sei colpi di pistola mentre tornava a casa su un monopattino elettrico.Secondo gli inquirenti, sarebbe stato ucciso per ritorsione perché, insieme con suo fratello Francesco (ora collaboratore di giustizia), avrebbe compiuto delle estorsioni nei confronti di Lepore, titolare di alcune autorimesse di Bari e vicino al clan Capriati della città vecchia (e, in precedenza, al clan Parisi-Palermiti). I due imputati rispondo di omicidio pluriaggravato in concorso, con l’aggravante del metodo mafioso perché avrebbero agito per conto del clan Capriati di Bari vecchia e del clan Parisi-Palermiti del quartiere Japigia, in lotta con il clan Strisciuglio che invece aveva il predominio sui quartieri San Paolo e San Girolamo.

Uno dei tre feriti nella sparatoria avvenuta la scorsa notte al Bahia Beach di Molfetta è Eugenio Palermiti, 20anni, figlio di Gianni e nipote omonimo di Eugenio Palermiti, lo storico “boss” del quartiere Japigia arrestato lo scorso 12 febbraio 2024 nell’operazione “Codice Interno” sui rapporti tra criminalità e politica a cui la Dda ha sequestrato a lui ed a suo figlio un patrimonio da 12 milioni di euro, comprendente un garage con una porta segreta per entrare nell’abitazione del nonno, arrestato perché  ritenuto il mandante dell’agguato armato subito da Teodoro Greco, un incensurato con rapporti troppo stretti nei clan, a novembre del 2013 che venne colpito alle gambe da due colpi di arma da fuoco che gli procurarono diverse fratture. Il giovane nipote ed omonimo del boss Eugenio Palermiti ha dato in escandescenze in Pronto soccorso, dove nonostante la presenza dei Carabinieri ha danneggiato un computer.

Nicola Spadavecchia titolare del Bahia Beach di Molfetta ha affidato all’Ansa la ricostruzione di quegli attimi di panico improvviso: “Io non ero in pista, ero nel mio ufficio. Questo gruppo è entrato e in pochissimo si è scatenato l’inferno“. “Non so ancora se mi sequestrano il locale“, aggiunge Spadavecchia. “Siamo vicini – prosegue – alla famiglia della giovane donna rimasta uccisa  ma anche noi siamo vittime di questi atti di violenza assurdi” .

Sull’ assurda vicenda è intervenuto il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini. “Quanto è accaduto questa notte a Molfetta all’esterno del Lido Bahia, con ua maxi rissa sfociata in una sparatoria, ci rattrista e ci preoccupa. Non si può morire a 20 anni e non si può morire così al di là delle motivazioni che sono a monte della vicenda. Tutte ingiustificabili. Tutte deprecabili. Siamo vicini – ha aggiunto il sindaco – al dolore che ha colpito gli affetti della giovane. Confido nella prontezza e nella capacità investigativa degli inquirenti per la ricostruzione della dinamica degli avvenimenti e l’individuazione dei responsabili

Emiliano:”La Puglia non può tornare indietro, un dramma annunciato

“Stanotte un dramma annunciato si è consumato a Molfetta dove è morta una ragazza di 19 anni durante l’ennesimo scontro tra bande criminali che si contendono il controllo dei locali e della spaccio collegati alla movida. Non si possono escludere nuovi eventi nell’immediato collegati a questo gravissimo omicidio. Il fenomeno ha già provocato il ferimento di una ragazza a Trani e addirittura la morte a Barletta di un bravo ragazzo la cui perdita ha sconvolto l’intera comunità. Ed altri innumerevoli episodi sentinella di quanto avvenuto stanotte. Serve uno scatto investigativo importante e coordinato e il supporto dell’intera cittadinanza. I gestori delle discoteche e dei locali, vittime anch’essi di questa dinamica probabilmente mafiosa, avevano dato l’allarme per tempo e sono pronti a collaborare per la tutela dei nostri ragazzi e delle loro attività. Andare ai funerali, fare i post su Facebook e attuare temporanei momenti di controllo non basta più: occorre far sentire a questa gente la forza dello Stato e alle vittime dei continui atti di violenza la sicurezza cui hanno diritto. La Puglia non puó tornare indietro. La nostra reazione deve essere durissima”. Lo dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Il cordoglio del Sindaco di Bari Leccese

“Sono profondamente addolorato per quanto accaduto la scorsa notte a Molfetta – ha dichiarato il sindaco di Bari, Vito Leccese -. Il mio cordoglio e quello della comunità metropolitana sono rivolti alla famiglia, che in queste ore piange la scomparsa di una ragazza di appena 19 anni, Antonella Lopez. Un dolore che non si può accettare né comprendere umanamente. Non conosciamo ancora la dinamica di quanto accaduto ma spero che gli autori di questa tragedia vengano assicurati alla giustizia. Questi episodi di crescente violenza che continuano a perpetrarsi nelle nostre città, soprattutto in  contesti  frequentati da giovani, ci impongono un’attenta riflessione e un’azione di responsabilità collettiva”.

L’allarme del Sen. Melchiorre

“Un episodio gravissimo, avvenuto alla presenza di centinaia di ragazzi, che impone una seria e approfondita riflessione da parte di tutti su come estirpare la cultura mafiosa dalle radici e costruire una società che crede nella giustizia equa e funzionante” ha dichiarato il senatore Filippo Melchiorre (FdI), componente della commissione parlamentare antimafia, che si è recato sul posto e dichiarato: “In Puglia negli ultimi anni, ci siamo troppo abituati alla giustizia-fai-da-te: lo abbiamo visto all’ospedale di Foggia con l’aggressione dei medici che si sono barricati in una stanza per sfuggire alla violenza dei parenti di una paziente deceduta; lo abbiamo visto a Bari con il corteo funebre non autorizzato sotto il carcere, lo abbiamo visto qualche ora fa con l’arresto in diretta social del nipote del boss elogiato da decine di post di solidarietà, o con i fuochi d’artificio illegali che ogni notte brillano nel cielo del quartiere Madonella ed, ancora, con i parcheggiatori abusivi sotto la sede del Comune di Bari. A fianco dell’importante lavoro portato avanti dai magistrati e dalle forze di polizia ci deve essere una grande sfida culturale, educativa, sociale, un lavoro di rete fra agenzie di prevenzione e di repressione”

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