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3 Dicembre 2025 22:46

L’ultimo saluto a Nicola Pietrangeli

L'addio alla leggenda del tennis italiano e mondiale è andato in scena nel campo a lui dedicato e in chiesa

Il feretro della leggenda del tennis italiano è arrivato poco prima delle 9 quando si è aperta la camera ardente nel campo dedicato al Foro Italico. Ad attenderlo il trofeo della Coppa Davis che non ha più la formula che gli piaceva, ma gli ha regalato una delle grandi emozioni delle ultime settimane, dei fiori biancazzurri, una corona di fiori di Ilie Nastase ed una di Ion Tiriac. un maxi schermo installato con le sue immagini e le note di Charles Aznavour. La bara sul campo e di lato la foto in bianco e nero mentre Nicola Pietrangeli solleva la coppa Davis a Santiago del Cile.

Il messaggio che ha più confortato i due fratelli Pietrangeli è stato quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che per la morte di Giorgio aveva contattato Nicola Pietrangeli in privato . Arrivati in momenti diversi i due ultimi presidenti del Coni, Luciano Buonfiglio, e Giovanni Malagò ora presidente della Fondazione Milano Cortina. Presenti un commosso Adriano Panatta ed il presidente della Fitp Alberto Binaghi che commosso ricorda l’uomo che conosce da una vita: “Oggi in Italia nel tennis siamo tutti figli di Nicola, ci ha reso orgogliosi di essere italiani era quasi più apprezzato all’estero che qui” aggiunge il presidente della Federtennis. “Se questo paese ha la fortuna di avere una generazione di ragazze e ragazzi straordinari, quasi più fuori che dentro il campo, lo deve al contesto creato a immagine e somiglianza di Nicola”.

Abbiamo pensato a lui nei giorni della Coppa Davis di Bologna. Era la prima volta in 25 anni che non era con i suoi ragazzi“, afferma un commosso Angelo Binaghi. Il presidente della FITP poi aggiunge: “Io l’ho conosciuto 25 anni fa nel momento forse più buio del tennis italiano. È curioso che abbia deciso di andarsene quasi in punta di piedi aspettando la fine di questi ultimi due mesi in sui i suoi ragazzi e le sue ragazze hanno vinto tutto. Girare il mondo con lui ha significato per me essere orgoglioso di essere italiano“.

Lascia un grande vuoto in me e in tutti noi, ma lascia anche una nipotina meravigliosa e una storia che continuerà a essere ricordata” ha detto commossa la conduttrice televisiva Licia Colò con la quale Nicola Pietrangeli ha avuto una relazione sentimentale importante. È una Licia Colò molto provata quella vista alla camera ardente al Foro Italico. “È uscito a modo suo, con “My Way” ci ha fatto piangere, mentre lui sicuramente in questo momento riderà. Lascia un grande vuoto in me e in tutti noi, ma lascia anche una nipotina meravigliosa e una storia che continuerà a essere ricordata”, ha dichiarato ai giornalisti presenti sul campo del Foro Italico intitolato all’ex tennista scomparso all’età di 92 anni, aggiungendo “Se devo indicare un difetto, forse l’arroganza ma che per me è anche un pregio: era uno tosto, che andava sempre contro corrente quando diceva le cose, aveva tanti amici e tanti nemici e questo significava avere coraggio. Nicola ingombrante? No, non credo, ha sempre portato rispetto a tutti. Sicuramente non passava inosservato”

Filippo Pietrangeli: “Mio padre è stato il nonno della nuova generazione di tennis.”

Ha acceso il fuoco del tennis italiano, è stato il nonno di questa nuova generazione“, ha detto il figlio FilippoQuello che ho visto in questi giorni non me l’aspettavo, è stata un’esplosione di affetto“.”Tutto come voleva lui – dice commosso il figlio Marco – Il posto e le musiche sono quelle. Sì è commosso per l’ultima Davis vinta, per lui indossare la maglia azzurra era importante. Papà è stato un istrione, ovunque andasse riusciva a catalizzare l’attenzione“, racconta ancora il figlio. “Nella vita si è divertito, ha avuto il piacere di conoscere personaggi importantissimi ma trattava tutti allo stesso modo e voleva bene a chiunque. E poi era generoso“.

Filippo Pietrangeli ed il papà Nicola

Alberto Di Monaco tra i primi a uscire dalla chiesa

Il Principe Alberto di Monaco è stato i primi a uscire dalla chiesa dove si sono svolti i funarali di Pietrangeli: “Sono tanti anni che ci conosciamo, ci vedevamo non solo qui a Roma. Era un uomo veramente splendido. Ci tenevo molto ad essere qui anche per la famiglia, sono molto commosso. Era sempre presente nei momenti importanti della mia vita”.

Abodi: “Giornata di dolce tristezza”

E’ una giornata di dolce tristezza, che è un po’ l’essenza di ciò che è stato Nicola e di cosa ha rappresentato come atleta e come persona. Ha preso la vita sempre di petto, all’attacco, mai di rimessa. Questa è la vita che conosceva e da un lato credo avesse intimamente paura di perderla perché aveva ancora voglia di fare ed esprimere i suoi pensieri“. Così il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, a margine della camera ardente di Nicola Pietrangeli.Questa dolcezza si combina con la nostalgia – prosegue -. Questo suo modo di approcciare le persone era quello tipico dei grandi, che pur essendo grandi hanno un rapporto semplice con i più semplici“.

Nicola  rappresenta l’eccellenza delle persone, lui nell’espressione più clamorosa che lo sport mette a disposizione. – prosegue il ministro Abodi Questo testimonia la sensibilità di chi ha dato a questo campo il suo nome in vita. Noi siamo campioni del mondo di coccodrilli, ricordi e riconoscimenti postumi, mentre con Nicola c’è stata la capacità di glorificarlo per l’atleta, il tecnico e la persona che è stato, capitano di tanti e non solo di chi ha vinto la Davis ma del tennis italiano degli ultimi 25 anni. Quello che è stato fatto con lui in vita continuerà ancora di più adesso che ci ha lasciato. L’ho conosciuto qui 40 anni fa, lui era quello che era e io nessuno, ma c’è stata subito simpatia anche per tanti valori condivisi come sport, tennis e colori biancocelesti“.

Malagò: “Pietrangeli era un amico di famiglia, mi chiamava Giovannino”

Un fenomeno come atleta, ma faccio fatica a staccare il tennista dall’uomo perché mi ha visto crescere. Mi chiamava ‘Giovannino‘ anche se tanto ‘ino‘ non sono“, ricorda Malagò, presidente della Fondazione Milano Cortina.Era scanzonato e ironico, ma soprattutto un amico di famiglia“, ha aggiunto. Arrivando al Foro Italico, Malagò ha salutato i figli di Nicola, Marco e Filippo, consolando soprattutto quest’ultimo visibilmente commosso. “Ora ci penso io a farlo sorridere“, l’esordio di Malagò raccontando un aneddoto di Pietrangeli e facendo sorridere i presenti, tra cui Luca Cordero di Montezemolo.

Con lui avevo un rapporto personale, forse è l’unico dei grandi rappresentanti dello sport italiano ha avuto un percorso che praticamente mi ha visto nascere, era di qualche mese più giovane di mio papà“, racconta l’ex numero uno del Coni, Giovanni Malagò. “Per questo quando ho cominciato la mia vita di dirigente sportivo lui mi diceva con quel suo tono canzonatorio: ‘l’ultima cosa che posso fare è chiamarti presidente’“.

Pietrangeli, il ricordo di Mezzaroma: “Elegante e ironico”

Lo ricordo come una persona molto elegante, molto ironica e vero amante dello sport“, è il commento del presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma.

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