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9 Ottobre 2024 21:49

La scomparsa di Peppino Bagnardi, protagonista di una Taranto irripetibile

La politica per Bagnardi è sempre stata passione pura ed impegno civile, e mai un mestiere. Tutta la sua vita ed attività professionale si è svolta nello Stato. Per lo Stato. Venne insignito dalla Presidenza della Repubblica, come sindaco più giovane d' Italia, dell'onorificenza di "Cavaliere", alla quale seguì anche quella di "Commendatore" della Repubblica.

La scomparsa di Giuseppe Bagnardi rappresenta sicuramente una perdita importante per la provincia di Taranto, per cui ha rappresentato uno dei più autorevoli punti di riferimento, protagonista della vita politica tarantina fra gli anni Cinquanta ed Ottanta. Fu giovanissimo dirigente della Democrazia Cristiana subito dopo la seconda guerra mondiale e sindaco di Grottaglie dal 1961 al 1968 anni in cui si compì la prima vera modernizzazione della città delle ceramiche. Nato nel 1926  “don Peppino”, come tutti lo chiamavano a Grottaglie aveva 90 anni.

La politica per Bagnardi è sempre stata passione pura ed impegno civile, e mai un mestiere. Tutta la sua vita ed attività professionale si è svolta nello Stato. Per lo Stato. Vincitore di concorso al Ministero del Lavoro quando era appena poco più di un promettente ragazzo, fu dirigente e per un lungo periodo direttore dell’ Ufficio provinciale del lavoro di Taranto. Ricoprì numerosi e prestigiosi incarichi. Consigliere di amministrazione dell’ Acquedotto Pugliese, Presidente del Comitato regionale di controllo sugli Enti Locali, consigliere dello IACP l’ Istituto autonomo case popolari, amministratore delegato a Roma dell’ ATI, l’ Azienda Tabacchi Italiani ( Monopoli di Stato) , e tra tra gli anni Settanta ed Ottanta segretario provinciale della DC, di quella Democrazia Cristiana protagonista nel dopoguerra della rinascita del mezzogiorno d’ Italia .

Bagnardi si è sempre caratterizzato per la sua lungimiranza ed il suo “carattere” forte , autorevole,   in apparenza burbero ma in realtà molto buono, una persona dolce e mite per chi lo conosceva realmente e godeva della sua amicizia e simpatia. Venne insignito dalla Presidenza della Repubblica, come sindaco più giovane d’ Italia, dell’onorificenza di “Cavaliere“, alla quale seguì anche quella di “Commendatore” della Repubblica.

Don Peppino Bagnardi si è addormentato oggi per il suo viaggio eterno, circondato, protetto ed accudito sino all’ultimo minuto dai suoi figli e nipoti che lo amavano, con sua figlia Caterina in testa a tutti, che lo ha curato, e gli è stato accanto con amore sino all’ultimo momento, dedicandosi a lui quotidianamente, vivendo da sempre quasi in simbiosi con il padre. Con la sua scomparsa Peppino Bagnardi lascia un vuoto in quella Grottaglie di persone per bene , all’antica. Di quella gente che ha portato agli onori della vita quotidiana la città delle ceramiche, e che ha sempre voluto restare ed essere “uno di Grottaglie“. I funerali si svolgeranno martedì 8 novembre alle ore 15 nella cappella della Chiesa della Madonna del Rosario a Grottaglie.

Alla famiglia Bagnardi, all’amico Antonio stimato ed apprezzato collega, attualmente direttore della scuola di giornalismo televisivo della RAI a Perugia, a Raffaele anch’egli per oltre 9 anni ex-sindaco di Grottaglie, ed a Caterina amica di una vita e co-editore del quotidiano Taranto Buona Sera, ed a tutti i loro figli vanno le più sincere condoglianze ed un abbraccio fraterno dalla Direzione, Redazione e collaboratori del Corriere del Giorno, giornale per cui negli anni della gestione societaria della Edital,  Peppino Bagnardi ha fatto tanto per dare e garantire a Taranto una sua voce libera ed autorevole. E noi non lo dimenticheremo mai.

 

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