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19 Aprile 2024 13:23
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La Corte dei Conti campana contesta un danno erariale di circa 5 milioni di euro ai danni della Presidenza del Consiglio, per contributi sull’editoria

L'attuale testata "BuonaSera" edizione di Taranto è nata nel 2012 e quindi è estranea alle precedenti attività poste in essere da Pasquale Piccirillo ed Antonio Sollazzo con la precedente testata "Buongiorno Campania", infatti i due co-editori campani sono usciti dalla cooperativa Dossier , nei primi mesi del 2012 allorquando si è trasferita a Grottaglie in provincia di Taranto e la testata ha cambiato nome, luogo di pubblicazione ed area di interesse.

I finanzieri dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Taranto e di Caserta hanno eseguito un provvedimento di sequestro conservativo emesso, su richiesta della Procura regionale per la Campania, dal Presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti di Napoli, fino alla concorrenza dell’importo del danno erariale accertato, pari a circa 4,2 milioni di euro, nei confronti della Società Cooperativa Giornalistica DOSSIER ed i suoi rappresentanti legali dal 2008 al 2012, per l’illecita percezione di contributi pubblici a sostegno dell’attività editoriale.

Nel comunicato però non si chiarisce qualcosa, e cioè che la cooperativa DOSSIER che aveva sede a Caserta, editava un quotidiano che si chiamava “Buongiorno Campania” per il quale erano stati erogati contributi per l’ editoria per gli anni 2008/2011 e non 2012 come erroneamente indicato nel comunicato, in quanto i contributi si ricevono l’anno successivo a quello di competenza. Nel 2012 infatti il quotidiano “Buongiorno Campania” a Taranto non esisteva e tantomeno veniva pubblicato.

L’attuale testata BuonaSera è nata nel 2012 e quindi è estranea alle precedenti attività poste in essere da Pasquale Piccirillo ed Antonio Sollazzo con la precedente testata “Buongiorno Campania“, infatti i due co-editori campani sono usciti dalla cooperativa Dossier , nei primi mesi del 2012 allorquando si è trasferita a Grottaglie in provincia di Taranto e la testata ha cambiato nome, luogo di pubblicazione ed area di interesse.

Il provvedimento reso noto dal comunicato stampa delle Fiamme Gialle consegue ad indagini condotte dalle fiamme gialle nei confronti della società cooperativa Dossier coordinate dai pubblici ministeri della Procura Regionale della Campania della Corte dei Conti, all’esito delle quali è stato accertato che la stessa cooperativa Dossier avrebbe più volte cambiato sede legale e denominazione di testata giornalistica, producendo falsa documentazione attestante un assetto societario diverso da quello reale, inducendo in errore la Presidenza del Consiglio – Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria di Roma, ad erogare indebitamente, per gli anni dal 2008 al 2012 contributi pubblici per circa 4,2 milioni di euro. In realtà dal gennaio 2012 la cooperativa che è stata correttamente liquidata con cessazione di attività, non ha mai cambiato sede da Grottaglie (Taranto).

Nel novembre 2011 nella cooperativa Dossier entrarono dei giornalisti pugliesi, e grazie ai contributi dell’anno 2011, soltanto incassati nel 2012 pagarono tutti i debiti contratti dai precedenti amministratori e gestori della Cooperativa.

Sarebbe emerso secondo la Guardia di Finanza che i giornalisti della testata “Buongiorno Campania“, avvicendatisi nella compagine associativa nel suddetto periodo, avrebbero disconosciuto una propria volontaria e sostanziale adesione alla cooperativa in qualità di soci, specificando che in realtà avrebbero svolto esclusivamente attività di lavoratori dipendenti come redattori e che il formale rapporto associativo quali cooperatori sarebbe stato imposto loro dietro minaccia di licenziamento. E quindi anche su questa conclusione d’indagine, l’operato dei soci subentrati che gestiscono la cooperativa che edita il quotidiano “Buona Sera” Taranto non hanno alcuna responsabilità e coinvolgimento.

Quanto reso noto dalle Fiamme Gialle all’esito delle suddette attività, tre persone Pasquale Piccirillo, Antonio Sollazzo e Caterina Maria Bagnardi, amministratori (altresì di fatto) della suindicata società,  furono denunziate all’Autorità Giudiziaria Ordinaria per il reato di truffa aggravata funzionale al conseguimento di erogazioni pubbliche, dimenticando di dire che la Bagnardi è stata assolta. Così come Corriere del Mezzogiorno edizione pugliese pubblicata dal Corriere della Sera, non ha raccontato correttamente qualcosa di molto importante, scrivendo e sostenendo che la “ Bagnardi ha un profilo marginale in questa vicenda perché è entrata nella società solo nel 2011 e la sua condotta è stata valutata in relazione alla richiesta di contributi per l’annualità 2012“in quanto questa vicenda riguarda esclusivamente i contributi dal 2008 al 2011. Documentarsi meglio evita di far leggere inesattezze al lettore.

Nel procedimento penale avviato nel 2018 dalla procura di S. Maria Capua Vetere, la giornalista Caterina Maria Bagnardi che era subentrata soltanto a novembre 2011 nel ruolo di amministratore della cooperativa, e che aveva dovuto richiedere quale atto dovuto, i contributi pubblici maturati nel 2011 della cooperativa Dossier , è stato assolta “perchè il fatto non sussiste” con sentenza n. 887/18 depositata l’ 11 gennaio 2019, passata in giudicato.

Quindi non si capisce oggi come possa oggi la giustizia contabile tornare alla carica per gli stessi fatti e presunte responsabilità per i quali la giustizia penale ha ritenuto innocente con sentenza definitiva la Bagnardi non ravvisando alcuna suo reato. Quindi se non ha commesso alcun reato penale come può essere responsabile nei confronti dell’ Erario ? Una semplice domanda che la Guardia della Finanza e qualche giornalista avrebbe dovuto porsi.

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