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9 Agosto 2025 20:09

Il Papa ai giovani: “Troviamo la felicità quando doniamo la vita per gli altri”

Alla veglia di preghiera a Tor Vergata presente un milione di persone. Il Pontefice è arrivato in elicottero

“Cercate la giustizia, rinnovando il modo di vivere, per costruire un mondo più umano!”, il mondo ha bisogno di “missionari“, “di testimoni di giustizia e di pace, il futuro ha bisogno “di uomini e donne che siano testimoni di speranza!”. Papa Leone XIV, davanti a un milione di ragazzi arrivati a Roma da 146 Paesi, anche di guerra, per partecipare alla veglia nell’ambito del Giubileo a loro dedicato, sottolinea che “l’amicizia può veramente cambiare il mondo”, dice loro “è la strada per la pace”, e li esorta a imparare a donare se stessi per trovare la felicità chiedendo delle preghiere per un ragazzo spagnolo ricoverato all’ Ospedale Bambino Gesù e per le due ragazze, Maria, 20 anni spagnola e Pascale, 18 anni, egiziana, che avevano “scelto di venire a Roma per il Giubileo dei Giovani e la morte le ha accolte”

Verità contro menzogna: l’ammonimento sui social media

Papa Leone ha risposto a tre domande poste dai ragazzi, mettendo in guardia dalle ambiguità di Internet e dei social e anzi, li sprona a “cercare con passione la verità” rifuggendo la menzogna che genera confusione ed equivoco. Inoltre da Leone arriva l’invito a “scelte radicali e piene di significato”, come “il matrimonio, l’ordine sacro e la consacrazione religiosache esprimono “il dono di sé, libero e liberante, che ci rende davvero felici, scelte che “danno senso alla nostra vita, trasformandola a immagine dell’Amore perfetto, che l’ha creata e redenta da ogni male.

“Carissimi giovani – ha detto il Papa – le relazioni con altre persone sono indispensabili per ciascuno di noi, a cominciare dal fatto che tutti gli uomini e le donne del mondo nascono figli di qualcuno. La nostra vita inizia grazie a un legame ed è attraverso legami che noi cresciamo. In questo processo, la cultura svolge un ruolo fondamentale: è il codice col quale interpretiamo noi stessi e il mondo”.

“Come un vocabolario – ha sottolineato – ogni cultura contiene sia parole nobili sia parole volgari, sia valori sia errori, che bisogna imparare a riconoscere. Cercando con passione la verità, noi non solo riceviamo una cultura, ma la trasformiamo attraverso scelte di vita. La verità, infatti, è un legame che unisce le parole alle cose, i nomi ai volti. La menzogna, invece, stacca questi aspetti, generando confusione ed equivoco”.

Dopo 25 anni dalla Gmg del 2000, i giovani del mondo si ritrovano quindi a Tor Vergata, ancora una volta per abbracciare il loro Papa. E stasera i ragazzi, armati di sacchi a pelo e teli termici dormiranno all’aperto. Domani la conclusione del Giubileo dei Giovani, con la messa presieduta da Papa Leone. Ai ragazzi Papa Leone ha alternato nelle sue risposte, l’italiano, l’inglese e lo spagnolo. Una grande ovazione lo ha accolto al suo arrivo nella spianata di Tor Vergata e dopo un lungo giro a bordo della jeep bianca, il Papa ha percorso l’ultimo tratto verso il palco, a piedi, portando la croce del Giubileo accompagnato da circa 200 ragazzi. “Per me è un privilegio, è una benedizione poter partecipare in questa missione, in questo servizio, come Vescovo di Roma, come Santo Padre, conoscendo soprattutto la fede, l’entusiasmo e la gioia che condividiamo e che dà voce a quello che abbiamo nel nostro cuore”, aveva detto stamani in udienza ricevendo gli artisti che avrebbero partecipato all’incontro di Tor Vergata.

E’ scoppiato l’applauso quando papa Prevost ha ricordato le parole di Wojtyla alla Gmg del 2000 a Tor Vergata: “Venticinque anni fa, proprio qui dove ci troviamo, San Giovanni Paolo II disse: ‘È Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare’. La paura lascia allora spazio alla speranza, perché siamo certi che Dio porta a compimento ciò che inizia”

“Troviamo la felicità quando doniamo la vita per gli altri”

“Troviamo la felicità quando doniamo la vita per gli altri”, ha evidenziato Prevost rispondendo alle domande dei giovani. Il Pontefice ha ricordato che “la scelta è un atto umano fondamentale. Osservandolo con attenzione, capiamo che non si tratta solo di scegliere qualcosa, ma di scegliere qualcuno. Quando scegliamo, in senso forte, decidiamo chi vogliamo diventare. La scelta per eccellenza, infatti, è la decisione per la nostra vita: quale uomo vuoi essere? Quale donna vuoi essere? Carissimi giovani, a scegliere si impara attraverso le prove della vita, e prima di tutto ricordando che siamo stati scelti”.

“Cari giovani, avete detto bene: Scegliere significa anche rinunciare ad altro, e questo a volte ci blocca’. Per essere liberi – ha osservato Papa Leoneoccorre partire dal fondamento stabile, dalla roccia che sostiene i nostri passi. Questa roccia è un amore che ci precede, ci sorprende e ci supera infinitamente: l’amore di Dio. Perciò davanti a Lui la scelta diventa un giudizio che non toglie alcun bene, ma porta sempre al meglio”.

Il Papa, al termine della veglia a Tor Vergata, ha dato appuntamento a domani augurando la buonanotte. “Vorrei ringraziare il coro, la musica. Grazie per accompagnarci. Riposatevi un po’ – ha detto il Pontefice ai giovani – e appuntamento a domani mattina qui per la santa messa. Auguri a tutti e buonanotte“.

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