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25 Aprile 2024 12:21
25 Aprile 2024 12:21

Governo Meloni, aperta la partita sottosegretari: si decide lunedì

Proseguono le trattative nel la coalizione di centrodestra, dove in molti aspirano ad una nomina nel governo ma l'ultima parola sulle caselle ministeriali spetta al presidente del consiglio Giorgia Meloni

Chiuso l’accordo di massima nella maggioranza di centrodestra sugli equilibri di rappresentanza fra i segretari, ora bisogna sceglierli con i nomi. Le trattative, all’interno della maggioranza, per la composizione della squadra dei sottosegretari e dei viceministri proseguono senza sosta. Ieri si sono intensificati i contatti (telefonate e incontri) tra gli alleati di centrodestra: in particolare, ci sarebbe stato un incontro in via della Scrofa tra Fratelli d’Italia e Forza Italia. Nella serata di ieri, sono stati avvistati a palazzo Chigi, i tre “big” meloniani che si stanno occupando del risiko delle nomine: il presidente del Senato Ignazio La Russa, i ministri dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e quello dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.

L’ intento di Giorgia Meloni è quello di completare la sua squadra di governo quanto prima: in un primo momento si pensava di farcela entro oggi, ma i tempi si sarebbero allungati per venire incontro alle aspettative di Forza Italia, Lega e Noi moderati. Sino a quando gli alleati non faranno chiarezza in casa loro, il premier non potrà risolvere il complicato incastro delle nomine. Più probabile che il Cdm decisivo possa tenersi lunedì 31 ottobre, in modo da procedere con il giuramento della squadra il 4 novembre. Lo “schema di ripartizione” dovrebbe ricalcare la regola valsa per il risiko ministeriale: il 50% dei posti andrà a Fdi, il restante 50% sarà suddiviso tra gli alleati. Una suddivisione che si intreccia con la partita per definire le presidenze delle Commissioni parlamentari, che inizierà subito dopo.

In casa Fratelli d’ Italia per quanto riguarda il sottogoverno, tra i nomi in corsa c’è sempre quello di Giovanbattista Fazzolari, un “fedelissimo” della Meloni, quotato come possibile sottosegretario alla Presidenza con delega all’Attuazione del programma di governo. Il responsabile economico di Fratelli d’Italia, Maurizio Leo, esperto di fisco, è in pole per il ruolo di ‘vice’ di Giancarlo Giorgetti al Mef con delega alle Finanze. Edmondo Cirielli potrebbe ottenere l’incarico di viceministro degli Esteri, mentre Andrea Delmastro è favorito come sottosegretario alla Giustizia. La delega ai Servizi segreti dovrebbe essere data ad Alfredo Mantovano, mentre quella alla Transizione digitale dovrebbe essere assegnata a Alessio Butti. Alla Salute dovrebbe andare Marcello Gemmato coordinatore regionale della Puglia premiato per l’ottimo risultato elettorale di Fratelli d’ Italia.

Forza Italia avrebbe presentato ieri mattina la sua “lista” al presidente Meloni. Stando alle ultime indiscrezioni, ci sarebbero vari forzisti scelti direttamente da Silvio Berlusconi e alcuni della “vecchia guardia” non rieletti in Parlamento in cerca di un “paracadute” politico. Fra quelli indicati da Berlusconi al momento però senza possibilità di scelta del ministero compaiono (l’ex assistente del Cavaliere) Valentino Valentini, Francesco Paolo Sisto, Alberto Barachini, Paolo Barelli, Matteo Perego e Giuseppe Mangiavalori. In pole per l’upgrade governativo, riferiscono fonti vicine a Berlusconi anche Ugo Cappellacci mentre per la quota quota rosa sembrerebbe essere stata prescelta Matilde Siracusano.

Secondo l’ultimo ‘borsino azzurro’ in calo tra i papabili, esponenti storici come Sestino Giacomoni, Valentina Aprea e Gregorio Fontana . Per smorzare i malumori della componente meridionale, che è sul piede di guerra perché si sente sotto rappresentata a palazzo Chigi, il Cav, raccontano, avrebbe pensato a quattro parlamentari. Da qui la scelta dell’avvocato barese Francesco Paolo Sisto, ma non visto bene da Fratelli d’ Italia alla Giustizia dove vorrebbe ritornare, che si avvale dalla circostanza di essere uno dei legali dell’ex premier nel processo che lo vede imputato a Bari, del calabrese Mangiavalori, dell’ex governatore sardo Cappellacci e della siciliana Siracusano. Sulla base di questi nomi resterebbe fuori dai giochi la Campania, che è pronta a puntare i piedi, creando più di qualche problema interno per Berlusconi, e più di qualcuno medita il passaggio a Fratelli d’ Italia o nella Lega. Altro problema da risolvere, quello dei “centristi” con cui vi sarebbe un braccio di ferro, perché, ‘Noi moderati’, rivendica due sottosegretari, mentre al quarto partito della coalizione del centrodestra sarebbe stata offerta solo un posto.

Nelle candidature della Lega a sottosegretario, ha gioco facile Federico Freni già ex sottosegretario al Mef, che resta in pole per fare squadra con Giancarlo Giorgetti. Salvini punterebbe sul senatore Andrea Ostellari al ministero di Giustizia, in. quanto già presidente della Commissione Giustizia del Senato. Il ligure Edoardo Rixi responsabile del dipartimento delle Infrastrutture della Lega, dovrebbe finire al ministero delle infrastrutture accanto al neo-ministro Matteo Salvini. Vannia Gava resta il nome indicato all’Ambiente e alla sicurezza energetica, ma corre anche la candidatura di Alessandro Morelli, ex viceministro nel governo Draghi. La Lega vorrebbe riconfermare la sottosegretaria del ministero della Cultura Lucia Borgonzoni, già in quel ruolo con il governo Conte I ed in seguito nel governo Draghi. Resterebbe nella squadra di governo leghista anche il pugliese Rossano Sasso, già sottosegretario all’Istruzione nel governo uscente, mentre pare quasi certo un posto anche per il responsabile dei dipartimenti, il senatore Armando Siri. Tra i nomi dell’ultima ora circola anche quello della senatrice Valeria Alessandrini.

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