MENU
19 Novembre 2025 23:20

Dopo i rilievi del Quirinale salta la “norma Lotito” per prolungare i diritti tv a Sky e Dazn

Semaforo rosso dal Quirinale all'emendamento che avrebbe prolungatro la validità dell'attuale accordo per la trasmissione delle partite della serie A fino al 2026. Dietro lo stop le perplessità del Colle e i malumori nella maggioranza per l'eccessivo protagonismo del presidente della Lazio

Esclusa dal  decreto Milleproroghe la norma Lotito . Il governo si avvia a stralciare la proroga, fino al 2026, dei diritti tv del calcio per Dazn e Sky, che figura all’interno del decreto atteso martedì pomeriggio nell’aula del Senato.  La norma ha origine da un emendamento, che porta come primo firmatorio il senatore di Forza Italia e presidente della S.S. Lazio Claudio Lotito, che giovedì scorso era stata approvata dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio di palazzo Madama.

Nel testo dell’emendamento si legge:Ove sussistano ragioni economiche i contratti di licenza per i diritti tv del calcio possono essere prorogati per il tempo necessario” e comunque non oltre la durata complessiva di cinque anni. I diritti tv della serie A, legati a un contratto triennale (2021-2024), scadono l’anno prossimo; la norma ne proroga la validità fino al 2026. La misura modifica la previsione sui contratti dei diritti tv contenuta nella legge Melandri e arriva nei giorni in cui i vertici della Lega di serie A si sono detti quasi pronti per il via libera al nuovo bando, relativo al periodo 2024-2026. 

L’ipotesi più accreditata è un emendamento soppressivo in aula. Ad indurre l’esecutivo a cancellare la norma Lotito sono stati i rilievi del Quirinale, che negli scorsi giorni ha posto questioni, di merito e di metodo, sulla norma. Ma ci sono anche ragioni interne alla maggioranza: dentro Fratelli d’Italia sono molti i mal di pancia per quello che viene definito generosamente…”un eccessivo protagonismo” di Lotito.

Nelle valutazioni del governo sono ristretti anche i tempi parlamentari: il decreto “Milleproroghe” deve essere convertito entro il 27 febbraio. Dopodichè, una volta approvato al Senato, passerà alla Camera e l’obiettivo è quello di chiudere l’iter con questo secondo passaggio. Ecco perché la questione dei diritti tv del calcio sarà affrontata a Palazzo Madama e non a Montecitorio: se, infatti, il testo fosse modificato alla Camera, allora dovrebbe ritornare al Senato in terza lettura, rendendo quasi impossibile la conversione entro i termini previsti. 

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

Roma, sgominata una rete di sfruttamento della prostituzione gestita da rumeni
Regolamentazione slot in Italia: differenze tra online e macchinette dal vivo
Meloni al Quirinale, concluso l'incontro con il capo dello Stato
Telemarketing aggressivo addio, da oggi il blocco alle chiamate moleste dai finti cellulari
Ecco chi sono i 4 candidati presidente alle elezioni regionali Puglia
Arrestato in Marocco il latitante Patrizio Forniti, il "capo dei capi" del clan di Aprilia
Cerca
Archivi
Roma, sgominata una rete di sfruttamento della prostituzione gestita da rumeni
Regolamentazione slot in Italia: differenze tra online e macchinette dal vivo
Meloni al Quirinale, concluso l'incontro con il capo dello Stato
Telemarketing aggressivo addio, da oggi il blocco alle chiamate moleste dai finti cellulari
Ecco chi sono i 4 candidati presidente alle elezioni regionali Puglia

Cerca nel sito