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8 Giugno 2025 01:02

Corteo per Gaza a Roma: “Siamo oltre 300mila”

Schlein: "E' in corso una pulizia etnica". Conte: "Stop al genocidio, Palestina libera". Fratoianni: "Come fate ad andare a dormire la sera?"

“Free, free Palestinese” e “Palestina libera” sono i cori che risuonano tra i partecipanti alla grande manifestazione per Gaza a Roma, organizzata dai partiti Pd, M5S e Avs, con la partenza del corteo avvenuta da piazza Vittorio Emanuele. La protesta per Gaza ha richiamato in piazza decine di migliaia di persone e un grande striscione con la scritta “Fermiamo il massacro”. Tra le numerose bandiere palestinesi, spiccano anche quelle dei promotori dell’iniziativa: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra.

“Siamo oltre 300mila”. Il numero viene urlato dal palco allestito in piazza San Giovanni a Roma alla manifestazione per Gaza, oggi 7 giugno, promossa da Pd, M5S, Avs. Di fianco al palco stese a terra due grandi bandiere della pace. Tra le bandiere dei partiti promotori e quelle della Palestina un cartello recita: “Stop genocidio”. “Free, free Palestine“, il grido dei partecipanti alla manifestazione. In un grosso striscione la scritta “fermiamo il massacro“. Tantissime le bandiere dei promotori dell’iniziativa, tra quelle della Palestina e della pace. In testa al corteo i leader Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni.

Tra le scritte anche quelle critiche nei confronti degli organizzatori della manifestazione. “Caro Pd ti sei svegliato tardi, ci sono voluti 18.000 bambini uccisi”, si legge in un cartello tenuto da un uomo.

Schlein (Pd)

“Questa è un’Italia che non tace ma che vuole manifestare per la pace, per i diritti di due popoli e due Stati a vedersi riconosciuti e vivere, convivere pacificamente in sicurezza. Quindi è il successo di una manifestazione che da subito è stata convocata da tre forze politiche su una piattaforma molto chiara e molto sentita nella società italiana”, dice Schlein.

Intervenendo dal palco la leader dem aggiunge cheè in corso nell’escalation di Gaza una vera e propria pulizia etnica, non lo possiamo accettare, dobbiamo alzare la nostra voce” ed aggiunge “Bisogna fermare i crimini del governo di Netanyahu e il mondo non può stare a guardare, non può farlo l’Unione europea, non può certo farlo questo governo codardo di Giorgia Meloni, che non è ancora riuscito a esprimere una condanna per quello che accade e di quello che fa Netanyahu“.

“Siamo qui per chiedere un cessate il fuoco, per chiedere la liberazione di tutti gli ostaggi in mano ad Hamas, per chiedere lo sblocco di tutti gli aiuti umanitari”, dice ancora Schlein. “Il popolo palestinese deve avere pace e giustizia e la pace si costruisce solo con due popoli e due Stati. La nostra durissima critica al governo di Netanyahu e ai suoi crimini non è antisemitismo – sottolinea – Noi l’antisemitismo continueremo a contrastarlo in ogni sua odiosa forma, come ogni espressione di odio e di razzismo, è nel nostro dna, non come in qualche organizzazione giovanile di un partito di governo”.

“Noi esprimiamo solidarietà a quei palestinesi che coraggiosamente, nel nord di Gaza, protestano contro Hamas, – dice ancora la segretaria Dem – verso cui la nostra condanna non può essere più netta e più forte, perché nessuno di noi ha dimenticato quello che è accaduto nell’attentato terroristico del 7 ottobre, ma questo non può giustificare in nessun modo il massacro di 15mila bambini palestinesi, non si può giustificare che a una strage terroristica si sia risposto con una punizione collettiva di un intero popolo”.

Schlein chiede al governo di dare un segnalenon rinnovando il memorandum militare con Israele. Meloni ascolti questa piazza e riconosca lo stato di Palestina. Ascoltate il messaggio che viene da questa piazza: i palestinesi non sono soli, le loro vite contano e non contano meno di altri. Palestina libera! Due popoli e due Stati che convivono pacificamente”, conclude la leader dem

Conte (M5S)

“Oltre 300mila qui in piedi, siete qui con la schiena diritta, mentre il nostro governo in Parlamento è rimasto seduto, immobile e in silenzio”, dice Conte. “Sono venti mesi che abbiamo visto questo nostro governo che dovrebbe rappresentare l’Italia ricca di umanità e dialogo, lo abbiamo visto mettersi le mani davanti agli occhi, coprirsi le orecchie per non sentire, doveva mettersi la mano sulla propria coscienza – scandisce dal palco il leader del M5S – Perché questo può accadere? Perché i palestinesi sono poveri, non sono potenti, non hanno nulla da offrire in cambio ed è per questo che il nostro governo in compagnia di tanti altri governi e del primo governo complice, gli Usa, ha lasciato che tutto questo accadesse, oltre 60mila vite distrutte, oltre 16mila bambini, distrutti ospedali, abitazioni, scuole, e le occupazioni nella Striscia di Gaza da parte dei coloni israeliani, come lo chiamiamo? Genocidio“.

“Questo è un governo che quando vuole agire, agisce rapidamente, quando deve assicurare un salvacondotto e rimpatriare con volo di Stato lo stupratore di bambini lo fa in poche ore, invece poi si astiene per tre volte all’Onu pur di non condannare un criminale che ritengono amico. Abbiamo addirittura il vicepremier che si precipita a Tel Aviv per stringere le mani insanguinate di Netanyahu”, dice Giuseppe Conte.

“Non è questa l’Italia che vogliamo, non è questa l’Italia che ci rappresenta, noi non siamo questo, voi non siete questo e oggi siete qui a dimostrare che non ci state. Il nostro governo, anziché precipitarsi in Europa a sottoscrivere un piano di riarmo per 800 miliardi, dovrebbe decretare uno stop, un embargo totale, di tutte le forniture militari a Israele come sta facendo. Questo massacro non può proseguire con i nostri soldi, ha continuato Conte.

L’attacco terroristico “è stato orribile, tragico, manifestammo solidarietà per tutti gli ostaggi in mano ad Hamas, in quell’occasione feci un chiarimento, il diritto alla autodifesa c’è tutto”, ma “non è antisemitismo chi condanna la condotta criminale di Netanyahu, chi dice stop al genocidio, chi dice al nostro governo che è una vergogna nazionale, con la tua complicità. Non si chiama antisemitismo, si chiama umanità, voi siete la piazza dell’umanità, che va oltre la politica, ci batteremo insieme perché l’Italia rialzi la testa e insieme all’interno dell’Europa dica stop al genocidio. Palestina libera!

Fratoianni

“Questa manifestazione per me oggi è una grande emozione – ha afferma Fratoianni dal palco – è l’emozione dell’indignazione, di un’Italia fiera che non si rassegna, che non è disposta a farsi trascinare nella vergogna e nell’infamia da un governo codardo, ipocrita, incapace di pronunciare una parola di verità. Quest’Italia è l’Italia che in questi 600 giorni ha tenuto la schiena dritta, quest’Italia restituisce dignità a questo Paese”.

Vorrei dire a Giorgia Meloni, ad Antonio Tajani, a Matteo Salvini, a tutto il governo, come fate ad andare a dormire la sera? Come fate ancora a pronunciare parole ipocrite e codarde dopo 600 giorni in cui di fronte ai nostri occhi sono scorse le immagini di uno sterminio, la deportazione, la pulizia etnica, il genocidio?”, scandisce

“Da questa piazza vogliamo ricordare al nostro governo che è arrivato il momento delle parole e delle scelte. Ci dicono che sono per due popoli e due Stati, Giorgia Meloni ricominciamo da qua se lo sei, è arrivato il momento di fare quello che hanno già fatto altri Paesi: riconosci lo Stato che non c’è, riconoscete lo Stato di Palestina, altrimenti è solo ipocrisia. E siccome l’ipocrisia di fronte a quello che accade diventa un’altra cosa, diventa complicità, allora Giorgia Meloni, te lo dico da qui, noi non siamo complici e se non vuoi diventarlo ancora di più, fai qualcosa. E’ l’ora di dire basta”, sottolinea Fratoianni.

Anche Palermo in piazza

“Palermo in piazza per Gaza. Basta complicità”. Parole su uno striscione che si prendono la scena davanti al Teatro Massimo, la principale istituzione culturale cittadina. In centinaia si sono presentati all’Iniziativa promossa dai partiti del centrosinistra e da numerosi collettivi pacifisti, le donne dell’Udi, nonchè espressioni del mondo cattolico, dai religiosi comboniani a esponenti dell’Ufficio missionario diocesano. Il vento agita le tante bandiere palestinesi, quelle multicolore della pace, del Pd, del M5s, di Avs.

“Basta genocidio: siamo giunti oggi a gridarlo – scandisce con sofferenza e rabbia Zaher Darwish, rappresentante della comunità palestinese e sindacalista della Cgile questo ci deve fare interrogare su quello che potevamo fare molto prima per impedirlo. Abbiamo permesso che questo accadesse e oggi contiamo 60 mila morti, 20 mila sono i bambini, la Striscia di Gaza è distrutta. Abbiamo il diritto ad avere uno Stato in cui tutti possano vivere. I valori umani devono essere il fondamento di tutto”.

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