Catturato all’alba di questa mattina dai carabinieri del Gis (Gruppo Intervento speciale) il latitante Leonardo Gesualdo 39 anni, ritenuto esponente di spicco della ‘Società foggiana‘, la mafia del capoluogo dauno, ricercato dal 2020 e già condannato in primo grado a 12 anni per associazione mafiosa. I carabinieri hanno fatto irruzione all’interno di un edificio della periferia di Foggia, sorprendendolo all’interno.
Leonardo Gesualdo (noto con il soprannome di “il vavoso”) è condiderato affiliato alla batteria Moretti-Pellegrino-Lanza, della quale sarebbe un elemento di spicco. Specializzato in estorsioni e traffico di droga, Gesualdo, inoltre, sarebbe accusato anche dell’omicidio di Claudio Soccio, ucciso sotto l’abitazione della madre, in via Lucera alla periferia di Foggia il 14 aprile del 2011
Il blitz condotto dai reparti speciali dell’Arma è giunto a conclusione delle indagini sviluppate in questi mesi dai carabinieri del Comando Provinciale di Foggia che, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, nei giorni scorsi sono riusciti finalmente a localizzare il rifugio nel quale si nascondeva il latitante in fuga ormai da 5 anni.
Il ricercato, sorpreso nel sonno dalle esplosioni che hanno accompagnato l’ingresso delle ‘teste di cuoio’ all’interno del covo, si è arreso senza opporre alcuna resistenza, nonostante in suo possesso sia stata rinvenuta una pistola con matricola abrasa, con caricatore inserito contenente sei colpi. Gesualdo era inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi