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30 Luglio 2025 00:56

Bova, le chat con i ricattatori. La Ceretti accusa Corona ma inguaia il suo amico pr

Ceretti e Monzino si contraddicono. E lei accusa Corona di aver rubato gli audio al pr milanese. Su Monzino ci sarebbero concreti elementi sul fatto che abbia contattato Bova chiedendogli «un regalo» in cambio della non pubblicazione dei file compromettenti da parte di Corona.

L’ “affaire” Bova sta diventando un’inchiesta dagli angoli sempre più oscuri. L’attore avrebbe tradito la sua compagna Rocío Muñoz Morales con la 23enne modella e aspirante attrice Martina Ceretti la quale ha condiviso le chat e gli audio intimi intercorsi con Raoul Bova, affidandoli all’amico pr milanese Federico Monzino, il quale a sua volta li ha inviati il 5 luglio scorso a Fabrizio Corona affinché l’ex paparazzo li diffondesse al grande pubblico in una puntata del suo poadcast “Falsissimo”, in in maniera tale che la Ceretti così “diventasse famosa”. Nel frattempo l’attore ha ricevuto l’11 luglio dei messaggi ricattatori da un’utenza con prefisso spagnolo in cui gli veniva richiesto un “regalo” in cambio della possibilità di bloccare la macchina del gossip di Corona.

Secondo la Procura di Roma, che ha aperto un fascicolo d’indagine subito dopo la denuncia di Bova alla polizia postale, quanto accaduto in realtà si tratta di una tentata estorsione. Il sospetto è che l’autore sia stato proprio il pr Monzino. Per questo gli inquirenti stanno cercando di risalire al titolare della scheda

La ricerca di consenso (e soldi facili) di Fabrizio Corona

Dopo la condanna per estorsione e gli anni di carcere, Corona è tornato alla ribalta in una veste nuova: quella di medium di sé stesso e gossipparo di bassa lega, detonatore di notizie che scuotono mondi chiusi, come il calcio e lo show business. Ed ancora una volta, pubblica tutto quello che per Legge non si può pubblicare. Lo schema di Corona è lo stesso di sempre: informazioni che diventano armi. E la verità sconfina nella vendettao nel profitto.

Lo scambio di accuse

“Non è che voglio estorcerti dei soldi”, scriveva il ricattatore. “A me sembra proprio così”, gli rispondeva Bova. ed allora l’anonimo interlocutore “Capisci che se tutto questo diventa pubblico e quindi lunedì arriva su Falsissimo è un problema?”, rincara la dose il misterioso interlocutore. “Che vuoi dire?“, chiedeva l’attore. “Voglio dire che la stiamo tirando troppo per le lunghe. Stiamo cercando di venirti incontro”, avverte usando il plurale, come se il ricatto fosse stato ordito a 4 mani. “Venirti incontro cosa significa?”, domanda l’attore romano.

Anche solo aiutarmi a smontare Corona e far sì che non pubblichi tutto ciò lunedì – è la risposta – Poi sei vuoi essere gentile sta a te. Questo è materiale pesante nelle mani di Fabrizio, diventa una puntata. E te lo giuro sono già in contatto con lui“. “Io non sono più in una relazione da tempo, quindi, non è una cosa che crea disastro”, spiegava Raoul Bova, anche se Rocío sostiene che stavano ancora insieme, almeno fino a quando non ha appreso da “Falsissimo” del tradimento del suo compagno. “Eh ma sai, diventa un casino…“, continuava il ricattatore. “È un reato quello che stai facendo e io non cedo a nessun ricatto”, taglia corto Bova, che subito dopo si è recato a sporgere denuncia alla Polizia Postale.

Da sx, Martina Ceretti, Raoul Bova e la sua compagna Rocio Morales

Le tre differenti versioni alla Polizia

Gli agenti della Postale hanno perquisito la scorsa settimana le abitazioni del pr 29enne, della giovane modella e dell’ex agente di paparazzi, sequestrando i loro telefoni. nello stesso tempo li hanno sentiti tutti e trea sommarie informazioni . Ma l’unico che è stato denunciato dalla Polizia Postale per tentata estorsione è stato il pr Monzino poichè nel suo smartphone aveva le chat con Corona e gli audio di Bova. Monzino ha spiegato di aver contattato l’ex paparazzo insieme a Martina “quando voleva diventare famosa, ma ovviamente non poteva scrivergli direttamente lei”. “Non sono stato io a ricattare Bova. Potrebbe essere stato chiunque – si è giustificato Monzino, indirizzando i sospetti su altri – Non so se Martina e Corona le abbiano girate ad altre persone“.

La Ceretti, a sua volta, ha dichiarato a verbale ai poliziotti di aver condivisoin buona fede” con il suo amico Monzino alcune conversazioni avute con l’attore Raoul Bova, ma senza alcun secondo fine; smentendo quindi la tesi sostenuta dal pr milanese sul desiderio ed ambizione della modella di acquisire notorietà . La modella 23enne, inoltre, prima di cancellare il suo profilo Instagram ha pubblicato nelle sue “storie” una ricostruzione in cui accusa Corona di almeno un reato: “«Non è stato Federico a inviare le chat e l’audio con Bova, ma è stato Fabrizio Corona ad auto inviarsele dal telefono di Federico in un suo momento di distrazione… Corona somministrandogli della droga lo ha stordito e si è auto inviato le chat e la nota audio, motivo per cui risulta che ha queste cose», scrive «Marticeretti» su Instagram ma subito dopo il suo profilo viene poi cancellato, come scompaiono tutte le sue pagine social . La modellina ha aggiunto: “perché Monzino non avrebbe mai fatto una cosa del genere”.

Ma in realtà è il suo stesso amico sodale e complice, ad aver dichiarato a verbale il contrario. Corona, invece, ha spiegato agli investigatori di essere stato contattato il 5 luglio dal 29enne Monzino, erede della famiglia che negli anni ‘30 ha fondato i magazzini Standa, allegando la chat con la sua proposta: “Ciao sono un amico di Marti Ceretti, abbiamo un bel gossip con Raoul Bova. Tra Marti e Raoul. Abbiamo screenshot, audio e tutto”. Il pr li ha inviati a Corona su Whatsapp e ha aggiunto: “Non dico caz… comunque. E si fa una cosa fatta bene per fare uscire la Marti (cioè Martina Ceretti n.d.r.) bene“. Su Monzino ci sarebbero concreti elementi sul fatto che abbia contattato Bova chiedendogli «un regalo» in cambio della non pubblicazione dei file compromettenti da parte di Corona.

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