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28 Ottobre 2025 05:42

Scandalo mascherine, Marcello Minenna assolto

L'ex direttore generale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ed ex assessore della Regione Calabria, era accusato di corruzione nel processo nato dalla maxi-inchiesta su una fornitura di mascherine Covid all'Ausl Romagna per 3,6 milioni di euro

Marcello Minenna, ex direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ex assessore al Bilancio della giunta uscente della Regione Calabria, guidata dal governatore Roberto Occhiuto è stato assolto dall’accusa di corruzione nel processo nato dalla maxi-inchiesta della Procura di Forlì su una fornitura di mascherine Covid non regolamentari all’Ausl Romagna per 3,6 milioni di euro che ha riguardato anche l’ex deputato della Lega Gianluca Pini (che ha già patteggiato una pena di due anni) Minenna, che a giugno 2023 venne posto ai domiciliari, è stato assolto ai sensi dell’ art. 530 “perché il fatto non sussiste“.

Assoluzione per gli altri due imputati che erano alla sbarra dinnanzi del gip di Forlì Ilaria Rosati. Sergio Covato, funzionario della Prefettura di Ravenna, assistito dall’avvocato Carlo Benini, e Gianluca Prati, all’epoca dei fatti responsabile del magazzino unico dell‘Ausl Romagna, difeso dagli avvocati Giovanni Maio e Alessandro Monteleone di Cesena.Covato è stato assolto con la formula “il fatto non sussiste”, mentre per Pratiil fatto non costituisce reato”.

L’inchiesta della procura di Forlì era relativa una maxi-fornitura di mascherine approdate dalla Cina in piena emergenza Covid, ad aprile 2020, vale a dire due mesi dopo lo scoppio della pandemia in Italia, dispositivi di protezione che erano state ritenute dalla Procura “completamente inidonee e prive di valida certificazione”, arrivate in Italia per il tramite di Pini, ex parlamentare della Lega, trasformatosi in imprenditore di import-export con l’Estremo Oriente. Su questa fornitura emersero in particolare rapporti  tra Pini e l’allora direttore dell’Agenzia delle Dogane Marcello Minenna in occasione di problematiche emerse ai controlli doganali. Secondo l’accusa i dispositivi previsti in un appalto da 3.592.800 euro per l’Ausl Romagna, prodotti in Cina, non avrebbero avuto i requisiti di idoneità per la commercializzazione in Italia e quindi sarebbero stati importati attraverso la falsificazione della documentazione di accompagnamento. Circa 3,3 milioni di pezzi tra mascherine chirurgiche e Ffp2 che con un grande rischio per la salute vennero fornite a medici e infermieri degli ospedali romagnoli, .

Minenna ha sempre contestato e fatto presente che quelle con Pini erano solo normali relazioni politiche, che non avevano influenzato sulla sua attività amministrativa di direttore dell’Agenzia delle Dogane. L’ex direttore generale aveva fatto presente che le procedure di importazione vennero semplificate dal commissario straordinario all’emergenza Covid Domenico Arcuri e che inoltre venne creato appositamente lo sportello “Dogana amica” per offrire un supporto a chiunque importasse materiale per il contrasto al Covid, tanto che in diversi fruirono di una corsia preferenziale per un’importazione più veloce dei dispositivi medici.

“Il Gup presso il Tribunale di Forlì ha assolto Marcello Minenna dall’accusa di corruzione per l’esercizio della funzione con la formula perché il fatto non sussiste – sottolineano in una nota i difensori, gli avvocati Vittorio Manes e Gianluca TognozziQuesta pronuncia restituisce finalmente dignità ad un servitore dello Stato costretto a dover sopportare addirittura la restrizione della propria libertà personale nella fase delle indagini per accuse che oggi sono state spazzate via una volta per tutte“.

La pm Laura Brunelli della procura di Forlì aveva chiesto una condanna a 2 anni e 4 mesi per Minenna per il reato di corruzione; 2 anni per Covato (sempre per corruzione, ma per un filone di indagine diverso dalle mascherine, in questo caso in relazione a rapporti sempre con Pini per una pratica di rinnovo di un porto d’armi, nel quale si sarebbe interessato per un posto di lavoro per la figlia), e un anno per Prati, accusato invece di falso e frode nelle forniture pubbliche. Tutte le richieste dell’ accusa sono state rigettate, ma la Procura potrà impugnare in appello le assoluzioni.

Secondo la Procura ci sarebbe stato un “pactum sceleris” nel quale Minenna avrebbe “accettato promesse in cambio dell’asservimento della sua funzione pubblica alle richieste di Pini in occasione di importazione di merci”. Sempre sulla base di quanto ipotizzato dagli inquirenti, Pini aveva promesso a Minenna di “accreditarlo all’interno della Lega in modo che  venisse considerato un uomo di quel partito e gli prometteva la conferma della nomina a Direttore generale dell’Agenzia delle Dogane a seguito del cambio del governo”. Ma il Tribunale di Forlì è stato di avviso diverso, rigettando la ricostruzione della Procura. Minenna, nell’ambito di quest’inchiesta venne posto agli arresti domiciliari nel giugno 2023. Poi il 7 luglio 2023, il Tribunale del Riesame di Bologna aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare a suo carico, disponendone la liberazione.

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