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28 Dicembre 2025 16:05

E’ morta Brigitte Bardot, l’attrice leggenda del cinema francese

L'annuncio della sua fondazione. Il decesso nella sua celebre residenza La Madrague, a Saint-Tropez, in Costa Azzurra. Negli ultimi mesi era stata ricoverata due volte all'ospedale di Tolone
di Ilaria Cerulla

La leggendaria attrice e cantante francese aveva 91 anni. Lo ha annunciato oggi 28 dicembre 2025 la sua fondazione, ricordando Bardot come “una star di fama mondiale che scelse di abbandonare la prestigiosa carriera per dedicare la sua vita e la sua energia alla tutela degli animali e alla sua fondazione”. Il decesso è avvenuto nella sua celebre residenza “La Madrague”, a Saint-Tropez, in Costa Azzurra. Brigitte Bardot era diventata celebre a livello internazionale con il film “Piace a troppi” (Titolo originale “Et Dieu… créa la femme“) del 1956 e aveva recitato in circa 50 altri film prima di ritirarsi dalle scene per dedicarsi alla difesa dei diritti degli animali, diventando una figura simbolo del cinema francese e un’icona culturale globale.

Il personaggio B.B.

Fatalmente identificata con questa immagine, anche per lo stile di vita anticonformistico che l’attrice ostentava fuori del set, nella seconda metà degli anni Cinquanta Brigitte Bardot fu chiamata a replicarla in una serie di commedie e melodrammi: ‘Una parigina’ (1957) di Michel Boisrond, ‘Gli amanti del chiaro di luna’ (1958) di Vadim, ‘Femmina’ (1959; di Julien Duvivier, ‘Babette va alla guerra‘ (1959) di Christian-Jaque, ‘Sexy Girl’ (1959) di Michel Boisrond.

Gli aspetti più inquietanti del ‘personaggio B.B.’ furono esplorati in due film che svolgono in chiave drammatica il motivo classico della donna predatrice, il cui comportamento è fonte di disordine sociale. In ‘La ragazza del peccato’ (1958) di Claude Autant-Lara, Bardot è la ‘poco di buono’ che sfrutta tutti i mezzi seduttivi a sua disposizione (compreso un famoso spogliarello, poi tagliato dalla censura) per indurre l’avvocato che la difende (Jean Gabin) ad abbandonare la famiglia per seguirla.

Due anni dopo, in ‘La verità’ (1960) di Henri-George Clouzot, nel ruolo della ‘ragazza di liberi costumi’, processata per aver ucciso il fidanzato della sorella dopo averlo sedotto, è sottoposta invece a uno ‘spogliarello psicologico’, al termine del quale si svela la vera natura di un’eroina romantica, destinata a soccombere di fronte alla condanna senza appello del senso comune

La malattia e i ricoveri

 Negli ultimi mesi era stata ricoverata due volte all’ospedale di Tolone, destando apprensione tra i fan per le sue condizioni di salute. Nel mese di ottobre aveva dovuto lasciare la sua villa per “un intervento chirurgico legato a una malattia seria”, tornando a casa dopo due settimane. Durante il suo primo ricovero erano circolate sui social notizie infondate sul suo decesso. La stessa Bardot aveva smentito categoricamente, dichiarando su X: “Sto bene. Non so chi abbia inventato questa ‘fake news’ sulla mia scomparsa, ma sappiate che sto bene e non ho alcuna intenzione di ritirarmi“. A fine novembre era stata nuovamente ricoverata per problemi di salute. All’uscita dall’ospedale, aveva voluto tranquillizzare tutti con un comunicato, in cui invitava “tutti a darsi una calmata”

Negli ultimi vent’anni Bardot aveva scelto una vita ritirata tra La Madrague e la sua seconda residenza, La Garrigue, nascosta nei boschi. Qui ospitava animali e aveva costruito una cappella privata. In un’intervista rilasciata nel maggio scoro a Bfm Tv, aveva raccontato: “Vivo in pace, nella natura. Adesso vivo come un’allevatrice, con le mie pecore, le mie capre, i miei maiali, l’asinello e tutti i miei cani e gatti”.

 Gli esordi

Brigitte Bardot nata a Parigi il 28 settembre 1934 in una famiglia borghese (il padre era l’industriale Louis ‘Pilou’ Bardot e la madre Anne-Marie Mucel), studiò danza fin da bambina e in giovanissima iniziò a posare come modella, conquistando a soli quindici anni la copertina della rivista femminile ‘Elle’, dove il suo nome apparve per la prima volta con le iniziali puntate, nella forma che sarebbe poi diventata il suo soprannome (B.B., o Bébé, secondo la pronuncia francese).

Fu subito notata da un collaboratore del regista Marc Allégret, il giovane aiuto regista Roger Vadim, che la introdusse nel mondo del cinema, indirizzandola a René Simon per le lezioni di recitazione. Era l’inizio di una relazione sentimentale, che si sarebbe presto trasformata in un sodalizio artistico di successo. L’esordio nel cinema avvenne nel 1952, con “Le trou normand’ di Jean Boyer, nello stesso anno in cui Bardot, divenuta maggiorenne, poté sposare Vadim.

I primi film

In breve tempo l’attrice conquistò una certa notorietà in Francia ma anche all’estero, partecipando a un nutrito numero di film, dapprima in parti secondarie, poi in ruoli da protagonista: ‘Manina ragazza senza veli’ (1952) di Willy Rozier,Atto d’amore’ (1953) di Anatole Litvak, ‘Tradita‘ (1954) Mario Bonnard, ‘Il figlio di Caroline Cherie’ (1955) di Jean-Devaivre, ‘Ragazze folli’ (1955) di Marc Allégret, ‘Un dottore in altomare’ (1955) di Ralph Thomas, ‘Grandi manovre‘ (1955) di René Clair Queste prime apparizioni, sovente ritagliate intorno alla sua provocante figura (‘I tuoi occhi bruciano’, 1955, di Georges Lacombe, e ‘Miss spogliarello’, 1956, di Allégret), destarono un certo scandalo, preparando il grande salto di Brigitte Bardot ai vertici della popolarità internazionale. Questo avvenne nel 1956, con ‘Et Dieu… créa la femme’ (1956; ‘Piace a troppi’ il titolo italiano), proprio sotto la direzione di Vadim al suo esordio da regista: realizzato a colori e in cinemascope, il film riscosse un grande successo, prima negli Stati Uniti, dove il cinema si stava liberando dalla stretta moralistica del codice Hays del 1930, quindi anche in Francia e altrove in Europa, dove la reazione della censura accrebbe la curiosità del pubblico (in Italia il film uscì, pesantemente tagliato, con due anni di ritardo e il divieto ai 16 anni).

Al centro del racconto, ambientato nello scenario naturale di Saint Tropez, è il personaggio di Juliette, ragazza orfana, dai modi disinibiti e dalla bellezza provocante, che cerca l’amore nella triplice relazione con il ricco Morin (Paull Faivre) e i fratelli Michel (Jean-Louis Trintignant) e Antoine Tardieu (Christian Marquand).

L’atteggiamento sfrontato, libero da tabù e condizionamenti morali, che caratterizza il comportamento di Juliette, delineava la figura femminile originale e profondamente ambivalente di una ‘nuova Eva’, capace di incarnare una tipica fantasia sessuale maschile, ma al tempo stesso di rappresentare i desideri di emancipazione che stavano emergendo nell’universo femminile.

Macron: “Piangiamo leggenda del secolo”

“I suoi film, la sua voce, la sua gloria abbagliante, le sue iniziali, i suoi dolori, la sua generosa passione per gli animali, il suo volto diventato Marianne: Brigitte Bardot ha incarnato una vita di libertà. Esistenza francese, splendore universale. Ci ha emozionato. Piangiamo una leggenda del secolo”. Così il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ricordato su X l’attrice.

Le Pen: “Francia perde una donna eccezionale”

“La scomparsa di Brigitte è un dolore immenso. La Francia perde una donna eccezionale, per il suo talento, il suo coraggio, la sua franchezza e la sua bellezza. Una donna che scelse di abbandonare una carriera straordinaria per dedicarsi agli animali, che ha difeso fino all’ultimo con energia e amore inesauribili. E’ stata incredibilmente francese: libera, indomabile, completa. Ci mancherà immensamente”, ha scritto Marine Le Pen leader del Rassemblement National, su X.

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