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19 Maggio 2025 23:41

Calcio: Arresti e daspo a Foggia. I “clan” volevano impossessarsi della società, posta in amministrazione controllata

E' la prima volta che una società di calcio finisce in amministrazione giudiziaria in applicazione del Codice antimafia. Aveva subito minacce ed attacchi incendiari per indurre alla cessione del club. All'interno i nomi degli arrestati

L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Bari, ha portato all’esecuzione di un provvedimento di amministrazione giudiziaria nei confronti della società sportiva Calcio Foggia 1920 nonché di quattro arresti per tentata estorsione e di 52 daspo “fuori contesto”. In carcere sono stati posto  Fabio Delli Carri di 48 annji, Marco Lombardi di 49 anni disoccupato ritenuto vicino ad esponenti di vertice del clan Sinesi-FrancavillaDanilo Mustaccioli di 48 anni, e Massimiliano Russo di 50anni . Sono accusati di tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso La mafia foggiana voleva entrare con la violenza nel mondo del calcio. L’ordinanza cautelare porta la firma dalla Gip Antonella Cafagna, che ha accolto e condiviso la richiesta del procuratore aggiunto Francesco Giannella e della pm Bruna Manganelli .

L’amministrazione giudiziaria attuata per il Foggia Calcio è il primo esempio di un provvedimento del genere applicato a una società calcistica in applicazione dell’articolo 34 del Codice antimafia (lo stesso che nel febbraio 2024 fu imposto all’Amtab di Bari a causa delle presunte pressioni esercitate dal “clan Parisi” ed è giustificato dalle presunte intimidazioni e violenze subite a partire dal 2023. La misura giudiziaria adottataè finalizzata “a ripristinare le condizioni di libero esercizio dell’attività d’impresa”. Contestualmente l’indagine ha fatto emergere condotte gravi contro l’ordine pubblico, tenute da una serie di soggetti che gravitano nel mondo del tifo organizzato e della criminalità foggiana. Il provvedimento di amministrazione giudiziaria è stato disposto dal Tribunale di prevenzione (presidente relatore Giulia Romanazzi) sulla base della richiesta presentata il 7 marzo in attuazione del vigente Codice antimafia. L’amministratore giudiziario incaricato è il professor Enzo Chionna di Bari.

Intercettazioni e perquisizioni nel tempo disposte dall’Autorità Giudiziaria hanno consentito, anche attraverso il sequestro di materiale informatico e documenti (fra i quali finanche un foglio manoscritto, rinvenuto in possesso di uno degli indagati, sul quale erano stati cripticamente riportati gli obiettivi criminali delle azioni delittuose), di acquisire importanti elementi indiziari di conferma della fondatezza delle contestazioni formulate a fini cautelari, riconducendosi quelli e altri episodi delittuosi ad un’unica regìa, diretta a destabilizzare l’assetto gestionale societario e a condizionare negativamente le stesse attività sportive, imperniata sul ricorso alla forza intimidatrice di una delle “batterie” nelle quali, come noto, si articola il sodalizio mafioso della “Società Foggiana”, evidente in atti criminali compiuti sia verso il management societario sia nei confronti dei calciatori.

Con il provvedimento di amministrazione giudiziaria del Foggia Calcio, disposto oggi dal Tribunale di Bari, “si cerca da un lato di tutelare la società, dall’altro gli stessi tifosi di fronte a infiltrazioni provenienti dalla criminalità organizzata, che con la violenza vogliono imporre i loro desideri su tutta l’attività della società calcistica”. ha dichiarato il Procuratore di Bari, Roberto Rossi, in relazione all’inchiesta. “L’attività di questi (quattro, ndr) soggetti sottoposti a misura cautelare , era quella di voler entrare all’interno del Foggia Calcio per propri interessi personali, per degli interessi che avevano degli sviluppi all’interno del clan“, ed ha aggiunto. “È assolutamente necessario”che in casi come questi ci siano le denunce, presentate dal presidente del Foggia Nicola Canonico, perché con le denunce abbiamo acquisito una serie di elementi importanti, e proprio per questo siamo stati capaci di intervenire per difendere il calcio sano”.

Le indagini sono state effettuate dalla Polizia di Foggia, con il coordinamento della Dda a cui è stato applicato anche un pm della Procura di Foggia e della Direzione nazionale antimafia. La società di calcio del Foggia, sabato scorso, ha centrato l’obiettivo della salvezza e permanenza in LegaPro (serie C), vincendo la partita contro il Messina. L’ipotesi di indagine degli investigatori, che ha ricevuto l’ asseso del Gip e del Tribunale di sorveglianza è che alcuni tifosi diretta espressione della criminalità organizzata foggiana abbiano pianificato e realizzato una lunga campagna di intimidazione e di azioni violente diretta a costringere Nicola Canonico, imprenditore ed azionista di controllo della società sportiva Foggia Calcio 1920 ad abbandonare e cedere il controllo della società, a seguito del suo rifiuto di affidare di fatto a quei medesimi gruppi malavitosi i servizi di gestione del sistema delle sponsorizzazioni e degli accrediti per l’ingresso allo stadio, oltre che il controllo di assunzioni e rapporti professionali all’interno della società sportiva.


Le indagini erano partite il 18 giugno 2023, quando furono esplosi dei colpi di fucile  contro l’auto del giocatore dauno Davide Di Pasquale a quel tempo capitano della squadra . Successivamente era successo ad un altro giocatore Alessandro Garattoni, anche egli al tempo capitano della squadra, la cui auto era stata incendiata completamente nel parcheggio della sua abitazione. Mentre il 9 gennaio dell’anno successive Emanuele Canonico vicepresidente del Foggia Calcio e figlio del presidente Nicola Canonico aveva trovato un ordigno nei pressi della sua auto, un’Audi Q5, nonostante fosse parcheggiata nel cortile dell’azienda di famiglia, “CN Costruzioni Generali s.p.a.”, a Modugno, alle porte di Bari.

Una altra vicenda contestata dagli inquirenti riguarda la gestione del bar della Tribuna centrale dello stadio Zaccheria. Nella società che lo gestiva è stata rilevata la presenza fra i soci della compagna del pluripregiudicato Francesco Pesante.

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