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15 Dicembre 2025 00:25

Papa Leone XIV agli 007: “Seguite sempre l’etica, evitate dossieraggi su ministri, prelati, giornalisti”

Il Giubileo sta per finire, sono arrivati oltre trenta milioni di persone e in Vaticano non si è verificato un solo incidente e questo è merito anche del lavoro svolto dietro le quinte dagli apparati di sicurezza italiani e vaticani.

Leone XIV ha voluto ringraziare gli 007 con una udienza piuttosto insolita, in quanto è la prima volta che le barbe finte vengono accolte nel palazzo apostolico. Il discorso che il Pontefice ha preparato si basa su alcuni principi chiave, il rispetto dell’etica e il sentiero del bene comune. “Il lavoro che svolgete richiede competenza, trasparenza e insieme riservatezza. Esso vi investe della grave responsabilità di monitorare costantemente i pericoli che potrebbero affacciarsi sulla vita della Nazione, per contribuire soprattutto alla tutela della pace.Si tratta di un lavoro impegnativo, che anche per la sua riservatezza spesso corre il rischio di essere strumentalizzato, ma che è di grande importanza per cogliere in anticipo eventuali scenari pericolosi per la vita della società“.

Nel suo discorso – tutto in italiano – ai membri dei “Servizi”, guidati dal sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio e autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, insieme all’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Francesco Di Nitto, Papa Leone XIV loda il lavoro svolto sempre “con professionalità. Un lavoro impegnativo, che anche per la sua riservatezza spesso corre il rischio di essere strumentalizzato, ma che è di grande importanza per cogliere in anticipo eventuali scenari pericolosi per la vita della società

Tuttavia Leone XIV con questa constatazione non ha mancato di sollecitare gli apparati di sicurezza al rispetto della dignità della persona umana. Il che “significa non oltrepassare il limite del consentito perchè «le informazioni riservate non siano usate per intimidire, manipolare, ricattare, screditare il servizio di politici, giornalisti o altri attori della società civile. Tutto ciò vale anche per l’ambito ecclesiale. Infatti, in diversi Paesi la Chiesa è vittima di servizi di intelligence che agiscono per fini non buoni opprimendone la libertà. Questi rischi vanno sempre valutati ed esigono un’alta statura morale in chi si prepara a svolgere un lavoro come il vostro e in chi lo svolge da tempo”.

Parole significative quelle che Papa Leone XIV ha rivolto a dirigenti e funzionari del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, ricevuti in udienza in Vaticano. L’occasione è il centenario della istituzione (era il 1925 con il Servizio Informazioni Militare) dell’attività di intelligence in Italia. Un sistema “coordinato ed efficace, a tutela della sicurezza dello Stato”, che lungo questo secolo – ha detto il Pontefice – ha visto tanti cambiamenti: nelle capacità e negli strumenti che si sono andati raffinando, per le sfide che sono andate sempre più ad aumentare e diversificarsi.

Un passaggio questo che ha riportato alla mente il “caso Striano”, al centro di una inchiesta, dove affiora proprio l’attività illegale di un finanziere attraverso accessi abusivi e dossieraggi interni alla Direzione Nazionale Antimafia, raccogliendo oltre 10.000 file. Tutti fascicoli riservati, archiviati o ancora in corso, su calciatori, ministri, imprenditori, giornalisti, vip e persino ecclesiastici. In quest’ultimo caso sarebbero emersi persino legami che portano dritti al processo vaticano sul palazzo di Londra e al cosiddetto caso Becciu. Striano si sarebbe mosso dentro lo Stato pontificio con grande scioltezza ed era persino titolare della tessera che normalmente consente di avere acceso a benefit riservati ai dipendenti o ai residenti vaticani.  

Il caso è scoppiato l’anno scorso dopo la denuncia del Ministro Crosetto, vittima di “spionaggio” illegale poco prima di essere nominato ministro. Dal suo esposto, i pm di Perugia hanno ricostruito quel “verminaio di accessi abusivi” che andava avanti almeno dal 2018 , come l’ha definito il procuratore capo Raffaele Cantone, e che ha colpito soprattutto il centrodestra, la Lega il partito guidato da Matteo Salvini che è stato il più dossierato). 

Papa Leone nel suo discorso ovviamente non ha menzionato esplicitamente tutto questo, volando assai più alto e riflette su concetti quali la collaborazione, la trasparenza. “La tutela della sicurezza nazionale garantisca sempre e comunque i diritti delle persone, la loro vita privata e familiare, la libertà di coscienza e di informazioni, il diritto al giusto processo”. Auspicando che le attività degli 007siano disciplinate dalle leggi, debitamente promulgate e pubblicate, che vengano sottoposte al controllo e alla vigilanza della magistratura e che i bilanci siano sottoposti a controlli pubblici e trasparenti”.

“Vorrei esprimere la mia riconoscenza per gli sforzi dei Servizi di intelligence italiani anche nel garantire la sicurezza della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. E qui vorrei esprimere una parola di gratitudine per la collaborazione con la Gendarmeria, con il Vaticano, la Santa Sede, in tanti servizi, dove veramente questa capacità e possibilità di servire gli altri si fa realtà grazie alla buona collaborazione con voi”

Il ricordo di chi ha perso la vita in missioni difficili

“Questi rischi vanno sempre valutati ed esigono un’alta statura morale in chi si prepara a svolgere un lavoro come il vostro e in chi lo svolge da tempo”, ammonisce il Papa. Si dice “ben consapevole” del ruolo delicato e della responsabilità della Intelligence. E a tal proposito ricorda tutti quei colleghi che hanno perso la vita in missioni delicate, svolte in contesti difficili: “La loro dedizione non è consegnata forse ai titoli dei giornali, ma è viva nelle persone che hanno aiutato e nelle crisi che hanno contribuito a risolvere”.

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