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19 Aprile 2024 14:51
19 Aprile 2024 14:51

Tutte le regole del Dpcm per Natale 2020

Il premier Conte: "Riportato Rt sotto 1, evitato lockdown. In un paio di settimane tutte le regioni gialle, ma non basterà. Per questo ulteriori restrizioni durante le feste. Continueremo ad applicare il sistema delle regioni colorate perché si sta rivelando efficace. Le misure che adottiamo sono adeguate al livello di rischio del territorio senza penalizzazioni. È un risultato significativo. Stiamo evitando un lockdwn generalizzato che sarebbe stato penalizzante. Non possiamo abbassare la guardia per le festività natalizie, se no ci sarebbe una nuova impennata. “

di REDAZIONE POLITICA

In arrivo il nuovo Dpcm che sarà valido dal 4 dicembre al 15 gennaio. che verrà firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte entro questa sera. Il primo ministro ha parlato in diretta agli italiani in serata per illustrare tutte le scelte prese per continuare a contrastare il coronavirus.

decreto-gazzetta

“Sarà un Natale diverso, ma non meno autentico”. Così Giuseppe Conte illustrando il Dpcm di Natale durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il premier, confermando le restrizioni anticipate in questi giorni, ha spiegato che “Il piano basato sulle tre fasce sta funzionando, le misure che adottiamo sono adeguate: in meno di un mese abbiamo piegato la curva dei contagi portando l’Rt sotto l′1, , ora l’indice è pari a 0,91, e registriamo anche un calo dei ricoveri delle terapie intensive: stiamo evitando un lockdown generalizzato. E’ ragionevole pensare che entro un paio di settimane tutte le regioni saranno gialle“, ha spiegato il premier. Il quale, poi, ha sottolineato come affrontare “le feste con misure ‘gialle’” provocherebbe “una impennata dei contagi”. Di qui la necessità di ulteriori misure restrittive limitate dal 21 dicembre al 6 gennaio.

In diretta televisiva Conte ha spiegato che: “Continueremo ad applicare il sistema delle regioni colorate perché si sta rivelando efficace. Le misure che adottiamo sono adeguate al livello di rischio del territorio senza penalizzazioni. È un risultato significativo. Stiamo evitando un lockdwn generalizzato che sarebbe stato penalizzante. Non possiamo abbassare la guardia per le festività natalizie, se no ci sarebbe una nuova impennata. “.

Rispondendo alle domande dei giornalisti in sala stampa, il premier si è inoltre rammaricato per gli attacchi alla compagna: “Ho ricevuto attacchi personali che questa volta hanno coinvolto anche la mia compagna, e questo dispiace in particolar modo”.

il premier Conte e la sua compagna Olivia Palladino

Spostamenti tra regioni

“Dal 21 dicembre al 6 gennaio sono vietati gli spostamenti da una regione all’altra anche per raggiungere le seconde case” ha continuato Conte ” Nei giorni 25 dicembre, Santo Stefano, 1 gennaio sono vietati gli spostamenti da un comune all’altro. Su tutto il territorio nazionale resta il divieto di spostarsi dalle 22 alle 5 del mattino. Per Capodanno però questo divieto sarà esteso dalle 22 della sera prima alle 7 del mattino del 1 gennaio. Ci si potrà spostare per esigenze lavorative e per motivi di salute e anche per casi di necessità. Nei casi di necessità ricorre anche l’assistenza a persone non autosufficienti”. 

Quarantena per chi torna dall’estero

“Gli italiani che andranno all’estero per turismo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio al rientro dovranno sottoporsi alla quarantena. È una misura dissuasiva. Anche i turisti stranieri saranno sottoposti alla quarantena nello stesso periodo”. 

Impianti sciistici chiusi e crociere sospese

“Gli impianti da sci resteranno chiusi dal 4 dicembre al 6 gennaio, e tra il 21 dicembre e il 6 gennaio sono sospese le crociere”.

Ristoranti aperti per il pranzo di Natale

“Nell’area gialla bar, ristoranti e pizzerie resteranno sempre aperti a pranzo, quindi anche a Natale e a Santo Stefano. Nelle aree arancioni e rosse , i bar e ristoranti resteranno aperti dalle 5 alle 22 solo per l’asporto mentre la consegna a domicilio sarà sempre possibile”.

“No a inviti per Natale”

“Non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre delle stringenti limitazioni. Per questo introduciamo una forte raccomandazione da rispettare: raccomandiamo a tutti di non ricevere in casa persone non conviventi, è una cautela essenziale per proteggere i nostri cari”.

Cenoni di Capodanno vietati negli alberghi

“Gli alberghi rimangono aperti in tutta Italia, ma il 31 sera, alla vigilia di Capodanno, non sarà possibile organizzare veglioni e cene. Quindi i ristoranti degli alberghi chiuderanno alle 18 e dopo quell’ora sarà consentito solo il servizio in camera”. 

I negozi

“Da venerdì 4 dicembre fino al 6 gennaio i negozi potranno rimanere aperti fino alle ore 21. Non vogliamo limitare lo shopping, la consuetudine di scambiare i doni natalizi. Dal 4 dicembre al 15 gennaio, nei giorni festivi e prefestivi, nei centri commerciali saranno aperti solo alimentari, farmacie, parafarmacie, sanitari, tabacchi, edicole e vivai”. 

Il piano “Italia Cashless”

“Per sostenere le attività commerciali e per aiutare le famiglie abbiamo deciso di far partire da subito il piano ‘Italia Cashless‘. Significa che dall’8 dicembre prenderà il via il ‘Cashback‘ di Natale che prevede che chi paga con carte avrà un rimborso del 10% su tutti gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre, tutto, anche pane, pasta, carne o giocattoli, etc.. Ci sarà un rimborso che può arrivare anche fino a 150 euro. Non è una misura valida anche per gli acquisti online“.

In attesa dei vaccini

“Occorono impegno e attenzione, dobbiamo continuare a lungo questa strada e attendere che il piano dei vaccini possa essere operativo e attendere le cure monoclonali, arriveranno tutte con il nuovo anno. Sarà un Natale diverso dagli altri ma non meno autentico”.

Dopo aver illustrato le misure antiCovid19 il presidente del consiglio si è soffermato sul capitolo Mes: “Il giorno 9 dicembre non c’è da decidere se attivare o meno il Mes. Verrò in parlamento e farò delle comunicazioni per spiegare i temi del consiglio europeo del giorno dopo. Condivideremo tutti questi passaggi con le forze di maggioranza. La riforma del mes e eventualemente l’attivazione sono decisioni che passeranno sempre dal parlamento. Non drammatizziamo i passaggi: le forze di maggioranza ci sono state, ci sono e ci saranno”, tranquillizza Conte.

“Si continua a dire che questo governo è in ritardo su alcuni temi ma noi stiamo correndo. Per quanto riguarda il Recovery Fund non siamo in ritardo. Lunedì, ma il giorno deve ancora essere concordato, ci sarà un Consiglio dei ministri straordinario dedicato al Recovery fund. Aggiorneremo il Parlamento sullo stato dell’arte, ci aggiorniamo già costantemente con la Commissione europea. Questo ci consentirà lunedì di approvare la struttura di governance, ci sono le differenze ma non sono quelle che pensate, non è il chi governa ma trovare la struttura più efficiente per l’ammodernamento del paese. Pensate che sia semplice? E’ per questo che ci ragioniamo e lo facciamo con l’obiettivo della piena funzionalità”, ha spiegato Conte

Sulle riforme, il Premier ha ribadito con orgoglio comesiamo un governo nato con un progetto politico preciso e deve esprimere la forza di riformare il giusto per consentire alle istituzioni di garantire funzionalità. Dobbiamo essere coraggiosi. Ci confronteremo anche sulla legge elettorale e sono convinto che sapremo trovare la sintesi giusta per dare una spunta riformatrice. Non stiamo galleggiando”.

Sul vociferato “rimpasto” di governo, Conte ha chiarito chenessuna forza politica ha chiesto il rimpasto e per questo le ringrazio. Il rimpasto una formula della vecchia politica. Se il tema è il confronto con le forze politiche, non mi sottraggo ma sono il capitano di una squadra che è stata sopraffatta dall’emergenza nei mesi scorsi e insieme abbiamo superato una grande prova. I miei ministri sono i migliori”.

Sul dibattito riguardo l’obbligatorietà o meno dei vaccini, il premier ha specificato che esiste “un principio di autodeterminazione anche sul piano terapeutico e noi dobbiamo salvaguardarlo fino agli estremi limiti. Io sono per questo approccio”, spiega. Qualora la curva dei contagi lo permetterà “non sarà necessario imporre un trattamento sanitario obbligatorio e cercheremo fino all’ultimo di preservare la facoltatività della vaccinazione”.

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