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19 Aprile 2024 01:33
19 Aprile 2024 01:33

Perquisita la Iena Antonino Monteleone autore dell’inchiesta sulla morte di Davi Rossi a Siena

La procura della repubblica di di Genova vorrebbe arrivare all'identità dell'escort che ha parlato dei presunti festini di Siena a cui avrebbero partecipato magistrati e vertici della banca Monte dei Paschi. Per insabbiare l'inchiesta giudiziaria ancora una volta ?

GENOVA – Gli uomini del Compartimento della Polizia Postale di Genova su mandato della procura del capoluogo ligure hanno perquisito questa mattina la “Iena” Antonino Monteleone nell’ambito dell’inchiesta che riguardala morte di David Rossi, ex responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena.  Gli agenti hanno chiesto a Monteleone di consegnare il computer, che usa abitualmente per lavoro, ed hanno estratto una partizione del contenuto. Nel decreto di perquisizione si legge che la perquisizione personale e domiciliare nei confronti del giornalista è “opportuna e necessaria” per arrivare all’identità dell’uomo che  ha raccontato al programma  “Le Iene” (Italia Uno) di aver partecipato a dei festini a base di sesso a cui avrebbero partecipato stati anche esponenti della magistratura e dei vertici della banca Monte dei Paschi di Siena.

“Non ho mai voluto rivelare l’identità della fonte che ci ha raccontato dei festini”, ci spiega Antonino Monteleone a caldo della perquisizione, “e se da una parte sono contento che la procura di Genova continui a indagare, dall’altra però sono preoccupato, perché così facendo si mina la serenità dei giornalisti a mantenere la segretezza delle proprie fonti”. Sulla morte di David Rossi, il dirigente di Monte dei Paschi di Siena volato dalla finestra della banca il 6 marzo 2013, la cui morte – per due volte – è stata “allegramente”… archiviata inizialmente come suicidio, adesso  sono in corso diverse nuove indagini della Procura di Genova, che ha emesso il decreto di perquisizione nei confronti della Iena Monteleone, ed una in particolare  per l’ipotesi del reato di “abuso di ufficio” commesso di magistrati senesi.

Perquisizione IENE

Nel decreto di perquisizione si legge che la Procura non è riuscita a identificare “Stefano”, l’escort dei presunti festini di Siena. I pubblici ministeri Miniati e Camaiori della Procura di Genova sostengono che qualora i festini fossero confermati,, potrebbe confermarsi la tesi “più volte rappresentata nelle varie puntate de Le Iene, che le indagini sulla morte del povero David Rossi, asseritamente condotte dalla magistratura di Siena in modo superficiale e lacunoso, avrebbero avuto il tanto stigmatizzato anomalo sviluppo – che di fatto non avrebbe portato all’accertamento della verità – in quanto condizionate da inconfessabili legami e da situazioni personali che esponevano i protagonisti a illecite pressioni

Anche Carolina la figlia di David Rossi, ha conosciuto l’escort, e per questo nella primavera scorsa è stata ascoltata come persona informata sui fatti dalla procura di Genova . “Non so e non ho voluto sapere il nome e cognome del ragazzo proprio per tutelarlo. Ci è bastato sapere chi ha riconosciuto e che David non c’entrasse nulla con quei festini”, ha spiegato Carolina ai pm. Sono però ancora molti i dubbi che restano aperti sulla morte di David Rossi: la sua caduta anomala, le ferite del corpo riconducibili a un’aggressione precedente, la mancanza di analisi sui suoi vestiti, sui tabulati telefonici e sulle telecamere della zona e sulla figura di una persona che si vede comparire nel vicolo dove David Rossi è morto dopo 22 minuti di agonia, in uno dei pochi filmati a disposizione.

La procura di Genova aveva aperto un fascicolo per abuso d’ufficio a carico di ignoti dopo l’intervista rilasciata a Le Iene dall’ex sindaco senese Pierluigi Piccini il quale aveva dichiarato di essere a conoscenza di “festini” ai quali avrebbero partecipato importanti personaggi della magistratura e della politica e che forse l’inchiesta sulla morte di Rossi era stata “affossata” per questo motivo. Dopo la trasmissione di Mediaset, i pm senesi avevano presentato querela per diffamazione per le dichiarazioni di Piccini: per questo fascicolo a breve dovrebbe arrivare una svolta con l’iscrizione nel registro dei primi indagati.

Sempre nel capoluogo ligure è aperta l’inchiesta sulla lettera di minacce, accompagnata da un proiettile, indirizzata al pm senese Aldo Natalini che si era occupato anche della vicenda Mps. L’ipotesi di reato è tentata minaccia grave.

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