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20 Aprile 2024 11:32
20 Aprile 2024 11:32

Operazione “Scammers paradise”: 26 arresti delle Fiamme Gialle. Sequestrati beni per 13 milioni

Il meccanismo truffaldino, si alimentava anche dei capitali forniti da un pregiudicato agli arresti domiciliari per associazione per delinquere finalizzato al traffico di sostanze stupefacenti. I proventi della truffa costituivano i capitali da riciclare in molteplici attività illecite quali l’usura, nei confronti di persone in difficoltà economiche, con applicazione di tassi d'interesse fino al 232%. Il regolare pagamento delle rate del prestito illecito veniva preteso minacciando le stesse vittime. TUTTI I NOMI ED I DETTAGLI DELLE TRUFFE
il colonnello Antonucci

TARANTO – Militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Taranto , guidati dal colonnello Antonio Marco Antonucci. hanno eseguito ieri un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP dr. Giuseppe Tommasino del Tribunale di Taranto, su richiesta del pm dr. Remo Epifani della Procura jonica,  di 26 misure cautelari, 14 delle quali in carcere e 12 poste ai domiciliari. Il provvedimento è l’atto conclusivo di una attività investigativa durata circa due anni che ha disarticolatato una organizzazione criminale specializzata nella perpetrazione di truffe ai danni di alcune società multinazionali, operanti nel settore della locazione operativa di beni tecnologici e sistemi informatici (fra i quali Hewlett Packard, Fastweb e Xerox), per l’acquisto ed il noleggio di apparecchiature. nonché riciclare ingenti risorse finanziarie derivanti da varie attività illecite.

OCC compresso SCAMMERS PARADISE

Il “regista” delle truffe: Diego Vestita

Diego Vestita, pluripregiudicato, 48enne residente a Grottaglie (TA), “regista” principale del sodalizio criminoso, peraltro arrestato e collocato ai domiciliari soltanto due giorni fa per una storia di usura, ha posto in essere una serie di azioni illecite attraverso l’ individuazione di società formalmente inattive, di remota costituzione ovvero senza pendenze di carattere penale e/o amministrativo. Il Vestita era stato arrestato nel 2017  nell’ambito dell’ Operazione “Sangue Blu”  condotta dai Carabinieri di Taranto. Le stesse società, alle quali venivano variate la compagine sociale e sostituiti gli amministratori con prestanome, redigevano falsi bilanci, che poi venivano depositati presso la Camera di Commercio, al fine di far apparire economicamente solida l’attività svolta. Operazione questa che induceva in inganno alcune società multinazionali, le quali, valutate erroneamente come veritiere le positive ma fittizie informazioni economico finanziarie, concludevano contratti di “locazione operativa”, acquistando, partite di beni e servizi da concedere poi a sua volta in locazione a clienti utilizzatori finali.

Orlando D’Oronzo, capo dell’omonimo “clan”

Questi ultimi provvedevano poi a pagare solo alcune delle rate della locazione alle multinazionali, lasciando insoluti la maggior parte dei restanti pagamenti. Ciò consentiva all’organizzazione di ritardare l’individuazione della truffa nonché di concludere il maggior numero possibile di contratti di noleggio operativo. I soggetti prestanome a cui far ricoprire il ruolo di amministratore nelle società dinamiche nel meccanismo di truffa venivano ricercati ed assoldati da due soggetti che annoverano precedenti per associazione per delinquere di stampo mafioso, il primo legato al clan D’Amore il secondo al clan D’Oronzo.

La “furbata” secondo i finanzieri di Taranto, avrebbe fruttato la bellezza di tre milioni e mezzo di euro. Un tesoretto che sarebbe stato riciclato dal gruppo in usura, ma anche in attività lecite come l’acquisto di attività commerciali e beni immobili. Un vero paradiso in cui ieri mattina hanno affondato le mani i finanzieri. Svelando i volti di menti e complici del grande raggiro.

OCC compresso2 SCAMMERS PARADISE

Il meccanismo truffaldino, si alimentava anche dei capitali forniti da un pregiudicato agli arresti domiciliari per associazione per delinquere finalizzato al traffico di sostanze stupefacenti. I proventi della truffa costituivano i capitali da riciclare in molteplici attività illecite quali l’usura, nei confronti di persone in difficoltà economiche, con applicazione di tassi d’interesse fino al 232%. Il regolare pagamento delle rate del prestito illecito veniva preteso minacciando le stesse vittime.

OCC compressoTRE SCAMMERS PARADISE copia

Oltre al riciclaggio ed autoriciclaggio, l’organizzazione reimpiegava i proventi illeciti in attività commerciali lecite destinate ad acquistare prodotti alimentari e di consumo collocati in un supermercato con sede legale ad Altamura (BA), di fatto gestito sempre dal pluripregiudicato Diego Vestita .

All’esito dell’intera attività sono state complessivamente denunciate all’Autorità Giudiziaria 101 persone, fra cui un commercialista, responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa aggravata, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e false comunicazioni sociali.

 

 

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