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18 Aprile 2024 13:39
18 Aprile 2024 13:39

Mattarella si schiera con i giornalisti: “La libertà di stampa ha un grande valore”

Il capo dello Stato: "Importante anche ciò che non si condivide". Il presidente della Camera: "Il Paese ha bisogno di uscire fuori dallo scontro costante, ma l'informazione sia indipendente". Barachini: "Di Maio venga in Commissione di Vigilanza". Camusso: "Attacchi insopportabili". Solidarietà dalla stampa estera

ROMA – Due giorni dopo la vergognosa raffica di insulti scagliati contro la stampa  – subito dopo la sentenza di assoluzione del sindaco di Roma  Virginia Raggi – ad opera del vicepremier pentastellato Luigi Di Maio che aveva definito i giornalisti che si erano occupati del casoinfimi sciacalli” ed Alessandro Di Battista, che dal Sud America, si era rivolto ai cronisti definendoli “pennivendoli” e “puttane“,  il caso provoca ancora reazioni nel mondo politico, e non solo.

E’ intervenuto  il capo dello Stato durante un incontro con un gruppo di studenti al Quirinale: “La libertà di stampa ha grande valore“, ha detto Mattarella  raccontando qual è il suo atteggiamento nei confronti degli articoli, più o meno graditi che siano.

“Al mattino leggo i giornali: notizie e commenti, quelli che condivido e quelli che non condivido e forse questi secondi per me sono ancora più importanti. Perché è importante conoscere il parere degli altri, le loro valutazioni. Quelli che condivido sono interessanti, naturalmente e mi stanno a cuore; ma quelli che non condivido sono per me uno strumento su cui riflettere. E per questo ha un grande valore la libertà di stampa, perché, anche leggendo cose che non si condividono, anche se si ritengono sbagliate, consente e aiuta a riflettere” ha detto Sergio Mattarella parlando agli studenti .

Nello stesso momento, sul tema della libertà di stampa, va registrata la posizione di entrambi i presidenti delle Camere. Roberto Fico, è peraltro proprio un esponente dei Cinquestelle: “C’è la Costituzione, la libertà di stampa è tutelata e sarà tutelata fino alla fine, ma negli ultimi trenta anni è mancata una cultura generale dell’indipendenza ed è un tema che va affrontato perchè la stampa influenza la politica e i politici influenzano i giornalisti“, ha dichiarato Fico a latere di un appuntamento a Napoli.  “Abbiamo bisogno come Paese di uscire fuori dallo scontro costante da parte di tutti. Bisogna riuscire ad avere un altro tipo di dialogo, e questo vale per tutti gli attori coinvolti“.

Il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, si è detto “fiero di essere giornalista. Senza libera stampa, non esiste democrazia. Ci sono preoccupanti segnali in Europa contro la libertà d’informazione. Il Parlamento Europeo respinge ogni minaccia ai giornalisti e ricorda il sacrificio di Daphne Caruana Galizia”
Giorgio Mulè, giornalista, parlamentare e portavoce di Forza Italia , è intervenuto in aula a Montecitorio : “Affermare che i giornalisti sono ‘infimi sciacalli, cani da riporto di mafia capitale, inviati speciali del potere costituito, corrotti intellettualmente e moralmente’ significa bestemmiare l’articolo 21 della Costituzione. Equivale a pronunciare una minaccia che ci riporta per assonanza e identità di espressione al baratro della barbarie che appartiene alla feccia dell’umanità e cioè a mafiosi e camorristi. Significa parlare la lingua di Totò Riina e dei boss di Camorra e ‘ndrangheta, la lingua di chi defini’ infimi sciacalli condannando a morte eroi del giornalismo“.
Con una nota è arrivata la solidarietà della stampa estera in Italia: “L’Associazione della stampa estera in Italia esprime la propria solidarietà nei confronti di tutti i colleghi giornalisti, italiani e non, che sempre più frequentemente vengono attaccati in Italia e nel mondo. Crediamo fortemente che il nostro lavoro, grazie alle libertà di stampa e di informazione, sia uno dei pilastri della democrazia e, oggi più che mai, vada protetto per il bene delle istituzioni democratiche e di chi, con esse, viene rappresentato”.

Il presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla RAI-TVAlberto Barachini, ha chiesto a Di Maio di intervenire in Commissione: “Le accuse ai giornalisti formulate negli ultimi giorni da diversi esponenti del Movimento Cinque Stelle sono infamanti e non possono essere accettate in una moderna democrazia. Tali accuse acquistano una particolare gravità se provenienti da soggetti che rivestono cariche governative. Voglio esprimere, pertanto, la mia solidarietà a tutti i colleghi che ogni giorno, anche rischiando la vita, lavorano a tutela del diritto dei cittadini di essere informati, svolgendo una funzione di interesse generale“.

Anche il sindacato è intervenuto: “Condanniamo, ed è dire poco, le affermazioni che hanno caratterizzato in questi giorni un partito di governo nei confronti della stampa“, ha detto Susanna Camusso  leader della Cgil, .

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