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29 Marzo 2024 05:41
29 Marzo 2024 05:41

L’ordinanza del Sindaco di Taranto sul “no” ai botti è vigente. Diffidate dalla disinformazione …

CdG Ippazio-Stefàno ppNelle ultime 48 ore sui social network e sui soliti siti che credono di fare giornalismo facendo in realtà disinformazione, quando non “fotocopiano” i comunicati stampa, è circolata la notizia che l’ordinanza  “anti botti” del Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno fosse stata revocata. Pochi sanno che nel diritto amministrativo, che regolamenta il funzionamento di un’ amministrazione comunale, per revocare un’ordinanza è necessario farne un altra. Che non esiste !

Questa di seguito è l’ordinanza vigente del Comune di Taranto nel suo testo integrale originale ed ancora in vigore, in quanto non é stata né modificata né revocata dal Sindaco. Se avete dei dubbi, basta visitare l’ Albo pretorio del Comune di a questa pagina (clicca QUI ) e verificarne la legittimità del provvedimento in vigore.

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Il Sindaco, dott. Ippazio Stefàno, con propria ordinanza del 28 dicembre, ha proibito l’accensione e i lanci dei fuochi d’artificio, lo sparo di petardi e lo scoppio di ogni altro artificio pirotecnico per festeggiare il Capodanno. Un provvedimento che intende garantire la sicurezza e prevenire tutti quei pericoli e danni a cose e persone che possono essere provocati dai tradizionali botti di Capodanno e, allo stesso tempo intende tutelare il benessere degli animali, e salvaguardare le persone malate, gli anziani ed i bambini.

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L’inosservanza al divieto di utilizzare i fuori pirotecnici, bengala e similari comporterà una multa fino a 500 euro. “Il nostro intervento – ha spiegato il Sindaco Stefàno in realtà intende sollecitare e rafforzare il buon senso e la sensibilità dei cittadini ad aver rispetto e riguardo dei bambini, degli anziani, delle persone malate e degli amici a quattro zampe perché si spaventano, si disorientano all’assordante rumore dei botti. Tra l’altro ogni anno, dalle cronache del giorno di Capodanno, abbiamo la triste conferma di quanto questi artifici pirotecnici siano tutti potenzialmente pericolosi. Per questo, come Amministrazione comunale, abbiamo ritenuto opportuno dare un segnale ed un impulso preciso, nella consapevolezza che è una ordinanza che si oppone a una tradizione consolidata negli anni, ma confido che alla fine prevarrà il buon senso che anima i cittadini al rispetto degli altri, e degli animali.

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Semplicemente ridicolo il documento dei venditori di botti e luminarie tarantini, che sostengono che “L’ordinanza emanata dal sindaco di Taranto in merito al divieto di accensione dei giochi pirotecnici la notte dell’ultimo dell’anno, è illegittima. La vendita di questo genere di prodotti, negli esercizi autorizzati dalla Prefettura di Taranto (Friscira Fireworks srl, il Pirotecnico di Insogna Gaetano, Armeria Andrisano e Armeria Stefanelli) con apposite licenze, rispetta ogni provvedimento legislativo in merito, comprese le recenti disposizioni della Comunità europea. I prodotti di cat. 1 e 2 (giochi pirici di VD e VE) possono essere utilizzati nel rispetto della normativa vigente e non necessitano di particolari autorizzazioni all’accensione in quanto NON TRATTASI di artifizi ad uso professionale, questi ultimi contemplati dall’art. 57 del t.u.l.p.s. e circolare ministeriale 11 Gennaio 2001. Il tutto appare ancor più assurdo se si pensa che nel divieto rientrano addirittura l’uso dei bengala e delle semplici stelle filanti (giochi pirici) anche in luoghi privati, ledendo alla libertà dell’individuo e alla sua stessa privacy. Questi provvedimenti delle ultime ore (senza alcuna notifica o preavviso ai diretti interessati) hanno messo in ginocchio l’intero settore, che in Italia dà lavoro a oltre centomila persone proprio con le vendite di questi giorni (l’approvvigionamento di merce, che avviene mesi prima, resterà invenduta e dovrà essere inevitabilmente distrutta in quanto deperibile), senza contare il fatto che chi se ne avvantaggerà saranno i venditori di artifizi proibiti, che continuano a vendere botti illegali in strada, con bancarelle abusive in tutti gli angoli della città, senza nessun intervento da parte della Polizia Locale. Le associazioni nazionali di categoria stanno già facendo partire le azioni legali risarcitorie, dirette ai Sindaci firmatari di queste ordinanze con richiesta di milioni di euro di danni d’immagine e mancato guadagno nei confronti di queste Amministrazioni Comunali, provvedimenti che hanno letteralmente scavalcato Leggi italiane e della Comunità Europea, la quale, ha ribadito di non ostacolare in alcun modo il libero mercato dei prodotti pirotecnici riconosciuti e omologati, pena severe sanzioni verso gli Stati o Enti che adotteranno le illecite restrizioni. Marvyn Friscira – Amministratore unico “Friscira Fireworks srl

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In pratica 4, ed abbiamo detto e scritto 4 commercianti, ” istruiti da qualche legale a caccia di lavoro e clientela sostengono che  i”provvedimenti delle ultime ore”  sarebbero stati emessi “senza alcuna notifica o preavviso ai diretti interessati”. Piccolo particolare: un’ordinanza non deve essere notificata. Dopo le barzellette pasano alle minacce: “Le associazioni nazionali di categoria stanno già facendo partire le azioni legali risarcitorie, dirette ai Sindaci firmatari di queste ordinanze con richiesta di milioni di euro di danni d’immagine e mancato guadagno nei confronti di queste Amministrazioni Comunali, provvedimenti che hanno letteralmente scavalcato Leggi italiane e della Comunità Europea”. Qualcuno spieghi loro innanzitutto che in Italia nel processo civile i danni vanno comprovati e documentati. E non crediamo che tutti e 4 messi insieme possano valere “milioni di danni” a meno che la Guardia di Finanza non lo accerti dai registri contabili, registratori di cassa e bilanci societari, e ci confermi che stiamo parlando di commercianti dagli incassi “stellari”….

Ricordiamo a questi  4, ed abbiamo detto e scritto 4 commercianti tarantini che sono oltre 850 i Comuni in Italia che hanno emesso ordinanze simili o analoghe a quelle del Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno

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La mappa dei divieti in Italia

Schermata 2015-12-31 alle 01.25.08Quest’anno sono moltissimi i Comuni italiani, da Torino a Reggio Calabria, da Milano a Sassari, da Messina a Cortina che hanno emesso delle ordinanze che vietano l’utilizzo di botti e petardi per tutto il periodo natalizio per tutelare la salute e la sicurezza di persone e animali, contenere i livelli di inquinamento e prevenire gli incendi. I regolamenti comunali già prevedono che non si possano far esplodere prodotti pirici nelle aree pubbliche, in prossimità di manifestazioni e nelle zone private limitrofe. Ma le amministrazioni hanno sempre chiuso un occhio per le festività. Ora invece hanno fatto retromarcia, e alcune hanno approfittato per imporre norme con eccezioni sempre più restrittive.


PUGLIA
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Schermata 2015-12-31 alle 01.12.16In Puglia la polvere pirica è stata messa al bando nel capoluogo regionali, Bari, e nei Comuni di Altamura, Gravina di Puglia, Molfetta ed altri. Niente botti anche nelle località turistiche più prestigiose come  Cortina d’Ampezzo, dove per i trasgressori sono previste sanzioni che possono arrivare a 500 euro. Nell’ordinanza si fa cenno all’esigenza di garantire la sicurezza e prevenire pericoli e danni per persone e cose, ma anche alla “tutela del benessere degli animali”Filmate chi fa esplodere i botti. Il sindaco di Bari Antonio Decaro, promette più controlli e forze dell’ordine a vigilare per l’ultimo dell’anno e chiede l’aiuto, quasi la ‘complicità’ dei cittadini: “Nell’ordinanza ho inserito il divieto di esplosione di botti sia su aree pubbliche che private” ha detto il primo cittadino barese “per questo chiediamo la collaborazione dei cittadini: se ci mandano i filmati di esplosioni e spari da abitazioni e appartamenti privati, stiamo studiando la possibilità di usare quelle immagini per denunciare direttamente i proprietari di casa che sono corresponsabili“.

VAL D’AOSTA

L’assenza di neve costituisce un guaio perché non fa trovar loro l’acqua di cui hanno necessità, e li costringe a spendere molte energie per scendere a valle, alla ricerca di qualche pozza d’acqua. Botti vietati anche ad Aosta.

TRENTINO

A Trento e nella provincia  fuochi d’artificio di qualsiasi tipo vietati per troppa siccità. La Provincia in questo modo vuole prevenire la formazione di incendi boschivi che potrebbero colpire anche gli edifici fuori dei centri abitati. La Provincia ha invitato i sindaci dei comuni a controllare il rispetto dell’ordinanza nei centri abitati ed eventualmente a prendere provvedimenti per “fronteggiare particolari situazioni di pericolo“. Una decisione questa che in parte risponde all’appello delle associazioni animaliste rivolto alle amministrazioni comunali per emettere ordinanze anti-botti a tutela degli animali..

PIEMONTE

Schermata 2015-12-31 alle 01.13.06A Torino il divieto non è una novità: la prima volta è stata nel 2011. Ordinanza no-botti anche a Venezia per la notte di Capodanno. Il sindaco, Luigi Brugnaro, ha emanato un’ordinanza che vieta il 31 dicembre e l’1 gennaio di “usare o portare con sé materiale esplodente nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, accendere fuochi, far esplodere petardi, castagnole, e simili artifici esplodenti e rumorosi”.Niente “festeggiamenti molesti e potenzialmente pericolosi” anche a Tortona (Alessandria) per il periodo compreso fra il 28 dicembre e il 6 gennaio.

VENETO

Schermata 2015-12-31 alle 01.28.26Stesso provvedimento anche nel Veneto. Gli uomini del Corpo Forestale confermano come questa sia una fase della stagione molto difficoltosa per gli animali dei boschi, come camosci e cervi, ma anche per i piccoli mammiferi che non vanno in letargo.  A Vicenza e Verona: il provvedimento prevede il divieto di utilizzo e sparo di materiali esplodenti, fuochi d’artificio e oggetti similari ad una distanza inferiore a 200 metri dai luoghi di ricovero, cliniche, ospedali, case di cura e di riposo, scuole (limitatamente agli orari delle lezioni scolastiche); in presenza di animali domestici nonché in direzione degli stessi presenti sulla pubblica via, nei luoghi aperti al pubblico dei centri abitati; ad una distanza inferiore di 200 metri dal canile comunale e da spazi verdi pubblici destinati ai cani; in aree naturalistiche e oasi protette in cui viene tutelata la fauna selvatica. L’ordinanza vieta inoltre di condurre in qualsiasi momento animali d’affezione in luoghi dove vengono effettuati spettacoli pirotecnici autorizzati.

LOMBARDIA

Schermata 2015-12-31 alle 01.29.18In arrivo anche a Milano (e non è una novità ) l’ordinanza che vieta l’esplosione di botti motivata, per il 2015, soprattutto per l’emergenza smog. Anche a Lodi stop ai fuochi d’artificio fino al 2 gennaio. Severe restrizioni pure a Genova. Petardi, fuochi d’artificio e simili vietati a Bologna fino alle 7 del 7 gennaio 2016.  Il Comune di Brescia ricorda che in città il divieto è in vigore dal 2009, inserito nel regolamento di polizia urbana (sanzioni dai 65 ai 400 euro). Lanciata anche la campagna “Rinunciamo ai botti- perché il capodanno sia una festa per tutti, anche per i nostri amici a 4 zampe” con consigli e suggerimenti per i padroni di animali.

LIGURIA

Schermata 2015-12-31 alle 01.30.06In Liguria, regione che ha reso i fuochi un elemento di attrazione turistica, quasi tutti i Comuni, da Levante a Ponente hanno deciso di vietare i botti. A Genova il Comune ha ricordato che esiste un regolamento della polizia urbana che vieta l’utilizzo di petardi e prodotti simili “in tutti i luoghi coperti o scoperti, pubblici o privati in cui si svolgono manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico di qualsiasi tipo. Il divieto include tutte le vie, piazze ed aree pubbliche ove transitano o siano presenti delle persone e all’interno di asili, scuole, ospedali, case di cura, comunità, uffici pubblici e ricoveri di animali come canili e gattili, nonché entro un raggio di 200 metri da tali strutture“. A Sestri Levante addirittura il sindaco ha esteso l’ordinanza fino al 10 gennaio.

 TOSCANA

Schermata 2015-12-31 alle 01.31.25In Toscana niente botti e simili, per la prima volta, a Lucca (fino al 1 gennaio). Divieto anche a Cascina (Pisa) “su tutte le piazze pubbliche e in prossimità di enti pubblici, luoghi di culto, luoghi di cura e rifugi per animali per tutelare la pubblica incolumità e per proteggere gli animali”.  Niente botti di Capodanno a Pistoia (fino alle 16 del 6 gennaio) e Siena (che vieta l’utilizzo anche di prodotti “con effetto luminoso, tipo candela magica, anche di libera vendita, a partire dalla mezzanotte del 30 dicembre e fino alla stessa ora del primo gennaio“) e a Viareggio.

ABRUZZO

Schermata 2015-12-31 alle 01.33.35Sono molte le località in  Abruzzo , da Chieti a Montesilvano, che diffondono ordinanze per limitare l’uso dei botti a Capodanno. E quest’anno per la prima volta lo fa anche il sindaco di Pescara Marco Alessandrini. Negli anni scorsi infatti i sindaci usavano altri metodi, come semplici comunicati di raccomandazioni alla cittadinanza, ricordando il regolamento di polizia urbana che, in effetti, già prevede i divieti.

LAZIO

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Nel Lazio a Roma la Questura fa sapere che come prevede la «normativa vigente» sono vietati “spari in luogo pubblico e l’accensione di artifizi pirotecnici, che deve essere autorizzata dall’Autorità di pubblica sicurezza. Il mancato rispetto prevede un’ ammenda e, se il fatto è commesso in un luogo dove è in corso un’adunanza di persone, è previsto anche l’arresto. Botti vietati a Rieti e a Tivoli, in Abruzzo a Chieti niente botti per il terzo anno consecutivo. Mentre per Pescara è la prima volta.

CAMPANIA

Schermata 2015-12-31 alle 01.40.00In Campania niente botti a Salerno sia “in luoghi pubblici che privati”, multe fino a 500 euro per chi contravviene all’ordinanza. Consentiti gli “articoli pirotecnici di libero commercio” ma solo in zone isolate. A Caserta botti vietati dalle 20 del 31 dicembre e fino alle 7 del 1 gennaio 2016. A San Giorgio a Cremano il divieto copre tutti i luoghi pubblici “a salvaguardia della sicurezza dei cittadini, degli animali e dei più piccoli”. A Portici il sindaco vieta la vendita agli ambulanti anche se autorizzati di tutti i tipi di fuochi d’artificio, anche i giochi pirotecnici.

BASILICATA

A Matera non si possono far esplodere “artifici pirotecnici a scoppio” in luoghi, coperti o scoperti, pubblici o privati (ad eccezione di spettacoli di fuochi d’artificio preventivamente autorizzati dalle competenti autorità). Il divieto non si applica invece “ad artifici ad effetto prevalentemente luminoso, quali ad esempio fontane, bengala, bacchette scintillanti e simili, trottole, girandole e palline luminose“.

SICILIA

Schermata 2015-12-31 alle 01.41.17Fino al 6 gennaio niente fuochi d’artificio, mortaretti, petardi, bombette e oggetti simili a Palermo. Il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando, ha imposto il divieto su tutto il territorio comunale a partire dal 29 dicembre e fino al 6 gennaio. Chi accende, lancia e spara fuochi d’artificio, mortaretti e petardi sarà passibile di una multa dai 25 ai 500 euro e del sequestro del materiale pirotecnico utilizzatoNiente botti di fine anno anche ad Agrigento, Siracusa e Gela.. Mentre a Torre del Greco (Napoli) è vietato l’utilizzo di botti in svariate circostanze e l’eventuale raccolta in strada di fuochi inesplosi.

SARDEGNA

Schermata 2015-12-31 alle 01.42.34Vietati fuochi d’artificio e botti (come succede dal 2011) a Cagliari, stop a fuochi d’artificio, petardi e mortaretti a Sassari (dal 7 dicembre alle 24 del 6 gennaio 2016), alla Maddalena, Porto Torres, Quartu Sant’Elena e Iglesias.

 L’Italia di Capodanno sembra essere rinsavita: , l’anno scorso, i feriti per i botti di mezzanotte furono 251. Centodieci in meno rispetto ai 361 dell’anno prima ed ancor meglio che nel 2013, quando invece si contarono purtroppo anche due morti, entrambi in Campania. E così, da Bologna a Milano, da Torino a Palermo, nelle ordinanze dell’ultimo dell’anno vengono banditi ufficialmente “gli artifici esplodenti e rumorosi”. L’elenco delle città “virtuose” si aggiorna di ora in ora: Vicenza, Cagliari, Salerno, Caserta, Treviso, Cassino, Genova, Pescara, Reggio Calabria, Aosta, Lampedusa. E siamo felici che anche la città di Taranto finalmente sia fra queste. Speriamo nei “tarantini”….

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