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24 Aprile 2024 08:16
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Le cimici della Guardia di Finanza scoprono truffe, affari internazionali, prestanome e fiumi di soldi. Intercettato anche il giudice di Forum (Rete4)

La cerchia di professionisti coinvolta annovera persone già note alle cronache giudiziarie per gli stessi reati per i quali la Guardia di Finanza di Catania ha eseguito le misure restrittive personali e reali disposte dal Gip Anna Maria Cristaldi . Coinvolto nelle intercettazioni della Finanza anche l' avvocato Francesco Foti e noto volto televisivo come giudice di “Forum” la popolare trasmissione di Rete 4,
Mariolino Leonardi

CATANIALa corruzione arriva dappertutto e le intercettazioni della Guardia di Finanza a Catania hanno coinvolto l’avvocato Mariolino Leonardi, arrestato alcuni giorni fa per bancarotta e riciclaggio in una vicenda di truffe, affari internazionali, prestanome e fiumi di soldi, intercettato “con Francesco Foti“, avvocato e noto volto televisivo di “Forum” dove fa il giudice, la popolare trasmissione di Rete 4, il quale afferma di non avere mai incontrato il Leonardi e di non essere lui la persona identificata dalla Guardia di Finanza. A pubblicare in esclusiva le intercettazioni è il collega Antonio Condorelli su Livesicilia.it.

Dietro delega della Procura di Catania, la Guardia di Finanza ha dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania nei confronti di 11 persone per la perpetrazione continuata, a partire dal 2013, di bancarotte fraudolente e reati tributari (sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte) e di autoriclaggio e riciclaggio. L’indagine delle Fiamme Gialle ha rivelato l’esistenza di un collaudato sistema fraudolento finalizzato a garantire a gruppi familiari imprenditoriali la totale sottrazione dal pagamento delle imposte e la contestuale elusione di procedure esecutive e concorsuali. Il ruolo di regia è stato assunto da alcuni professionisti (avvocati, dottori commercialisti, esperti contabili, consulenti e broker esteri) abili nel delocalizzare all’estero imprese caratterizzate da manifesti squilibri finanziari, con l’unico scopo di trasferirne il patrimonio immunizzandolo così da azioni esecutive erariali.

La cerchia di professionisti coinvolta annovera persone già note alle cronache giudiziarie per gli stessi reati per i quali la Guardia di Finanza di Catania ha eseguito le misure restrittive personali e reali disposte dal Gip Anna Maria Cristaldi . Si tratta dell’avvocato Mariolino Leonardi, 56enne, destinatario della misura cautelare in carcere, e promotore principale delle operazioni societarie straordinarie che consentivano a gruppi d’imprese di sottrarre alla giurisdizione nazionale patrimoni oggetto di bancarotte, reati tributari e riciclaggio.

Leonardi si è avvalso della collaborazione degli indagati Fabio Castaldi, 54enne, per il trasferimento delle imprese italiane in Gran Bretagna, e Mario Bariggi, 48enne, referente per le localizzazioni in Croazia; con entrambi,  le relazioni commerciali si sono interrotte per incomprensioni professionali. Sul territorio nazionale, in specifiche vicende, ha collaborato con gli indagati Giuseppe Bentivegna, 58enne, dottore commercialista e consulente aziendale, destinatario del “divieto temporaneo di esercitare la professione” per un anno, e Salvatore Falgares, 54enne, anch’egli dottore commercialista, nei cui confronti i Finanzieri del Nucleo hanno già eseguito, nell’ottobre del 2018, un decreto di sequestro preventivo di 4 immobili del complessivo valore di oltre 250mila euro, emesso, dal giudice per le indagini preliminari Cristaldi del Tribunale di Catania in quanto indagato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Gli inquirenti coordinati dalla Procura di Catania guidata da Carmelo Zuccaro hanno documentato che l’avvocato Mariolino Leonardi ancora oggi al centro degli approfondimenti dei magistrati catanesi, divide  uno studio legale con un collega a Roma, dove sono stati seguiti dalla Guardia di Finanza, sin dentro un ristorante dove hanno pranzato in compagnia dell’avvocato Francesco Foti, “noto come avvocato e giudice arbitro della trasmissione televisiva Forum in onda su Rete 4” come si legge negli atti notificati.

 

 

I finanzieri dotati di potenti e sofisticati strumenti di intercettazione ambientale  ascoltano l’avvocato-giudice di “Forum”  mentre chiede informazioni su come costituire una società all’estero. Leonardi dimostra di conoscere bene come organizzare il tutto, gli propone di conferire beni mobili e immobili a una società croata per evitare che possano essere “aggrediti”. Così facendo infatti “non si è più proprietari di nulla” in quanto “in Croazia è pure possibile creare società anonime – continua l’avvocato Leonardi – completamente sconosciute o con un codice fiscale croato”.

Leonardi spiega a Foti che queste operazioni servono per evitare che in Italia si risulti proprietari di beni di lusso sui quali pagare le tasse. A questo l’ avvocato Foti gli risponde anticipando che lo metterà in contatto con un suo cliente spiegando “che fa transazioni e falsi finanziamenti su fatturati di società francesi”. L’avvocato Leonardi intercettato chiede cosa siano questi “falsi finanziamenti” e Foti gli spiega che “viene creato un deposito a garanzia che successivamente viene sbloccato con una Pec fasulla”  aggiungendo anche che “la cosa importante è far sparire subito i soldi non appena questi vengono sbloccati” concludendo  “la società francese prende contatti con un’altra società che di fatto esiste ma i personaggi non sono quelli reali. I personaggi si incontrano presso gli uffici romani del suo cliente dove la società truffata chiede un finanziamento che gli viene concesso ma chi concede il finanziamento vuole in garanzia un 10% depositato che si sbloccherà al momento che viene erogato il finanziamento”.

L’ avvocato Foti diventato un noto “giudice televisivo” sembra conoscere molti particolari e spiega che la società truffata chiede un deposito cauzionale da sbloccare solo dopo che il finanziamento viene erogato e il tempo che se ne accorgono svuotano tutto. Leonardi sembra molto interessato e chiede anche se gli serva una società dove far entrare i soldi. E Foti gli risponde che la società deve essere costituita all’estero “con i costi che una operazione di questo tipo può avere, visto che è un 648 bis, operazione di riciclaggio”. Leonardi chiede anche se gli servono delle persone da mettere nella società o se  lui abbia già qualcuno che faccia formalmente l’operazione di riciclaggio.

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Foti risponde a Leonardi chefino ad ora le persone le ha avute, tuttavia, siccome ci sono state un paio di operazioni per le quali sono sotto processo, ora vuole cambiarle perché altrimenti determinate persone potrebbero riconoscerle”. All’avvocato Leonardi l’operazione  sembra “fattibile”, e Foti si raccomanda che chi riceve i soldi sia persona di fiducia, per evitare che dopo “succede la guerra”. Quindi l’avvocato Leonardi consiglia di introdurre nella società  in qualità di amministratore una persona di fiducia del cliente, mentre per quanto riguarda i soci dice che non è necessario che compaiano, faranno solo la nomina.

E’ qui che l’avvocato Leonardi si addentra nei particolari: “Il problema è dimostrare che non ci siano problematiche, quindi io come faccio a dimostrarlo? Perché faccio una società, una fattura alla società che mi deve fare il bonifico e gli dico, compensi per consulenza, per esempio. Poi ovviamente io ci devo pagare le tasse su questi compensi per consulenza. A lui va bene così?”. Foti non ha dubbi a proposito: “Ma se servono a lavare i soldi certo che gli va bene, no?”. Così facendo , conferma anche Leonardi, i soldi vengono “puliti”. Il legale catanese chiede a chi debbano andare i fondi neri. E Foti: “Quando questo fondo viene diviso, compenso per l’avvocato, se la vede lui, compenso per quello che fa il finto banchiere e compenso suo. Ognuno per sé”.

Le operazioni estere. L’avvocato Leonardi si chiede se i soldi partano dalla Francia, ma Foti lascia capire che arrivano in Italia e quindi esiste una società italiana che riceve il finanziamento. Foti quindi si addentra nell’operazione tecnico-legale e spiega che l’avvocato che viene incaricato, garantisce l’operazione nel senso che l’avvocato della banca che emette il finanziamento è della società italiana e quindi il conto è intestato a lui, che deve svincolare le somme nel momento in cui gli viene data conferma che il finanziamento è stato erogato e quindi potrà distribuire questa somma.

Leonardi si chiede se l’avvocato sia pulito in questa operazione, e Foti gli risponde e spiega che è pulito ma che in questa operazione verrà denunciato. Praticamente l’avvocato garantisce che sono suoi clienti ma è d’accordo con loro. L’avvocato “televisivo” nel corso delle trattative, quando si scoprono le parti, prima dell’incontro in ufficio l’avvocato prende contatti e loro dicono: “prendete contatti con questo avvocato perché l’avvocato deve dire “io li conosco, sono clienti miei“, invece poi risultano essere tutte persone finte, allora questa è la compromissione dell’avvocato”. A questo punto tutto è chiaro per Leonardi ,  che capisce che l’avvocato fa l’affidavit e che l’erogazione avviene per questo.

Foti riapre il discorso spiegando che a fronte dell’ottenimento di un finanziamento da 10milioni di euro , bisogna versare 100milioni, “in genere le somme sono di un milione…i 100milioni sono quelli che la banca che finanzia o si occupa del finanziamento…quindi si versano quei 100milioni che devono restare vincolati sul conto dell’avvocato fin quando all’avvocato non viene comunicato che il finanziamento è stato erogato e che quindi quei 100milioni possono essere dati a chi gli ha fatto fare il finanziamento”.

Sempre Foti si addentra nelle spiegazioni:Li dà alle due società che hanno mediato il finanziamento uno che sono i clienti ed una di questi finti francesi…che hanno la banca e quindi fa due bonifici, uno per quelli lo fa in Croazia…mi pare e uno per il mio cliente lo fa in Romania…solo che oramai questa strada l’hanno scoperta e allora lui mi chiedeva se io avessi un avvocato da coinvolgerlo nelle prossime due operazioni che naturalmente prende bei soldi perché ogni operazione…si parla di un milione e quindi all’avvocato gli danno un paio di centomila euro e se ci abbiamo un’altra strada da seguire per non fare sempre la stessa cosa…”.

Leonardi spiega che può reperire qualche avvocato in crisi economica, ma Foti pretende di sapere sempre chi si ha davanti. Annotano gli inquirenti : “Per questa operazione rischia un concorso in truffa”. E sempre Foti aggiunge che gli uomini da mettere ce li avevano ma vogliono sostituirli in quanto sono già stati individuati. C’è una parte delicata e poco chiara delle intercettazioni, durante le quali Foti parla di pentiti “e dei rapporti con Brusca

“La naturalezza con la quale il Leonardi e i suoi soci d’affari – scrive la Procura di Catania – descrivono le operazioni illecite realizzate o da realizzarsi ne prova la professionalità e irriducibilità nel delitto e in specie nella commissione di reati di stampo economico”. Leonardi è stato arrestato, anche sulle basi delle intercettazioni con Foti, che “palesano come il Leonardi non solo sia capace di reperire sempre nuovi contatti e nuovi collaboratori, ma anche come sia disponibile a riqualificarsi professionalmente per la realizzazione di nuove operazioni illecite, soprattutto per la commissione di reati di stampo economico”.

 

 

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