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29 Marzo 2024 06:21
29 Marzo 2024 06:21

L ‘ultimo saluto di Somma Vesuviana a Mario Cerciello Rega il carabiniere ucciso a Roma

Nella chiesa di Santa Maria del Pozzo si sono celebrate le esequie del vice brigadiere dell' Arma dei Carabinieri ucciso a Roma. Bandiere tricolore a mezz'asta e lutto cittadino. L'omelia dell'arcivescovo militare: "Basta piangere servitori dello Stato".

ROMA – Si sono celebrate a Somma Vesuviana nella chiesa di Santa Maria del Pozzo stracolma di persone,  dove circa un mese fa il carabiniere si era sposato con Rosa Maria Esilio, le esequie del vice brigadiere Mario Cerciello Rega . Gremita di persone anche la piazza che ha accolto uno scrosciante applauso commosso l’ingresso del feretro, avvolto dal tricolore, portato in chiesa a spalla da sei carabinieri, scortati da colleghi in alta uniforme. Al suo arrivo, i tre squilli di tromba del silenzio fuori ordinanza dell’Arma e i rintocchi delle campane.

A seguire, la famiglia di Mario Cerciello Rega, la moglie accanto alla madre, Silvia, i fratelli Paolo e Lucia, e gli altri familiari. La moglie ha deposto sopra alcune foto del loro matrimonio, il cappello d’ordinanza e la maglia del Napoli, di cui Mario era tifoso.

Ad officiare la cerimonia funebre è stato l’Ordinario militaremonsignor Santo Marcianò, il quale durante l’omelia ha detto: “Cari amici, quanto è accaduto è ingiusto! E l’essere qui, professare la nostra fede in Cristo Risorto, non ci esime, anzi ci obbliga, alla denuncia di ciò che è ingiusto. Ci spinge, oggi, a levare un grido che si unisce alla tante e diverse voci che in questi giorni hanno formato un unico coro, testimoniando la straordinarietà dell’uomo e del carabiniere Mario, ma anche chiedendo che venga fatta giustizia e che eventi come questo non accadano più” aggiungendo “Quello che è accaduto è ingiusto. Basta piangere servitori dello Stato, figli di una Nazione che sembra aver smarrito quei valori per i quali essi arrivano a immolare la vita!“. Il monsignore rivolgendosi alle istituzioni presenti in chiesa, le ha invitate a prendere Cerciello Rega come “esempio“.

Molte le cariche istituzionali presenti, compresi il presidente della Camera Roberto Fico, i due vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini,  e la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Al suo arrivo, Salvini è stato accolto dagli applausi ed alcune donne lo hanno intercettato dicendogli: “Proteggete i nostri ragazzi”. Tra gli esponenti del Governo presenti alle esequie, anche il ministro della Difesa Elisabetta Trenta e il ministro dell’ambiente Sergio Costa, oltre alla vicepresidente della Camera Mara Carfagna e al vicepresidente del Senato Ignazio La Russa . In chiesa erano presenti anche i anche i componenti dell’associazione Cavalieri dell’ Ordine di Maltadella quale il vicebrigadiere dei Carabinieri Cerciello Rega faceva parte svolgendo attività di volontariato.

Nella chiesa c’era la corona di fiori inviata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre all’esterno sono esposte quelle delle altre autorità, compresa quella del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ieri ha trascorso più di un’ora con i familiari nella camera ardente a Roma, e che oggi non gli è stato possibile essere presente alla cerimonia. Il sindaco del paese di Somma Vesuviana, Salvatore Di Sarno, ha disposto il lutto cittadino.

L’Ordinario militare ha ricordato l’empatia e lo spirito di servizio di Mario Cerciello Rega, che incarnava “la missione del carabiniere alla perfezione”. Marcianò ha indirizzato anche un monito al Paese: “Non è nostro compito dire se servano leggi più rigide o soltanto leggi più giuste, ma una cosa osiamo chiedervela: Metteteci il cuore! Fate anche voi della vita degli altri il senso della vostra vita, consapevoli che quanto operate o non operate è rivolto a uomini concreti: a cittadini e stranieri, a uomini e donne delle Forze Armate e Forze dell’Ordine, ai quali non possiamo non rinnovare il grazie e l’incoraggiamento della Chiesa e della gente! E se voi, responsabili della cosa pubblica, e tutti noi sapremo meglio imparare, da uomini come Mario, il senso dello Stato e del bene comune, l’Italia risorgerà”.

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​Maria Rosa Esilio, moglie di Mario Cerciello Rega, ha scelto con il cuore cosa leggere in chiesa per i funerali di suo marito: la lettera dedicata alle mogli dei carabinieri, la stessa lettera che le avevano dedicato al matrimonio con il suo Mario lo scorso 13 giugno, e che esattamente un mese dopo, il 13 luglio, giorno del compleanno del militare, la moglie di un altro carabiniere le ha postato sulla pagina Facebook, ringraziandola per avergliela fatta conoscere. “Un giorno il buon Dio – ha cominciato Rosa Mariastava creando un modello di donna da destinare a moglie di carabiniere“.

Nella lettera il dialogo tra Dio e un angelo con il Signore che spiega perché la moglie del carabiniere deve essere diversa dalle altre. “Deve essere indipendente – ha proseguito Rosa Mariapossedere le qualità di un padre e di una madre allo stesso tempo. Le daremo un cuore particolarmente forte, capace di sopportare il dolore delle separazioni, di dare amore senza riserve, di offrire energie al marito nei momenti più difficili e di continuare a lottare anche quando è carico di lavoro è stanco“.

Dopo l’omelia, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale Giovanni Nistri, ha chiestorispetto e riconoscenzaleggendo un discorso di commiato. “Mi compete l’onere più pesante, parlare di un ragazzo morto a 35 anni“. Dopo aver raccontato la carriera di Cerciello Rega e averne tracciato un ritratto, il comandante generale ha detto :”Il cuore di Mario è stato trafitto da undici coltellate, è bene che noi tutti si eviti la dodicesima: giusti i dibattiti, sono legittimi, ma non oggi. E i toni non siano la dodicesima coltellata”.

Nel corso della commemorazione il Generale Nistri ha voluto anche ricordare  i 953 carabinieri feriti o gravemente contusi nell’adempimento del dovere e “che dall’inizio dell’anno hanno tutelato i diritti di tutti a cominciare dalle vittime fragile, a cominciare dai diritti dei più poveri, a cominciare dai diritti dei criminali. Questo è il rispetto che mi permetto di chiedere.“.

Nistri ha chiesto rispetto “per un uomo che è morto per tutelare i diritti di tutti, a partire dal diritto all’equo trattamento che ha ogni persona, anche una persona che viene arrestata per aver compiuto un orrendo crimine“ed ha quindi ha ricordato i colleghi Emanuele Anzini (falciato all’alt da un ubriaco a giugno, in provincia di Bergamo) e Vincenzo Di Gennaro, ucciso questa primavera nel foggiano, durante una sparatoria, oltre ai 953 carabinieri feriti dall’inizio dell’anno. Il generale Nistri ha concluso con un ringraziamento: “Grazie Mario, per aver ricordato a me e a tutti, testimoniandolo con i fatti, chi sia davvero il Carabiniere, cosa davvero debba fare un carabiniere e quali siano i valori a cui si deve ispirare”.

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