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26 Aprile 2024 00:54
26 Aprile 2024 00:54

Il Tribunale del Riesame conferma sequestro beni a Jacobini . Il 4 giugno parte il processo

Fra i documenti acquisti trovato su un block notes sequestrato nell'ufficio di Gianluca Jacobini ed agli atti, trovata un nota in cui si legge: "Intercettare clienti che vogliono diventare soci, accedendo al pacchetto soci, inserendo la possibilità di avere un finanziamento pari a due volte le azioni".

ROMA – Il Tribunale del Riesame di Bari ha rigettato la richiesta di dissequestro avanzata dai legali di Gianluca Jacobini, l’ ex condirettore generale della Banca Popolare di Bari, al quale la Guardia di Finanza, il 30 aprile scorso, ha sequestrato beni per circa 5 milioni di euro nell’ambito di una delle indagini sulla malagestione dell’istituto di credito barese sinora gestito dalla famiglia Jacobini.

La Procura di Bari  in questa indagine ha contestato i reati di ostacolo alla vigilanza e false comunicazioni sociali, a carico dello Jacobini e degli altri due indagati Giuseppe Marella (responsabile dell’Internal Audit) e Nicola Loperfido (responsabile Direzione Business) della banca.

La Banca Popolare di Bari indagata per la propria responsabilità amministrativa , è stata commissariata nel dicembre 2019 dalla Banca d’ Italia e i suoi amministratori, tra i quali lo stesso Gianluca Jacobini e suo padre Marco Jacobini, (che risponde anche per ostacolo alla vigilanza) l’ ex presidente della Popolare barese, che sono stati arrestati nel gennaio scorso per falso in bilancio,e falso in prospetto, ed attualmente si trovano agli arresti domiciliari .

Per questi reati Gianluca Jacobini e suo padre Marco Jacobini saranno processati dinanzi al Tribunale di Bari nell’udienza del prossimo 4 giugno a seguito della richiesta di giudizio immediato avanzata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi e dai sostituti che hanno condotto l’indagine. L’udienza a causa delle problematiche collegate all’emergenza Covid19, potrebbe essere rinviata a luglio, previo consenso delle parti,

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