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29 Marzo 2024 08:22
29 Marzo 2024 08:22

Il Presidente del Tribunale di Taranto ci scrive

Come già fatto a suo tempo, rinnoviamo nuovamente al dr. Lucafò neo presidente del Tribunale di Taranto, gli auguri di buon lavoro da parte della Direzione e redazione del Corriere del Giorno, che non mancherà di seguire l'attività del Tribunale e della Procura della Repubblica di Taranto con la dovuta attenzione
Franco Lucafò
il nuovo presidente del Tribunale  dr. Franco Lucafò

di Antonello de Gennaro

Lo scorso 8 novembre all’atto dell’insediamento del dr. Franco Lucafò alla Presidenza del Tribunale di Taranto, scrivevamo che  “arriva a Taranto sicuramente fortemente motivato per lasciarsi anche alle spalle una vicenda giudiziaria che lo vide indagato nel 2012 (insieme ad altri cinque giudici del tribunale di Bari)  dalla Procura di Lecce insieme con dieci imprenditori, avvocati e commercialisti,  nell’ambito di una inchiesta su presunte irregolarità che sarebbero avvenute nel 2009 nella sezione fallimentare da lui retta. Le ipotesi di reato erano di corruzione per atto d’ufficio, peculato e usura” .

L’inchiesta penale partì nel 2009, quando appena insediatosi alla presidenza della sezione Fallimentare, del Tribunale di Bari Franco Lucafò, si accorse che c’era qualcosa che non quadrava e denunciò le presunte irregolarità.

Nello stesso articolo riportavamo con estrema correttezza le dichiarazioni del  presidente del tribunale di Bari, Vito Savino, il quale  a suo tempo intervenne con una nota sulla notizia dell’inchiesta della Procura di Lecce precisando che “non è dato conoscere riferimenti specifici di reati ai singoli giudici, che si tratta di accertamenti in svolgimento, e che gli accertamenti sono derivati da denunzie puntuali presentate dagli stessi giudici (specificamente dal presidente della sezione Franco Lucafò in servizio all’epoca dei fatti alla sezione fallimentare da gennaio 2009)”. 

Il presidente Savino precisò, inoltre, chesenza imputazioni formali e in contesto di indicazioni approssimative e generiche, non è corretto pubblicare riferimenti titolati, tali da determinare pubblico discredito per l’attuale svolgimento della attività giurisdizionale dei magistrati facenti parte della sezione fallimentare da me apprezzata per competenza, professionalità e moralità, impegnati d’altronde nella gestione di complesse ed importanti procedure fallimentari e concordatarie“.

Quindi raccontammo con correttezza qualcosa che era già stato oggetto di articoli pubblicati da altri giornali. Oggi ci ha scritto il Presidente del Tribunale di Taranto dr. Lucafò, e pubblichiamo integralmente di seguito il contenuto della sua lettera:

Quale nuovo presidente del Tribunale di Taranto, con riferimento al Vs. articolo riguardante il mio insediamento, tengo ad informarvi – per il dovuto aggiornamento – che la vicenda giudiziaria di cui si fa menzione nello stesso articolo, mai sfociata in un indagine per i reati ivi indicati, è stata archiviata sin dal gennaio 2013, trattandosi di meri accertamenti (dovuti) a seguito di denuncia da me sporta nei confronti di un curatore fallimentare. Della archiviazione si trova notizia sugli organi di stampa dell’epoca. Cordiali saluti. Franco Lucafò

e quindi riportiamo correttamente e dovutamente il buon esito di quella vicenda giudiziaria, peraltro già raccontato dal quotidiano LA REPUBBLICA (vedi QUI) e dal CORRIERE DEL MEZZOGIORNO (vedi QUI. che vide il neo-presidente del Tribunale di Taranto dr. Lucafò venire scagionato da ogni accusa, avendo avuto invece il merito di aver fatto scaturire l’indagine giudiziaria.

Come già fatto a suo tempo, rinnoviamo nuovamente al dr. Lucafò neo presidente del Tribunale di Taranto, gli auguri di buon lavoro da parte della Direzione e redazione del Corriere del Giorno, che non mancherà di seguire l’attività del Tribunale e della Procura della Repubblica di Taranto con la dovuta attenzione. Comprese le fughe di notizie riservate, che appaiono sempre sulle stessa pagine di qualche quotidiano abituato ad “oliare” qualche cancelliere od a incensare pubblici ministeri  o giudici a caccia di citazioni e fotografie sui giornali.

 

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Grazie, Antonello de Gennaro

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