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29 Marzo 2024 10:32
29 Marzo 2024 10:32

Il ministro dell’ Ambiente Costa: “prossima settimana definiamo dossier ambientale sull’ ILVA”

"Vediamo in concreto cosa è stato fatto finora. Al Ministero dell' Ambiente è cominciato il percorso di approfondimento e la settimana prossima definiamo il carteggio, in sostanza vediamo in concreto sulle tematiche ambientali cosa è contrattualmente previsto, cosa è stato fatto e che si deve fare"

ROMA – Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa intervenuto nel programma televisivo “L’Aria che tira Estate” su La7 ha confermato di aver incontrato ieri con i rispettivi staff il vice premier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, per analizzare  il fascicolo sull’Ilva per quanto riguarda l’aspetto ambientale.

Il ministro Costa ha spiegato di avere una competenza endoprocedimentale” cioè “dentro la competenza dell’intero governo” allargata alla gara per la cessione del gruppo siderurgico., aggiungendo che  il “primo step è verificare cosa è stato fatto e si deve fare per la tutela ambientale” ed il ministero dell’ Ambiente (che peraltro sotto la gestione del Governo uscente si er già espresso in materia n.d.r.)   “ha cominciato il percorso di approfondimento e la settimana prossima definiamo il carteggio, in sostanza vediamo in concreto sulle tematiche ambientali cosa è contrattualmente previsto, cosa è stato fatto e che si deve fare”.

“Come ministero dell’Ambiente facciamo uno studio squisitamente tecnico, che non ha nulla di politico, per vedere dal punto di vista ambientale la situazione come è e come potrebbe diventare. In una settimana solare, alla fine della settimana prossima, restituisco il dossier al Mise per le sue valutazioni, e poi per le valutazioni collegiali del governo“.

Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa (M5S), partecipando alla trasmissione “L’ultima spiaggia” su Rai Radio1 ha anche detto “Ieri ho avuto il carteggio, già ci stiamo lavorando da ieri sera. Il Ministero dell’Ambiente deve dire qualcosa che possa tutelare il territorio, la salute del cittadino, e ove possibile anche l’occupazione. Entro la fine della prossima settimana daremo la nostra valutazione“. “La squadra che esamina il dossier è molto robusta – ha concluso Costa -. Il ministro Di Maio ieri era da me alle 15. Alle 16,30 la squadra stava già lavorando alacremente. Stiamo aprendo i carteggi, per capire da dove si è partiti, qual è la proposta e dove invece si potrebbe arrivare. Parliamo solo in termini tecnici, di politico non c’è niente“.

il ministro dell’ ambiente Sergio Costa

Va ricordato che il  ministro  Sergio Costa,  è stato fortemente voluto da Luigi Di Maio. Laureato in Scienze agrarie, ha ricoperto la carica di comandante dei Carabinieri Forestali nella Regione Campania ,  all’ atto dell’integrazione del Corpo Forestale dello Stato  nei Carabinieri ha però  consegnato  all’Arma un cv molto striminzito: classe 1959, laurea in Scienze Agrarie, master in Diritto dell’Ambiente. Punto. Nessun’altra informazione.

Sulla sua nomina vi furono numerose perplessita nel mondo ambientale. A esprimere perfettamente queste perplessità con un intervento su formiche.net fu l’ex parlamentare   Ermete Realacci, presidente della fondazione Symbola e presidente onorario di Legambiente: “Partiamo da un presupposto – argomenta RealacciCosta lo conosco, è una persona estremamente competente, preparata nella lotta ai crimini ambientali, sulla Terra dei Fuochi. La sua materia la conosce fin troppo bene. Ma è proprio questo il problema. Fare il ministro dell’Ambiente vuol dire avere competenze a 360 gradi, è difficile pensare di affidare a un generale lo sviluppo della green economy. La lotta ai reati, alle ecomafie (e a dirlo è il primo firmatario della legge sugli Ecoreati, ndr), non può riassumere l’intera politica ambientale. La mia perplessità è proprio questa. Si rischia di restringere troppo il campo“.

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