di Valentina Taranto
Tre noti imprenditori baresi Michele, Antonio e Amato Matarrese rispettivamente presidente, amministratore delegato e consigliere della Sm (società Salvatore Matarrese): Antonio anche nel suo ruolo di vicepresidente della As Bari Calcio dal luglio 2010 al giugno 2011, sono stati rinviati a giudizio per i reati di concorso in bancarotta fraudolenta e documentale, e verranno processati il prossimo5 novembre.
Nell’udienza preliminare che ha disposto il giudizio il Gip Valeria Isabella Valenzi contestualmente ha assolto “per non aver commesso il fatto” l’unico imputato che aveva chiesto il rito abbreviato, Salvatore Matarrese, 60 anni, procuratore della società Sm (Salvatore Matarrese) dal 2008 e consigliere della As Bari Calcio dal 2002 al 2011. L’assoluzione di Salvatore Matarrese era stata richiesta nell’udienza della scorsa settimana dalla pm Larissa Catella .

La Procura di Bari nella stesura dei capi di imputazione ha sostenuto che gli indagati “In concorso tra loro nelle rispettive qualità sottraevano e distraevano dal patrimonio della società e dalla garanzia patrimoniale ingenti somme di denaro mediante erogazioni di finanziamenti in favore della società controllata As Bari Calcio, società dichiarata fallita con sentenza del 10 marzo 2014 e di cui la Sm deteneva nel periodo dal 2009 al 2013 la titolarità di una quota pari all’89, 99 % del capitale della As Bari calcio, partecipazione divenuta poi totalitaria (99,99 per cento) – finalizzati a consentire alla As, società in stato di crisi già dall’anno 2010, il rispetto dei termini e delle condizioni previste dalle norme organizzative interne della Figc per l’iscrizione della squadra al campionato nazionale, finanziamenti erogati nel corso degli anni 2011-2013 in periodo in cui entrambe le società manifestavano evidenti segnali di tensione finanziaria e crisi anticipatoria del dissesto».
Le indagini effettuate dalla Guardia di Finanza hanno ricostruito che la Sm avrebbe erogato in tre anni in favore del Bari Calcio, attraverso bonifici o accollandosi debiti con le banche, più di 20 milioni di euro, solo in minima parte restituiti, raggiungendo una esposizione debitoria per oltre 11,4 milioni di euro al luglio 2013 e “a causa dei risultati economici negativi della controllata soffriva perdite per complessivi 42 milioni di euro“.
Così facendo, a luglio 2013 avrebbe raggiunto una esposizione debitoria per oltre 11,4 milioni di euro e “a causa dei risultati economici negativi della controllata soffriva perdite per complessivi 42 milioni di euro” come si legge nell’imputazione
Un’operazione che però non servì all’ As Bari Calcio ad evitare, solo un anno dopo, il fallimento della società (dichiarata fallita dal tribunale di Bari il 10 marzo 2014). Nel capo di imputazione che elencava le varie fasi della presunta bancarotta, si fa riferimento, al giro di bonifici fatti (in particolare nel 2013) in favore della società controlla Finba, che aveva la stessa compagine societaria della Salvatore Matarrese.

Ad esempio, la società SM-Salvatore Matarrese, “nell’anno 2011 erogava in favore della As finanziamenti per complessivi 11.704.118, 78 sia a mezzo bonifici disposti con prelievi dai conti correnti intestati alla Sm, sia a mezzo di anticipazioni eseguite per conto della controllata As in pagamento di debiti di quest’ultima e 5.300,00 milioni oggetto di rinuncia, essendo stato tale importo girocontato per rinuncia e destinazione al patrimonio della As a riserva in c/c in futuro aumento capitale sociale».
Ed ancora negli atti dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Bari, si legge che la Salvatore Matarrese ammessa alla procedura di concordato preventivo nel maggio 2016, “distraeva somme mediante accollo delle obbligazioni della As Calcio Bari costituenti crediti che la Sm vantava nei confronti della As Bari calcio e oggetto di rinuncia“.