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24 Aprile 2024 03:56
24 Aprile 2024 03:56

Gli ispettori di Expo 2030 promuovono Roma: “E’ troppo bella” 

La visita alla capitale è stata "molto efficiente e ben organizzata" ha confermato il presidente della delegazione, il kazako Sauranbayev. Si terrà conto anche dei diritti umani, tallone d'Achille di Riad, la più temibile rivale di Roma. Esulta il sindaco Gualtieri: pronti a ospitare un evento di portata mondiale
di Valentina Rito

Il bilancio degli ispettori del Bie dopo cinque giorni di incontri e sopralluoghi nella Città Eterna è positivo: una promozione in piena regola che lancia Roma nella difficile corsa per Expo 2030. “Roma è troppo bella, sarà difficile per le altre città competere con Roma”, ha dichiarato con un sorriso il segretario generale del Bie, Dimitri Kerketzes, che ha accompagnato nella visita i quattro ispettori, “al Bie siamo felici perchè abbiamo una candidatura che sarà un punto di riferimento per il futuro“.

Il funzionario greco nato a Londra ha lanciato segnali importanti come quello che si terrà conto anche dei diritti umani e del trattamento dei lavoratori, tallone d’Achille di Riad, la più temibile rivale di Roma, ed ha sottolineato. “Ci sono stati eventi che hanno avuto una cattiva pubblicità in passato, ma per Expo 2030 tutti i governi devono indicare questo aspetto nell’organizzazione“.

Ieri pomeriggio gli ispettori del Bie sono stati ricevuti al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nella mezz’ora di colloquio al piano nobile del palazzo, nello “studio alla vetrata” dietro alla Sala del Bronzino, il capo dello Stato ha salutato il presidente del Comitato Informazione, il kazako Murager Sauranbayev, il segretario generale del Bie, Dimitri Kerkentzes, e i rappresentanti di Perù, Svezia e Angola. In un clima di grande cordialità il Comitato promotore ha illustrato il lavoro svolto e i delegati hanno fatto un primo bilancio dei molti contatti positivi avuti durante la visita. Prima, ai Mercati di Traiano, quartier generale della delegazione, gli ispettori hanno ascoltato i segretari regionali dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, Natale Di Cola, Enrico Coppotelli e Alberto Civica.

Con un evento spettacolare si è chiusa ieri sera sulla terrazza Venere ai Fori Imperiali, tra giochi di luci sulle note del blu e 500 droni in volo sul cielo di Roma, la settimana scandita dalla visita degli ispettori del Bie (Bureau international des expositions) per valutare la solidità della candidatura di Roma Capitale.

Lo show è stato aperto dalla cantante Malika Ayane che, affacciata da una terrazza dell’Anfiteatro Flavio, ha interpretato “Volare” di Domenico Modugno: “Essere ambasciatrice della candidatura di Roma è uno dei momenti di maggiore orgoglio della mia carriera – ha commentato l’artista – . Fin da quando nasciamo, l’immagine del Colosseo è la prima alla quale associamo il nostro Paese“. A seguire si è esibita l’étoile Eleonora Abbagnato, direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, assieme alla figlia, Julia Balzaretti. Ad accompagnarle il pianista e compositore Dardust, che poi ha suonato assieme al Sunset Strings Quintet, mentre andava in scena uno spettacolo di videompapping con i messaggi del progetto “People and territories“. Collegato da Tor Vergata anche un coro di 100 ragazzi provenienti dai 15 Municipi che, diretti dal maestro Stefano Barzan, hanno cantato il “Và Pensiero” di Giuseppe Verdi.

Uno spettacolo di luci sul Colosseo 

La visita è stata “molto efficiente e ben organizzata“, ha confermato il presidente della delegazione del Bie, il kazako Murager Sauranbayev, nel punto stampa organizzato ai Mercati di Traiano. Dal sopralluogo a Tor Vergata (il cui “sviluppo permetterà di servire anche dopo un’area molto ampia con un ospedale e l’università“, è stato annotato) allo spettacolo di luci con 500 droni al Colosseo, gli ispettori sono apparsi molto colpiti dal modo in cui Roma si è presentata. Lo show ai Fori Imperiali “è stata una cosa da togliere il fiato, questo dimostra la cultura che potete offrire in Italia e quello che potrete fare nel 2030“, ha commentato Kerketzes.

Con Roma si sono completate le ispezioni nelle quattro città candidate: le altre sono Riad, la sudcoreana Busan e l’ucraina Odessa (in quel caso c’è stata una videoconferenza a causa della guerra). Sulla base delle relazioni degli ispettori, entro la prima decade di maggio il Comitato esecutivo del Bie deciderà quali candidature possono andare avanti. Poi il 20 giugno si farà il punto all’Assemblea generale che darà il via alla volata finale verso il voto dei 171 Stati membri a novembre.

Massolo: “Abbiamo un progetto forte e condiviso”

È andata bene”, ha assicurato Giampiero Massolo presidente del Comitato Promotore di Expo 2030, “credo che siamo riusciti a dimostrare che abbiamo un progetto solido, sostenibile, soprattutto condiviso dalle autorità nazionali, locali, dalle forze politiche di maggioranza e opposizione, dalle forze sociali e soprattutto dell’opinione pubblica e dalla società civile”. Una compattezza che non può riguardare altre candidature e che fa del progetto italiano “l’Expo della libertà, dell’inclusione e del lavorare insieme“.

Massolo non si è sbilanciato in previsioni ma ha lanciato un appello ai partner europei, alcuni dei quali come Francia e Grecia sarebbero orientati a votare per Riad: “Abbiamo, e siamo forti di questo, il sostegno delle istituzioni europee. Io spero che chi ora dà la propria preferenza ad altri possa ricredersi per tempo, perchè voterebbe per un progetto valido, nell’interesse non solo dell’Italia ma dell’Europa intera“, ha detto l’ex segretario generale della Farnesina.

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