MENU
19 Aprile 2024 17:21
19 Aprile 2024 17:21

E’ morto il boss Bernardo Provenzano

L'uomo al vertice di Cosa Nostra venne arrestato dopo una latitanza di 43 anni l'11 aprile del 2006. Il Questore di Palermo vieta funerali in chiesa
nella foto Provenzano il giorno della sua cattura nel 2006
nella foto Provenzano il giorno della sua cattura nel 2006

Muore ad 83 anni Bernardo Provenzano che era  ammalato da tempo, ritenuto uno dei criminali italiani più conosciuti al mondo, noto per il suo potere e la sua crudeltà. Indicato come il capo di “Cosa nostra”, venne arrestato  l’11 aprile del 2006 in una masseria di Corleone, a poca distanza dall’abitazione dei suoi familiari dopo una latitanza di 43 anni.

Il questore di Palermo Guido Longo ha disposto che vengano vietati i funerali per il boss Bernardo Provenzano, decisione presa per motivi di ordine pubblico, come già avvenuto in passato per altri casi analoghi. I familiari del capo mafia, ha spiegato  il Questore, potranno accompagnare in forma privata la salma del congiunto nel cimitero di Corleone, ma senza che si svolga la cerimonia funebre in chiesa.

Il capomafia era detenuto al regime di 41 bis nell’ ospedale San Paolo di Milano. Tutti i processi in cui era ancora imputato, tra cui quello sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, erano stati sospesi perché il boss, era stato ritenuto incapace di partecipare dopo essere stato sottoposto a molteplici consulti e perizie medico-legali . Grave stato di decadimento cognitivo, lunghi periodi di sonno, rare parole di senso compiuto, eloquio assolutamente incomprensibile, quadro neurologico in progressivo, anche se lento, peggioramento: è l’ultima diagnosi che i medici dell’ospedale hanno depositato. Nelle loro conclusioni i medici dichiaravano il paziente “incompatibile con il regime carcerario“, aggiungendo che “l’assistenza che gli serve e’ garantita solo in una struttura sanitaria di lungodegenza”.

Il legale di Provenzano: ‘Per me è morto 4 anni fa

Da anni  Rosalba Di Gregorio l’avvocato del boss,  aveva chiesto senza successo, la revoca del regime carcerario duro e la sospensione dell’esecuzione della pena per il suo assistito, proprio in virtù delle sue condizioni di salute.  “Provenzano per me è morto quattro anni fa, dopo la caduta nel carcere di Parma e l’intervento che ha subito. Da allora il 41 bis è stato applicato ai parenti e non a lui, visto che non era più in grado di intendere e volere e di parlare da tempo”. Così il legale del boss  ha commentato la notizia della morte del padrino corleonese. La penalista, negli ultimi anni ha presentato due istanze di revoca del carcere duro e tre di sospensione dell’esecuzione della pena.  Sono state tutte respinte.

Schermata 2016-07-13 alle 22.58.19

Il direttore del Dap: ‘Sempre curato in modo puntuale, condizioni aggravate dall’8 luglio per infezione polmonare‘ 

Provenzano proveniva dal centro clinico degli istituti penitenziari di Parma era ricoverato dal 9 aprile 2014 nell’ospedale San Paolo di Milano. La moglie ed i figli arrivati a Milano il 10 luglio, come informa il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, il giorno stesso sono stati autorizzati ad incontrare il loro congiunto.  “Le condizioni di Bernardo Provenzano si sono aggravate ulteriormente venerdì scorso a causa di un’infezione polmonare. Provenzano è entrato in coma irreversibile lo stesso giorno. I sanitari dell’ospedale di Milano, d’accordo con il Dap, hanno avvertito immediatamente i familiari che sono arrivati e hanno potuto usufruire di un incontro col loro congiunto“. Lo precisa Roberto Piscitello, direttore generale dei detenuti e del trattamento del Ministero della Giustizia : “Il regime di 41 bis – spiega il magistrato – in nulla ha aggravato lo stato di salute di Provenzano: anzi nei due ospedali in cui è stato detenuto,  Parma e Milano,  ha ricevuto cure puntuali ed efficaci“.

direttore generale dei detenuti e del trattamento del .

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

La procura di Milano chiede una condanna di tre anni per Giovanni Canio Mazzaro ex compagno di Daniela Santanchè
Mafia e voto di scambio in Sicilia, sospeso il vice presidente leghista della Regione
Chiusa la seconda indagine su Visibilia: indagata Daniela Santanchè per falso in bilancio
Colpo alla rete del boss Messina Denaro: arrestati 3 insospettabili
Caso Visibilia, la ministra-imprenditrice Daniela Santanchè indagata per truffa sulla cassa integrazione per il Covid
Scatta sequestro di 19 milioni per Dell'Utri: non dichiarò i bonifici ricevuti da Berlusconi
Cerca
Archivi
Chiuse le indagini sulla Popolare di Bari per una truffa da 8 milioni ai correntisti. 88 indagati
I Carabinieri di Bari mettono fine al racket estorsivo nel porto di S. Spirito
Israele attacca Iran, colpita base militare
Al plenum del Csm continua il valzer "lottizzato" fra le correnti, di poltrone ed incarichi per le toghe
Sentenza della Cassazione cambia tutto sull' Autovelox: multe annullate se il dispositivo non è "omologato" ma solo "approvato"

Cerca nel sito