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29 Marzo 2024 07:33
29 Marzo 2024 07:33

Cesare Battisti arrivato in Italia, è stato trasferito “per ragioni di sicurezza” nel carcere di Oristano

Il volo dei "Servizi" italiani proveniente dalla Bolivia, che lo ha ha trasportato in Italia è arrivato all'aeroporto di Roma Ciampino alle 11.30. La fuga dell'ex terrorista condannato per 4 omicidi durata 40 anni è finita. Le sue prime parole: "Adesso so che finirà in carcere"

ROMA – Il Falcon 900 del Governo italiano, ha riportato in Italia dalla Bolivia l’ex terrorista Cesare Battisti, arrestato due giorni fa dall’Interpol e subito estradato in Italia.  Ad attendere il suo arrivo all’aeroporto di Ciampino erano presenti il vicepremier e ministro dell’ Interno Matteo Salvini ed il guardasigilli Bonafede.

Sette agenti sono saliti sul velivolo per prelevarlo mentre una decina, alcuni armati di mitraglietta, lo aspettava sulla pista. L’ex terrorista Battisti ha attraversato la pista a testa alta.

Cesare Battisti era stato fermato ed arrestato a Santa Cruz, una città della Bolivia centrale, rintracciato grazie a un intenso lavoro di pedinamenti, geolocalizzazioni, 15 telefoni, pc e tablet intestati a prestanome sotto controllo. “È stata la tecnologia“, hanno confermato il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso e il sostituto pg Antonio Lamanna. E stata usata “una tecnologia molto avanzata, è stata seguita la scia internet, la localizzazione“.

Il ministro dell’Interno della Bolivia, Carlos Romero, ha dichiarato oggi che  Battisti è stato consegnato alle autorità italiane dopo che la sua richiesta di asilo è stata valutata e respinta dalla Commissione nazionale per i rifugiati (Conare). Lo ha reso noto il quotidiano boliviano El Deber di Santa Cruz de la Sierra. La precisazione giunge dopo le polemiche suscitate a La Paz dall’uso di un “fast track” da parte del governo boliviano per consegnare ieri Battisti alla polizia italiana.

Appena sceso dall’aereo senza manette, Battisti  è stato preso in consegna dal Gruppo operativo mobile della Polizia penitenziaria e dopo una sosta all’ufficio immigrazione per il fotosegnalamento, è stato trasferito immediatamente in Sardegna presso il carcere bunker Oristano,  dove lo aspetta una cella superblindata, senza passare per il carcere romano di Rebibbia.

Le sue prime parole: “So che andrò in prigione“.  Il ministero di giustizia Bonafede ha spiegato  in conferenza stampa che sarà trasferito nel carcere sardo, affinchè ” sia garantita la sicurezza nel migliore dei modi“.

Battisti parlando in volo sull’aereo che lo riportava in Italia con i funzionari dall’antiterrorismo, ha manifestato rassegnazione, quasi come se si fosse liberato dal peso della latitanza. Ha parlato della sua vita ma anche della fuga dal Brasile alla Bolivia senza mostrare alcun segni di disperazione nonostante la prospettiva certa di dover espiare una condanna all’ergastolo.


Questa mattina il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso, ha spiegato e chiarito che Battisti sconterà l’ergastolo per quattro omicidi commessi,  senza possibilità di ottenere alcun beneficio, aggiungendo il prosieguo delle indagini in corso per individuare la rete di fiancheggiatori dell’ex terrorista. Anche procura di Milano ha aperto un’indagine senza ipotesi di reato né indagati, a titolo esplorativo.

Il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, in un colloquio telefonico avvenuto ieri sera, ha ringraziato il Ministro degli Esteri della Bolivia, Diego Pary, “per l’efficace e solerte collaborazione che le Autorità boliviane hanno garantito nell’arrestare e nel permettere la rapida espulsione verso l’Italia del pluricondannato per omicidio Cesare Battisti. Con l’impegno boliviano, ha aggiunto il Ministro, “ha encomiabilmente interagito quello altrettanto fondamentale delle Autorità brasiliane, alle quali va anche il nostro sentito ringraziamento. Si è trattato di una concreta azione al servizio della giustizia; un’azione corale e condivisa portata avanti con determinazione e discrezione, in uno stretto raccordo di fiducia reciproca e collaborazione con tutte le competenti Autorità italiane, incluse le nostre Ambasciate a Brasilia e a La Paz”.

Anche la Polizia di Stato ha commentato su Twitter la cattura di Battisti: “Dietro questo momento ci sono giorni e notti di chi non ha mollato mai, di chi ha trascurato affetti e famiglie avendo presente il dolore di quanti ancora soffrono per le sue vittime. Grazie alla caparbietà di chi silenziosamente ci ha sempre creduto“.

“Che vuole che le dica. Cesare, mio fratello, rientra a Roma e così abbiamo risolto tutti i problemi dell’Italia, le pensioni, il debito, tutto risolto con BattistiNon aggiungo altro, ha già detto tutto il ministro Salvini” ha dichiarato Vincenzo Battisti il fratello del terrorista.

Nel frattempo Adriano Sabbadin, figlio del macellaio ucciso dai Pac nel ’79, ha commentato davanti alla televisione, in lacrime : “Papà ora riposa in pace”.

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