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29 Marzo 2024 10:09
29 Marzo 2024 10:09

Caos procure: Palamara “ho dato mandato ai legali per querelare il Fatto Quotidiano per diffamazione”

Dopo la pubblicazione dell'articolo del Fatto Quotidiano sulle vicende interne della corrente giudiziaria di Unicost è baruffa tra il magistrato catanese e l'ex consigliere del Csm e magistrato Luca Palamara, che ha scelto di entrare in politica in vista delle prossime elezioni di settembre, e il sostituto procuratore Marco Bisogni, candidato al Csm con la corrente Unicost.
di Valentina Rito

“Con riferimento all’articolo apparso oggi sul quotidiano ilfattoquotidiano ho dato mandato ai miei legali di procedere per il reato di diffamazione aggravata su quanto raccontato in relazione alla vicenda Bisogni. Non ho mai istruito alcun procedimento disciplinare nei confronti di Bisogni come è noto di competenza della procura generale di Cassazione e non ho mai inteso danneggiarlo tanto è vero che nel periodo della consiliatura 2014-2018, come facilmente risulta dalla lettura delle chat, gli accordi tra le correnti hanno favorito la nomina di Bisogni alla struttura tecnica organizzativa del Csm”. Lo afferma in una nota l’ex presidente dell’ ANM Luca Palamara.

(dal Fatto Quotidiano di oggi)

A seguito della pubblicazione dell’articolo del Fatto Quotidiano sulle vicende interne della corrente giudiziaria di Unicost è baruffa tra il magistrato catanese e l’ex consigliere del Csm e magistrato Luca Palamara, che ha scelto di entrare in politica in vista delle prossime elezioni di settembre, e il sostituto procuratore Marco Bisogni, candidato al Csm con la corrente Unicost. Lo stesso giornale nella sua edizione online diretta da Peter Gomez ha dovuto pubblicare una precisazione sostenendo che c’è stato un refuso, in quanto l’ex consigliere Palamarafaceva parte della sezione del CSM che con ordinanza n.94/2017 rigettava la richiesta di archiviazione proposta dalla Procura generale della Corte di Cassazione, avanzando richiesta di incolpazione coatta a carico di Bisogni, che di seguito veniva assolto dalla commissione in diversa composizione il 29 gennaio del 2018”.

il pm Marco Bisogni

Dopo il comunicato stampa e l’intervista a Palamara, il sostituto procuratore Marco Bisogni ha controreplicato all’ex collega. “In relazione alle affermazioni false e diffamatorie del dottor Palamara, già radiato dalla magistratura – scrive Bisogni nella sua nota -, secondo cui sarei stato ‘organico al sistema’ ho dato mandato ai miei difensori di adottare le necessarie iniziative a tutela dei miei interessi del mio onore. Invero, quella di rappresentarmi come ‘organico al sistema’ è la tesi difensiva che proprio Palamara tenta di portare avanti nel processo di Perugia, dove è imputato e io sono parte civile. In quella sede lo stesso Palamara – dopo aver fatto affermazioni generiche dello stesso tenore – ha dovuto ammettere che non vi sono mai stati miei interventi diretti o indiretti per ottenere incarichi o prebende. Palamara, invece, sa bene che il ‘sistema’ è proprio quello che tra il 2012 ed il 2018 mi ha costretto a subire nell’ordine: un’azione civile alimentata con atti frutto di corruzione da parte di colleghi; co-assegnazioni illegittime in alcuni procedimenti che gestivo quale PM a Siracusa (fatti per i quali è intervenuta condanna nei confronti dell’allora Procuratore della Repubblica); ad affrontare procedimenti disciplinari costruiti a tavolino e a subire campagne stampa diffamatorie pagate da imputati ‘eccellenti’.

Con riferimento, infine, all’argomentazione che in caso di elezione ‘potrei trovarmi a dover decidere sulla carriera di magistrati che istruiscono procedimenti nei confronti di miei familiari’, – continuava Bisogni nella sua nota – Palamara fa riferimento ad un processo pendente davanti al Tribunale monocratico di Roma nei confronti di un mio familiare lì residente. Circostanza, quest’ultima, che Palamara stesso trova forse comodo utilizzare ‘come stampella’ per tentare di far rialzare la testa ad un sistema che, per fortuna, non ha più spazi sufficienti per farsi strada. Tale affermazione, peraltro – anche considerato che vivo e lavoro in Sicilia da oltre 16 anni – appare suggestiva, tendenziosa e puramente denigratoria non solo del sottoscritto ma anche del CSM, atteso che –come avviene in tutti i casi di potenziale conflitto di interessi che possono riguardare qualsiasi componente del CSM – opererebbe, ove ne sussistessero le condizioni, l’istituto dell’astensione – come ovviamente noto allo stesso Palamara che pure, per molti anni, ha composto l’organo di autogoverno della magistratura”. Immediata era arrivata la replica di Palamara: “Consiglio a Bisogni di pensare alla sua campagna elettorale. Ci vedremo in Tribunale. Non accosti il suo nome al mio. A proposito oggi chi siede al suo posto alla STO?”.

Palamara oltre ad aver adito le vie legali, come reso noto nella sua nota odierna alle agenzie di stampa, ha aggiunto che: E’ grave che, come e’ già accaduto nella campagna elettorale del 2018, che organi di stampa cerchino ancora di dare la stampella a chi di quel sistema ha fatto parte e addirittura potrebbe trovarsi a dover decidere sulla carriera di magistrati che istruiscono procedimenti penali nei confronti dei propri familiari”.

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