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19 Aprile 2024 06:23
19 Aprile 2024 06:23

Blitz dei Carabinieri del ROS alla Sacra Corona Unita, 33 arresti

Operazione dell' Arma dei Carabinieri su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce contro i clan leccesi legati ai 'Tornese'

ROMA – Blitz del Ros dei Carabinieri  contro i clan leccesi della Sacra corona unita: 33 gli arresti che i Carabinieri con il supporto del 6° Elinucleo di Bari e del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno (BA) e su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, hanno eseguito nella provincia di Lecce nei confronti di esponenti di due gruppi criminali federati al clan Tornese di Monteroni (Lecce).

Nell’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip su richiesta della procura distrettuale antimafia di Lecce, si contestano le accuse di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi e altri reati aggravati dal metodo mafioso.

C’è anche un imprenditore di Gallipoli tra le 33 persone raggiunte da ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite oggi dai carabinieri del Ros perchè ritenute componenti di organizzazioni che fanno capo alla Sacra Corona Unita e che avrebbero svolto attività di narcotraffico, riuscendo anche ad infiltrarsi in alcuni settori economici del litorale di Gallipoli, in particolare quello ittico e del servizio di security presso i locali pubblici.

E’ stato accertato dagli investigatori che i due sodalizi criminali federati alla organizzazione di tipo mafioso Sacra Corona Unita del clan ‘Tornese’ sgominati nel Salento nell’ambito dell’operazione “Labirinto” del Ros ,  facevano capo a due pregiudicati: uno a Vincenzo Rizzo, di 54 anni, operante nell’area di San Cesario, San Donato e Lequile, con influenza anche nel comune di Gallipoli, e l’altro a Saulle Politi, di 46 anni, attivo nei comuni di Monteroni, Arnesano, San Pietro in Lama, Carmiano, Leverano e Porto Cesareo, che  è risultato essere personaggio emergente e di rilievo nello scneario criminale mafioso salentino, con consolidati collegamenti con alcuni esponenti della cosca ‘ndranghetista “Mammoliti” di San Luca, in provincia di Reggio Calabria, che hanno partecipato anche al suo matrimonio, nel marzo 2016.

Politi viene ritenuto dagli inquirenti personaggio di spessore della mafia salentina per via degli stretti contatti emersi con la cosca ‘ndranghetista’ “Mammoliti” di San Luca (RC) la cui presenza gli investigatori dell’antimafia salentina, avrebbero documentato in occasione del suo matrimonio celebrato nel marzo 2016. I Carabinieri del Ros hanno arrestato Politi questa mattina all’alba mentre era in vacanza con la famiglia sulla costiera amalfitana in un albergo di lusso.

I capitali provenienti dalle attività illecite sarebbero stati reinvestiti poi in attività imprenditoriali molto note nel tessuto economico locale, inerenti il servizio di security nei locali pubblici e stabilimenti balneari e soprattutto nella rivendita dei prodotti ittici. Attraverso le sue due frange, il clan Tornese avrebbe quindi operato sinergicamente nel settore del narcotraffico attraverso un canale di approvvigionamento facente capo ad un gruppo di cittadini albanesi.

 

In riferimento al gruppo Rizzo l’indagine ha accertato l’estensione degli interessi criminali nell’aria di Gallipoli attraverso la figura dell’imprenditore Davide Quintana, proprietario della “Ittica Gallipoli srl”, ritenuto il locale referente del clan Padovano. Quintana dovrà rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso.

I proventi dell’attività di spaccio di stupefacenti messa in atto dalla rete che faceva riferimento a Quintana venivano in parte destinati – secondo quanto emerso dalle indagini – anche al sostentamento degli esponenti del sodalizio gallipolino detenuti.

Al gruppo facente capo a Rizzo vengono contestate anche una serie di estorsioni ai danni di attività commerciali di Lequile, San Donato e San Cesario di Lecce, mediante anche l’utilizzo di armi da fuoco. Nonostante i due gruppi criminali operassero in stretta sinergia tra loro, attraverso la presenza stabile sui rispettivi territori di competenza, l’inchiesta ha tuttavia documentato anche una fase di frizione tra i due clan per contrasti sorti in occasione dell’approvvigionamento di stupefacenti, connotata anche da attentati intimidatori.

Gli arrestati oltre a Rizzo ed a Politi sono :   Massimo CosiVincenzo CostaTommaso DaneseAntonio De CarloRodolfo Franco, Ervin Gerbaj, Besian Halka, Marenglen Halka, Marjus Halka, Giuseppino Mero, Davide QuintanaFabio Rizzo, Alessandro Scalinci, Michele Sterlicchio, Gabriele Tarantino, Dhori Tole, Tonio Totaro, per i quali la magistratura ha disposto la detenzione in carcere.

Agli arresti domiciliariVito BollardiAnselmo BrigantiFrancesco Ingrosso, Gianluca Lorè, Antonio Malazzini, Alessandro Quarta, Matteo Rossetto, Gabriella Scagliuzzo.

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