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19 Aprile 2024 14:00
19 Aprile 2024 14:00

ASL Foggia: “truffa dei flaconi d’oro”. Acquistavano disinfettanti pagandoli 1.920 euro invece di 60 l’uno.

4 dipendenti dell'Asl foggiana condannati dalla sezione pugliese della Corte dei Conti a risarcire 1,6 milioni di euro all' ASL Foggia

GdF FoggiaAvevano acquistato per conto dell’ ASL di Foggia un migliaio di flaconi di disinfettante per sale operatorie a prezzi esorbitanti, causando all’azienda sanitaria una spesa di un milione e mezzo di euro, ma adesso la Corte dei conti li ha condannati ad un giusto dovuto risarcimento . Adesso i 4 dipendenti dell’ ASL foggiana Romolo De Francesco, Nazario Di Stefano, Nicola Marinaro e Giovanni Grilli sono stati condannati a pagare circa 1,6 milioni di euro in favore dell’azienda . Assolto invece, un altro dipendente dell’ASL, Matteo Melchionda, responsabile del pronto soccorso dell’Ospedale di Manfredonia, a cui il Tribunale ha anche revocato anche il sequestro preventivo degli immobili effettuato l’ anno scorso  Lo si legge nelle motivazioni della  sentenza dei giudici della sezione pugliese della Corte dei conti  presieduta Francesco Lorusso, componenti Vittorio Raeli e Antongiulio Martina, pubblico ministero Pierpaolo Grasso.

La sentenza di primo grado della Corte dei Conti è pesante: Nicola Marinaro dovrà risarcire 166mila euro l’ ASL Foggia, cioè un importo pari al danno causato alla pubblica amministrazione a seguito dell’acquisto dei primi 90 flaconi, più pesante la condanna nei confronti di De Francesco e Di Stefano i quali dovranno rimborsare 1,1 milioni di euro. De Francesco dovrà pagare inoltre ulterioti 240mila euro insieme a Grilli ed altri  37mila insieme a Marinaro. Per un totale di circa 1,5 milioni di euro ai quali è stato aggiunto anche il risarcimento di altri 62mila euro a carico a Di Francesco, Di Stefano e Marinaro per il danno causato dall’acquisto di copriscarpe. Chiaramente i condannati potranno ricorrere in appello alla Corte dei Conti centrale a Roma.

La storia-truffa è nata dopo la segnalazione di Giuseppe D’Alessandro il responsabile della direzione amministrativa dell’Ospedale di San Severo (Foggia). Da quella segnalazione la Procura di Foggia  ha aperto un’inchiesta che è ancor’oggi in corso. Ma la Corte dei conti contestualmente ha già tratto le sue decisioni: per i giudici contabili non vi alcun minimo dubbio che “la responsabilità dell’illecito acquisto di disinfettante debba ascriversi sia a De Francesco (dirigente d’area patrimonio dell’Asl) che ai funzionari istruttori Grilli, Di Stefano e Marinaro che hanno concorso alla formazione delle determine di liquidazione in favore della Fly srl“, cioè dell’azienda che sin dal 2008 aveva presentato all’ ASL Foggia una propria offerta per la fornitura di disinfettante in una gara che la Corte ha definito “falsata e priva di concorrenza“.

 

 

La prima denuncia risale a febbraio del 2012, ma lo scandalo venne alla luce soltanto nel 2014, cioè quando la Guardia di Finanza si attivò su delega del Pm dr. Antonio Laronga della Procura di Foggia, effettuando anche 4 misure cautelari personali: 2 degli arresti domiciliari, nei confronti di un funzionario dell’ASL e dell’amministratore della società fornitrice del disinfettante. L ‘inchiesta penale coordinata dalla Procura foggiana accertò che tra il 2008 e il 2011 l’ ASL Foggia aveva acquistato 830 flaconi di disinfettante, pagando  per ogni flacone da 5 litri la bellezza di 1.920 euro. Un prezzo a dir poco esorbitante, considerato che sul mercato il costo reale di uno stesso flacone non superava i 60 euro. Peraltro che i flaconi erano persino inutili, considerato che lo stesso tipo di disinfettante era già stato acquistato ed a disposizione negli ospedali foggiani.

Dalle investigazioni della Guardia di Finanza era emerso che “benché l’autorizzazione di spesa del citato prodotto riguardasse l’acquisto di soli 90 flaconi, erano state irregolarmente deliberate – dal 2009 al 2011 – forniture per ulteriori 929 flaconi, per una spesa complessiva per l’Ente di 1.783.680 euro; le società fornitrici avevano corrotto i pubblici dipendenti attraverso dazioni di denaro contante ed altre utilità, per un valore quantificato in non meno di 14 mila euro”.

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Vennero disposte quattro misure cautelari personali: due arresti domiciliari nei confronti dell’imprenditore Ettore Folcando,  1978, residente a Foggia, e del funzionario dell’ASL, Giovanni Grilli 1967, residente a Manfredonia.

Colpito da interdittiva dell’esercizio di impresa e di assunzione di cariche direttive e/o di amministrazione nell’ambito di società,  Stefano Frongia  1962, residente a Montefeltro nell’urbinate. E’ scattato invece l’obbligo di dimora nei confronti del dipendente dell’ASL di Foggia, Nicola Marinaro  1964 nato a Cerignola, ma residente a Canosa di Puglia

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