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28 Marzo 2024 21:37
28 Marzo 2024 21:37

Agli Internazionali di tennis di Roma la caduta dei top players 

Con i 96 giocatori più forti del mondo in tabellone era lecito aspettarsi un finale di torneo con i migliori (magari più Sinner) in campo. Al Foro Italico però le cose sono andate diversamente
di Valentina Rito

L’edizione 2023 degli Internazionali d’ Italia si avvia alla conclusione, alla fase finale, quella che arriverà alla finale da giocarsi domenica 21 maggio nella quale verrà decretato il nuovo campione di Roma e già si può fare un bilancio.sportivo. Per quello economico e di presenze ci pensa il presidente della Federtennis Binaghi ad esaltare l’edizione dell’upgrade, con prezzi dei biglietti (per scelta) non proprio a buon mercato che allontano i tifosi ed appassionati dall’impianto del Foro Italico . Questi i numeri aggiornati ad oggi : quasi 22 milioni di euro incassati e 286mila presenze al mercoledì, quando mancano ancora quattro giorni.

Gli Internazionali di tennis saranno ricordati per “la caduta degli dei”. Quest’anno, infatti, con i 96 giocatori più forti del mondo in tabellone (mancavano tra i primi solo Rafael Nadal e Matteo Berrettini) e con un italiano saldamente all’ottavo posto nel ranking mondiale, Jannik Sinner, era normale aspettarsi un finale di torneo con i migliori (magari più l’altoatesino) in campo. E, soprattutto, si sognava finalmente la sfida generazionale Alcaraz-Djokobvic. Ma così non è stato.

il tennista azzurro Jannik Sinner

Il primo ad abbandonare a sorpresa è stato il nuovo n.1 della classifica mondiale Carlos Alcaraz che era al suo debutto a Roma. Per il 20enne spagnolo addirittura l’umiliazione della sconfitta per due set (6-3 7-6) al terzo turno di un debuttante nei tornei Atp, l’ ungherese Fabian Marozsan, n.135 del mondo, arrivato dalle qualificazioni. Ai quarti, una sorpresa altrettanto grande: la caduta del campione in carica Novak Djokovic ad opera del ‘bad boy’ danese Holger Rune. Eliminazione ai quarti di finale che non gli capitava dal 2013. I due campioni sono quelli che, cadendo, hanno fatto il rumore più forte. A Roma, però, sono usciti anzitempo inopinatamente anche altri grandi protagonisti annunciati.

Agli ottavi sono stati eliminati anche Andrei Rublev (n.6) col tedesco Yannick Hanfmann (n.101) e Jannick Sinner (n.8) con l’argentino Francisco Cerundolo (n.24). Altri top plsyers erano usciti anche prima: Taylor Fritz, Felix Auger Aliassime, Karen Khachanov. Per fortuna sono rimasti in corsa ancora i fortissimi Daniil Medvedev (n.3 del mondo), Casper Ruud (n.4), Stefanos Tsitsipas (n.5) e lo stesso Holger Rune (n.7), ma vedere che in semifinale non compare uno dei primi due giocatori del mondo è una delusione per lo spettacolo ed il pubblico.

Così come è assolutamente una novità non vedere in finale, per la prima volta dopo 19 anni, uno dei Fab Four: dal 2005 al 2022, infatti, il torneo di Roma è stato vinto 10 volte da Nadal, sei da Djokovic, una da Murray, mentre Federer è arrivato in finale senza vincere per tre volte. Solo una volta in 19 anni un tennista non facente parte dell’Olimpo dei Fab Four aveva vinto nel 2017 a Roma, Alexander Zverev su Novak Djokovic. Quest’anno però il tedesco è uscito agli ottavi per mano di Daniil Medvedev.

il tennista serbo Novak Djokovic

L’edizione 2023 dal punto di vista tennistico è caratterizzata anche dal trionfo di un colpo spesso sottovalutato, ma che sui campi di Roma, complice il maltempo e l’umidità, è diventato il più importante, soprattutto per chi non ha colpi troppo violenti in repertorio: la palla corta. Lo ha usato il carneade ungherese Fabian Marozsan per mandare a casa il prodigio Alcaraz. Lo ha fatto anche il pur bravo Francisco Cerundolo per innervosire ed uscire dalla partita Jannik Sinner. E lo ha fatto oggi il ‘bad boy’ Holger Rune per evidenziare in maniera irriverente i limiti fisici del 36enne serbo Novak Djokovic che per la prima volta dopo 10 anni, si è fermato ai quarti agli Internazionali d’Italia.

Ed è accaduto dopo aver fornito prestazioni altalenanti durante tutto il torneo e mostrando evidenti limiti di resistenza fisica. A Parigi si capirà se stiamo assistendo al declino naturale di un superman o se è solo un caso. Una cosa è ormai certa: il 21 maggio, dalla finale del 2004 vinta da Carlos Moya (n.6 del mondo) contro David Nalbandian (n.5), per la prima volta non scenderanno in campo i soliti campioni attesi dal pubblico delle grandi finali..

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