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18 Aprile 2024 22:06
18 Aprile 2024 22:06

Taranto Elezioni 2017. Dietro le quinte del M5S a Taranto

Il candidato sindaco Nevoli sul suo sito non dice la verità quando dichiara di "essere stato scelto come candidato sindaco all'unanimità con voto palese e metodo del consenso". In realtà di voti Francesco "Ciccio" Nevoli ha vinto le "comunarie" grilline grazie ad un solo voto: il suo !

di Antonello de Gennaro

ROMA – L’ avvocato Francesco Nevoli è sicuramente la faccia più “pulita” della lista elettorale del M5S a queste elezioni amministrative del Comune di Taranto, ma per un semplice motivo: questa lista non è il vero M5S ma bensì il movimento di ex-sindacalisti dei Cittadini Liberi e Pensanti camuffati sotto mentite spoglie di “grillini”, grazie alla permeabilità delle regole di adesione al M5S che consente a chiunque si studi bene il regolamento di “infiltrarsi” arrivando persino a poter influire sulle scelte e decisioni delle candidature.

Per doverosa informazione ai lettori, devo informarvi che l’ avvocato Francesco Nevoli assisteva legalmente il pubblicista Luigi Abbate (in passato molto vicino a Giancarlo Cito) in delle reciproche querele intercorrenti con il sottoscritto. Circostanza questa che chiaramente è estranea ed esterna a questa inchiesta, anche perchè in una causa fra il sottoscritto ed Abbate dinnanzi al giudice di pace di Taranto, dove Nevoli ha abbandonato la difesa di Abbate che è rimasto quindi senza avvocato. Probabilmente non gli piace perdere. Ecco perchè in quello che leggerete non c’è alcun astio personale nei suoi confronti, ma solo doverosa e rigorosa cronaca giornalistica

Ma cosa è successo dietro le quinte dei vari meetup a 5 Stelle ? E’ quello che il CORRIERE DEL GIORNO ha  cercato di scoprire ed ancora una volta pensiamo di esserci riusciti. Dopo la fregatura delle candidature di quei “bravi ragazzi” ….Alessandro Furnari e Vincenza Labriola, i due ex-disoccupati che dopo la pessima figura in termini di consensi alle Amministrative a Taranto del 2012,  Beppe Grillo presentava ai tarantini sul palco di piazza della Vittoria in occasione delle ultime elezioni politiche  dicendo che avrebbero percepito soltanto “2.500 euro al mese, il resto lo restituiremo“. Accanto a loro sul palco in piazza della Vittoria c’era Rosa D’Amato, un’ insegnante di educazione fisica disoccupata che per sbarcare il lunario lavorava in una palestra, la quale dopo il suo “flop” alle amministrative del 2012 ha trovato anche lei un buon “rifugio” nel Parlamento Europeo incassando uno stipendio mensile da eurodeputata di circa 20mila euro al mese oltre ai 25 mila euro al mese a sua disposizione come eurodeputato per retribuire i suoi vari portaborse ( e dei cui nomi e compensi nel sito dalla D’Amato non vi è alcuna traccia o rendicontazione) .

da sinistra Rosa D’ Amato, Alessandro Furnari e Beppe Grillo

La D’Amato ha dimostrato una “pochezza” in termini di esperienza e lungimiranza politica, quando nell’ottobre 2015 convocò in uno studio fotografico della Bestat una riunione con tutte le varie numerose associazioni e movimenti ambientalisti jonici nel vano tentativo di farli confluire tutti quanti nel M5S. Cercare di mettere tanti galli e galline nel “pollaio grillino” si rivelò un operazione fallimentare. Ed infatti fu proprio a seguito di quella riunione che è iniziato il percorso del suo “suicidio” politico. Infatti l’unico movimento che decise di avvicinarsi al Meetup Amici di Beppe Grillo di Taranto, fu proprio quello dei Cittadini Liberi e Pensanti guidato da due ex-sindacalisti Cataldo Ranieri e Massimo Battista (leggi QUI) , entrambi operai dell’ ILVA che in precedenza erano stati accompagnati… alla porta dalla FIOM-CGIL.

Grazie alla D’Amato questi “movimentisti-ex-sindacalisti” ottennero addirittura di organizzare nel 2016 una conferenza stampa alla Camera dei Deputati a Roma, e di  poter incontrare i portavoce grillini Crippa, Martelli e De Lorenzis , chiedendo loro di ottenere una “delega” per rappresentare il M5S a Taranto. Non la ottennero, e quindi al loro rientro a Taranto  ufficializzando la loro iscrizione ed adesione in una quarantina di persone al M5S.

Quaranta “furbetti liberi e (mal)pensanti” infatti dal gennaio al mese di giugno 2016 parteciparono alle 4 sedute al mese previste dal “meetup” grillino, senza mai proferire una sola parola, presentare un’iniziativa, ottenendo così l’accesso ufficiale al mailing del M5S ed alle varie piattaforme che consentono di interagire all’interno del movimento anche con i “portavoce-deputati e senatori”, e quindi il diritto a candidarsi e votare sulle candidature interne. Dopodichè a giugno 2016 è entrato fra gli iscritti anche Francesco Nevoli.  E’ da questo momento che è iniziato il vero “caos” nel Meetup Amici di Beppe Grillo di Tarant , che ha portato anche a varie denunce presentate  alla magistratura.

Ma i 40 “furbetti liberi e (mal)pensanti” guidati da Ranieri e Battista non avevano le capacità intellettuali e legali per poter per organizzare tutto questo, ed è qui viene fuori il ruolo di “stratega” dell’ avv. Francesco Nevoli, figlio del socialista Anselmo (per tutti) Mimmo Nevoli, diventato anni fa “sodale” ed assessore ai lavori pubblici della “famigerata” Giunta Di Bello, cioè di quel gruppo di politicanti di cui oggi Francesco Nevoli sparla ed accusa dal palco dei suoi comizi che sanno molto di avanspettacolo e molto poco di politica. Il candidato sindaco grillino probabilmente ha la memoria “corta” o più probabilmente cerca di mascherare una serie di situazioni che definire spiacevoli è ben poco.

Il candidato sindaco di Taranto del M5S Francesco Nevoli non la racconta giusta neanche ai tarantini. Infatti sul suo sito (visitato ad oggi da appena 2.684 persone su 250mila residenti a Taranto) Nevoli sostiene  di “aver assistito movimenti ed associazioni in lotta contro i soprusi della malapolitica“, non raccontando però che la sua costituzione di parte civile come  presunta “parte lesa” per il movimento dei “Cittadini Liberi e Pensanti” in occasione del processo “Ambiente svenduto” in corso a Taranto, è stato rigettato e quindi non accolto dalla corte giudicante. Una figuraccia dinnanzi a tutta la città.


Inoltre  l’ avvocato Nevoli nella riunioni del 
Meetup Amici di Beppe Grillo ed in particolar modo all’atto della sua “graticola”, cioè quando venne “interrogato” ed analizzato da tutti gli iscritti che teoricamente sono oltre 800 ma gli “attivisti” veri e propri circa 50 ha sempre dato delle versioni fasulle. Francesco (Ciccio per gli amici)  Nevoli sosteneva di non aver più rapporti con suo padre, sin da quando si era separato dalla madre, senza raccontare che in realtà proprio lui aveva difeso il padre nel processo Cimino, che si salvò grazie all’intervenuta prescrizione. Nevoli si auto-definiva avvocato della “legalità” senza però raccontare al popolo grillino tarantino, che aveva difeso i “4 ladroni” coinvolti nella vicenda giudiziaria delle “matite  d’oro” comprate dal Comune di Taranto.

Una vicenda scaturita in un processo, in cui gli imputati Francesco Portone, patron della società “Nuova Promosport“, Luigi Lubelli, ex responsabile del settore Risorse Finanziarie del Comune, Carlo Patella, ex dirigente comunale, e Fernanda Prenna, ex funzionaria dell’ufficio economato vennero condannati a tre anni di reclusione per quattro imputati il primo grado di giudizio.

Nel collegio difensivo dei “4 ladroni” che riuscì ad ottenere l’assoluzione per non aver commesso il fatto da un pesante capo di imputazione (che avrebbe costituito una pesante aggravante procesuale) e cioè  l’associazione a delinquere tra i legali difensori compare proprio il neo-paladino della “legalità”: Francesco Nevoli.  “Negli anni 2003, 2004 e 2005 – sostenne il pubblico ministero del processo – il Comune di Taranto  ha speso euro 784.499,96 per acquistare 519.578 penne; euro 22.116,00 per acquistare 64.104 matite; euro 141.045,00 per acquistare 60.418 evidenziatori”. Una vicenda, “sconcertante” secondo il pubblico ministero, nella quale secondo l’accusa si ritrova ancora una volta la “massiva e indisturbata appropriazione di fondi pubblici che ha contribuito a «prosciugare le casse del comune di Taranto” poco prima della dichiarazione di dissesto. Comune di Taranto del quale il padre dell’ avvocato Francesco Nevoli era assessore.

In occasione del “processo Cimino” per l’affidamento della gestione di parco Cimino e altre strutture comunali, che ha registrato otto condanne verso ex dirigenti e funzionari comunali ed imprenditori coinvolti, il Comune di Taranto avrebbe liquidato piu’ volte, a partire dal 1999, fatture gonfiate o relative ad operazioni inesistenti per la gestione del parco pubblico, era coinvolto ed imputato anche Anselmo Nevoli che si è salvato dalla pressochè sicura condanna in quel processo grazie all’intervenuta prescrizione avvenuta lo scorso mese di febbraio 2017 . Avvocato difensore dell’ ex-assessore Nevoli,  suo figlio Francesco Nevoli, che definire “paladino della legalità”  quindi, con tutto il rispetto per il suo ruolo di avvocato, ci sembra a dir poco un’esagerazione…

Negli anni in cui Anselmo Nevoli era assessore della Giunta Di Bello, come per incanto suo figlio Francesco-Ciccio Nevoli venne assunto nell’ufficio legale della società TCT-Taranto Container Terminal, ma il suo lavoro non venne apprezzato dalla proprietà cinese, che fece rimuovere la scritta Ufficio Legale dalla porta della stanza in cui lavorava Nevoli, il quale sentitosi denigrato ed umiliato, si dimise lasciando la società di gestione portuale. Un incarico questo , come ci ha raccontato una nostra fonte a lungo ai vertici della società portuale – era stato fortemente “caldeggiato” dal Comune di Taranto e non era stato assunto certamente a seguito di un concorso per titoli.

E dire che Francesco  Nevoli sulla graticola del meetup Amici di Beppe Grillo di Taranto, sostenne di non avere più alcun rapporto con suo padre sin dai tempi in cui aveva divorziato, lasciandolo da solo con la madre  “che mi ha cresciuto da sola” disse.

Essere “paladino della legalità” per Nevoli deve significare probabilmente anche difendere Mimmo Battista (fratello del candidato neo-grillino Massimo Battista) e Rocco Ferrera, entrambi attivisti del movimento dei “Cittadini Liberi e Pensanti” dalle accuse della Digos che sequestrato i loro telefoni e perquisito le abitazioni, ritenendoli partecipi del “blitz” a schiaffi pugni e calcioni  contro i giocatori del Taranto,  all’interno dello Stadio Iacovone .

Il candidato sindaco Nevoli sul suo sito racconta un sacco di balle allorquando dichiara di “essere stato scelto come candidato sindaco all’unanimità  con voto palese e metodo del consenso“. In realtà di voti (via Internet) ne ha avuti  107 contro i 96 di Bartolomeo Lucarelli, collaboratore dell’europarlamentare Rosa D’Amato, indicato dal Meetup TarasinMovimento, ed i 10 di  Sandro Bello  del MeetupTaranto Pentastellata che all’ultimo momento aveva manifestato pubblicamente il suo appoggio a Lucarelli. Quindi la diatriba è finita di fatto 107 a 106 e “Ciccio” Nevoli ha vinto le “comunarie” grilline propbabilmente grazie ad un solo voto: il suo.  Altro che “candidato sindaco all’unanimità” !

Da ricordare le dichiarazioni al “veleno” di Rosa D’Amato nelle quali, stuzzicata sui trascorsi di Lucarelli alla Margherita, rilasciate a Taranto Buonasera, invitava a “preoccuparsi di chi è apparentato con la vecchia politica e ha avuto incarichi da essa”. Allusione sembrerebbe essere diretta proprio al candidato a sindaco ed ai suoi trascorsi familiari e professionali.

La guerra dei “40 Furbetti Liberi & Pensanti” contro il gruppo di Rosa D’Amato è esplosa definitivamente con una “rottura” insanabile nel marzo 2017, quando l’europarlamentare  è stata oggetto di attacco di una parte del movimento cinque stelle, cioè di quella parte guidata da Francesco Nevoli che ha visto entrare in massa i “Furbetti Liberi e Pensanti” nel M5S . Questo un comunicato stampa che la dice tutta:

“Gli attivisti del meetup di Roccaforzata esprimono sostegno e solidarietà al M5S, rigettando ogni strumentalizzazione mediatica e/o personale mirata a lederne l’immagine attraverso meschini attacchi alla Portavoce Rosa D’Amato.   

Questo il testo sottoscritto da altri 17 meetup :

“Molti gli attacchi in questo clima politico rovente,, al Movimento 5 Stelle e ai nostri portavoce, pertanto siamo costretti a ricordare ai più cosa sia il Movimento e quanto noi attivisti siamo fieri ed orgogliosi del lavoro dei nostri rappresentanti. Innanzitutto sottolineiamo per l’ennesima volta che il Movimento 5 Stelle è rappresentato esclusivamente da coloro che sono stati eletti nelle istituzioni e che la voce di chiunque altro non rappresenta il movimento; attualmente per Taranto, sono l’europarlamentare Rosa D’Amato ed il consigliere regionale Marco Galante. Riguardo l’impegno della portavoce D’Amato, possiamo testimoniare che ha sempre agito nel rispetto del Movimento e della terra ionica, lavorando senza sosta per l’armonia e la collaborazione tra i diversi meet up. Instancabile e puntuale il lavoro svolto nel tempo, ricordiamo ad esempio che per la prima volta in 50 anni, due commissioni parlamentari europee sono venute a Taranto e sono entrate all’interno dell’impianto siderurgico ed in virtù dei numerosi interventi, atti ed interrogazioni, la voce della citta ionica e di tutta la circoscrizione del Sud Italia, e stata ascoltata, divenendo oggetto d’interesse in tutta Europa.

Sottolineiamo inoltre il lavoro incessante svolto dalla D’Amato per giungere ad un unione di intenti fra meet up territoriali, tutto ciò ha portato ad una proposta di intesa per unire le forze fra tutti i meet up a sostegno di un programma ed una lista comune e condivisa per Taranto.

Riteniamo sia fondamentale dire basta a qualsiasi forma di provocazione, attacco e denigrazione nei confronti del MBS e dei nostri portavoce e affermiamo con forza e convinzione l’unità della base a 5 stelle della terra ionica in una prospettiva di sviluppo ed armonia. Gli attivisti dei meet up di San Giorgio Jonico, Taranto ( Taras in Movimento, Taranto Pentastellata), Pulsano, Leporano, Ginosa, Ginosa Marina, Laterza, Palagiano, Palagianello, Mottola, Grottaglie (Amici di Beppe Grillo – Grottaglie), Massafra (Massafra 5 Stelle), Faggiano, Martina Franca (Martina in Movimento), Castellaneta, Montemesola, si uniscono al grido di unita e ricompattazione attorno al M5S ed ai suoi portavoce”.

ecco il vero certificato penale di Massimo Battista 

Dietro le quinte della inutile candidatura di Nevoli a sindaco di Taranto, si muove una cordata pugliese interna al M5S. A tessere le file un “portaborse” tarantino, tale Giovanni Vianello che è  stato il  vero ed unico “regista” di tutta questa situazione venutasi a creare all’interno dei 5 Stelle a Taranto con l’irruzione nel movimento dei “Liberi e Pensanti“. Vianello è il “portaborse” parlamentare del deputato Diego De Lorenzis , ed attualmente anche il compagno di Francesca De Palma una portavoce dei 5 Stelle ad Adelfia (paese della Laricchia),  a sua volta cugina di Annamaria De Donato assistente della consigliera regionale Antonella Laricchia.

Non è un caso che sul palco con Beppe Grillo, martedì scorso a Taranto per il comizio di chiusura della campagna elettorale sul palco con Beppe Grillo non ci fosse l’eurodeputata Rosa D’ Amato, ed il povero Grillo non sapeva di cosa parlare usando persino “fake news” sull’ ILVA di Taranto smentite persino dalla CISL nazionale.

Il vero appetito di questa gente sono i due prossimi seggi elettorali , attualmente ricoperti dai “traditori” Furnari e Labriola, fuoriusciti dal M5S passati al Gruppo Misto che si sono portati a casa un milione di euro a testa grazie a questa legislatura da parlamentari. Niente male per due ex-illustri sconosciuti disoccupati. E la guerra continua….le elezioni quelle vere (da 20mila euro al mese)  si avvicinano. E nel M5S a Taranto (e non solo…) sono tutti contro tutti.

A Taranto i disoccupati ed affaristi che hanno girato intorno a questa ultima campana elettorale erano numerosi. Troppi. E si sono infiltrati anche nel M5S. Come accaduto a Roma con la Raggi, Marra e Romeo . Come con le firme false a Palermo…

E’ anche questa politica “monnezza” .

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