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29 Marzo 2024 12:08
29 Marzo 2024 12:08

Per i giudici di Milano, Fabrizio Corona: “Ora non è pericoloso” ma la realtà è ben diversa !

Secondo il Tribunale i soldi trovati in una banca austriaca ed in un contro soffitto di una sua collaboratrice sono "somme guadagnate lecitamente". resta da chiedersi : perchè allora li portava all'estero e nascondeva ?

ROMA – La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto la restituzione di circa 1,9 milioni di euro che erano stati sequestrati nel 2016 a Fabrizio Corona su un totale di circa 2,6 milioni trovati in parte in Austria e in parte in un controsoffitto, chiarendo che le somme sono state “lecitamente guadagnate” e trattenendo la parte di imposte non ancora versate.  I giudici hanno disposto, invece, la confisca della sua casa di via De Cristoforis 13 a Milano

Alcuni giorni fa la Corte di Cassazione aveva accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate contro l’ex agente di fotografi da poco uscito dal carcere, e assegnato in affidamento terapeutico presso una comunità di recupero, stabilendo la validità degli avvisi di accertamento per evasione delle imposte dirette e dell’Iva nel periodo 2004-2005 in relazione ai conti della sua società fotografica, la “Coronas” finita in dissesto e con i creditori alle porte. Gli ermellini nel provvedimento evidenziano che “l’abilità di Fabrizio Corona è stata tale da comprendere lo sfruttamento commerciale dello stesso stato detentivo cominciato nel gennaio 2013, tramite l’alimentazione di una serie di interviste, servizi tv, presenze sui social, pubblicazione di libri di memorie e avviamento di progetti anche meno convenzionali e più fantasiosi, come il lancio di un prosecco

Come precisato nel provvedimento della Cassazione, quei soldi, ad ogni modo, dovranno tornare alla Fenice srl in liquidazione” e alla Atena srl, le due società “riconducibili” all’ex agente fotografico. Gli stessi giudici evidenziano la “pericolosità sociale storica” di Corona fino al 2013 e dei tanti reati tributari da lui commessi , segnalando correttamente che   “negli ultimi 18 mesi” Corona ha ripianato i debiti fiscali suoi e delle sue società.

I comportamenti di Corona sono tornati alla ribalta delle cronache negli ultimi giorni per una lite in strada, fuori da una nota discoteca di Milano, per un Rolex da 15-20mila euro rubato: un video diffuso in rete mostrava l’ex manager dei paparazzi durante una discussione accesa con un suo ex collaboratore, accusato proprio da Corona di avergli rubato l’orologio.  Il video diffuso in rete da MilanoToday e trasmesso sabato anche da Striscia la Notizia ritrae Fabrizio Corona mentre si allontana dal luogo del litigio urlando “ti vengo a prendere a costo di tornare in galera.

Non contento alcuni secondi dopo torna indietro  attraversa la strada, raggiunge l’ingresso e continua a rivolgersi con toni violenti all’interlocutore dicendogli: “Devi chiedermi scusa in ginocchio, pezzo di m…“. In un passaggio sembra che sferri un calcio, sottolineato da un verso di sorpresa dei presenti. Il filmato si interrompe mentre l’azione è ancora in corso. Le forze dell’ordine, per quanto comunicato finora, non hanno ricevuto segnalazioni per l’episodio. Il legale di Corona, avvocato Mario Chiesa ha precisato che la lite è accaduta intorno alle 20, in un orario in cui Corona poteva essere in giro, visto che l’orario di rientro, secondo le prescrizioni della Sorveglianza, alle 20.30. Ma le prescrizioni e l’orario non consentono comportamenti del genere con minacce esplicite di atti violenti.

Corona attende l’udienza fissata il prossimo 19 giugno davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano per sapere se i giudici annulleranno, come richiesto dal suo legale, una revoca dell’affidamento in prova disposta nell’ottobre del 2016 quando fu arrestato per i soldi nascosti nel controsoffitto. Nella stessa udienza i giudici milanesi dovranno decidere anche se confermare o meno l’affidamento terapeutico ottenuto lo scorso 21 febbraio, la confisca dei soldi e dell’appartamento sequestrati a Corona.

Corona si trova in una delicata posizione costantemente monitorata dalla magistratura di sorveglianza, visto che è in affidamento terapeutico dal 21 febbraio scorso, quando ha potuto lasciare il carcere di San Vittore. Si attende di capire se quest’ultima lite avrà ripercussioni sul suo percorso giudiziario e se comporterà l’annullamento della misura. Neanche un mese fa, infatti, la misura era stata messa a rischio da un video postato su Facebook. La Procura generale aveva chiesto la revoca dell’affidamento, mentre il giudice lo aveva perdonato invitandolo, però, a rispettare i divieti (tra cui, appunto, quello dell’utilizzo dei social).

 

Ma ancora una volta Fabrizio Corona vive e si comporta in spregio alle rigorose norme di legge che dovrebbe invece rispettare. O forse per qualche giudice della Sorveglianza di Milano, ci sono condannati di serie A e di serie B….

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