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28 Marzo 2024 09:42
28 Marzo 2024 09:42

Pd: assemblea nazionale elegge Martina segretario

Con voti sette voti contrari e tredici astenuti eletto segretario l 'ex ministro delle Politiche Agricole: "Voglio rifondare il Pd . In autunno assise locali e evento programma". ALL'INTERNO IL VIDEO INTEGRALE DELL' ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PD

ROMA – “Ripartenza non può essere ricostruire un simil Pds o una simil Unione”, ha detto Matteo Renzi all’Assemblea Nazionale del Pd, aggiungendo  “Se qualcuno pensa che sia la nostalgia la chiave non coglie la novità“.

Noi l’egemonia l’abbiamo avuta per tre o quattro anni. L’abbiamo persa e l’atto delle dimissioni ha questo significato  di riconoscere la sconfitta” prosegue Renzi. E una parte della platea applaude a sottolineare la responsabilità di Renzi. A quel punto l’ex segretario si ferma e replica: “Abbassiamo tutti i toni delle tifoserie. So che non sono l’unico responsabile ma in politica si fa così: paga uno per tutti“.

Tra le cause della sconfitta ci sono “i toni e i tempi della campagna elettorale. Non è l’algida sobrietà che fa sognare un popolo, devi dare un orizzonte forte al Paese“. Altra causa per Renzi è “la mancanza di leadership: non c’è comunità che non esprima un leader, perché in politica la comunicazione è essenziale“. Inoltre “non abbiamo dettato l’agenda: sullo ius soli dovevamo decidere, o si metteva la fiducia a giugno o si smetteva di parlarne. Io l’avrei fatto perché fondamentale“.

“Smettiamola di considerare nemici quelli accanto a noi.Ci rivedremo al congresso, riperderete il congresso e il giorno dopo tornerete ad attaccare chi ha vinto” continuando “adoro stare sui contenuti e ragionare, per chi è in grado di ragionare mica per tutti…” e rivolgendosi suoi dice: “Vi suggerisco di non cadere nelle provocazioni“.

“Non si può sempre, comunque e soltanto, attaccare dall’interno. –  ha detto RenziPerché così si aiuta la destra. Basta risse da cortile alle quali il nostro popolo non può più stare. Io darò il mio contributo per la battaglia educativa e culturale contro chi vuol chiuderci nell’odio e nella paura“.

“Fate il percorso che volete io ci sono, ma se il giorno dopo le elezioni si ricomincia daccapo il problema è quando si chiude il congresso, non quando si inizia“, aggiunge. “Non siamo alla terza Repubblica ma non siamo nemmeno alla prima Repubblica in cui la corrente di un partito immagina di indebolire il leader per avere poi qualcosa di più. O ce ne rendiamo conto o perderemo la possibilità di incidere. Altro che “terza Repubblica“, con Salvini e Di Maio siamo alla terza media”.

Renzi attacca quindi i Cinquestelle: Avevamo alternative? L’accordo con M5S. Ho combattuto come un leone per oppormi perché chi vince le elezioni deve governare, e hanno vinto M5S e Lega. Se avessimo fatto coalizione con M5S o con il centrodestra avremmo mandato all’opposizione i vincitori delle elezioni e sarebbe stata una ferita per il Paese. Avrebbero detto che nessuno rispetta la democrazia”.


“Se avessero vinto quelli che dicevano accordo M5S-Pd avremmo avuto una profonda ferita costituzionale – afferma Renzi  – rispetto chi dice che il M5S è la nuova sinistra, sono cantanti, intellettuali, ma io trovo che sia la vecchia destra. Non potremo mai perdonarli di aver trasformato la lotta politica in Italia in una rissa. Avete inquinato le falde della democrazia. C’è una componente di centrosinistra nel M5S? Possono prendere il bus e pagare i contributi alle colf, ma restano una corrente della Lega“.

Prende la parola Martina convinto che in ballo ci sia il Pd. Per questo, dice, va avviato subito un congresso straordinario. “Propongo che il partito avvii un percorso congressuale straordinario da qui a prima delle europee che ci porti a elaborare idee, persone, strumenti nuovi. Dobbiamo riorganizzare tutto“.  “In autunno terremo i congressi territoriali, perché nei territori il partito è collassato“. Quindi ad ottobre “un grande appuntamento che si rivolga al Paese. Chiedo di poter fare un lavoro ricostruttivo e rifondativo: in ballo ci sono le ragioni fondative del Pd“.

“Il Pd si muove. Con fatica, ma finalmente si muove.  scrive Nicola Zingaretti, presidente riconfermato della Regione Lazio sul suo profilo Facebook  salutando come positivo il congresso prima delle europee. Al bando ora ogni conservatorismo o nostalgia del passato con ricette che hanno fallito. Dobbiamo guardare avanti. Quando ci riusciamo il Pd vince, insieme a tanti altri, anche ora”   ed aggiunge “Costruiamo in tutto il paese in maniera aperta “comitati per l’alternativa” per chiamare a raccolta chi vuole cambiare e ridare agli italiani un futuro“.

 “A me quello che più mi ha colpito dell’intervento di Matteo – ha commentato Zingaretti con i giornalisti il discorso di Matteo Renzi all’assemblea Pd–  e un po’ anche mi è dispiaciuto è che alla fine non si predispone mai all’ascolto degli altri, delle ragioni degli altri. Per un leader è un grandissimo limite“.

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