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25 Aprile 2024 01:51
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Oltre il muro per rinsaldare il rapporto tra Taranto e la Marina Militare

I consiglieri comunali di minoranza al Comune di Taranto: Dante Capriulo, Gianni Liviano e Francesco Venere hanno depositato presso gli uffici comunali competenti una proposta di atto di indirizzo per la riqualificazione e valorizzazione dell’Arsenale della Marina Militare, e del rapporto città aree della Marina Militare. A darne ufficialità sono gli stessi, nel corso della conferenza stampa di ieri mattina presso palazzo Latagliata, nell’omonimo largo ubicato in Città Vecchia. Alla presentazione della mozione, avente ad oggetto: “Progetto di valorizzazione culturale e turistica dell’Arsenale Militare Marittimo di Taranto (Legge n. 20 del 04/03/2015), musealizzazione, rapporto città ed aree dell’Arsenale – Atto d’indirizzo”, erano inoltre presenti la prof.ssa Angela Mignogna e Maria Rosaria Fortiguerra, rispettivamente coordinatrice ed esponente dell’associazione “l’altra Taranto – Sì al cambiamento!” che appoggia, assieme al gruppo consiliare “Centrosinistra” presente nella massima assise provinciale, l’iniziativa dei tre consiglieri comunali. Come ribadito dai tre consiglieri, l’atto di indirizzo punta a concretizzare le possibilità di una valorizzazione dell’Arsenale militare marittimo di Taranto, insite nella Legge n. 20/2015 (ex decreto n. 1/2015). La suddetta legge infatti, all’art. 8, comma 3, dà mandato ai “Ministeri dei beni e delle attività culturali e del Turismo e della Difesa, d’intesa con la Regione Puglia ed il Comune di Taranto, da acquisire nell’ambito del tavolo Istituzionale di cui alla stessa legge, di predisporre entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, un progetto di valorizzazione culturale e turistica dell’Arsenale militare marittimo di Taranto, ferme restando la prioritaria destinazione ad arsenale del complesso e le prioritarie esigenze operative e logistiche della Marina Militare”.

nella foto la conferenza stampa
nella foto la conferenza stampa

 

Ci siamo avvalsi, per la stesura di questo atto di indirizzo, della collaborazione di diversi soggetti ed associazioni. Vogliamo, infatti, che questa sia una proposta aperta a tutta la cittadinanza”. É quanto ha dichiarato il consigliere comunale Dante Capriulo in conferenza stampa, aggiungendo poi che “la legge n. 20/2015 potrebbe rivelarsi un’opportunità in quanto ci consente di recuperare la storia di Taranto ed il rapporto tra la città, le aree demaniali e l’arsenale della Marina Militare. Stiamo cercando di tracciare un’idea strategica di futuro che vada oltre le monoculture, nella fattispecie l’Arsenale militare”.

Per quanto concerne l’Arsenale di Taranto, si legge nella mozione presentata dai tre consiglieri comunali che “Taranto e il suo Arsenale sono stati per lunghi decenni un binomio indissolubile di crescita e di sviluppo. Per una città nata sul mare e che col mare ha legato i suoi destini, sin dai tempi antichi, la presenza dell’Arsenale marittimo militare ha forgiato e disegnato urbanisticamente la sua forma. Le mura e gli edifici all’interno dell’Arsenale sono pregni di storia, di segni urbanistici significativi, che rappresentano un tesoro indubbiamente da valorizzare. Storie di uomini e di imprese tecniche che rappresentano un’opportunità, un’attrattiva unica in Italia, nel campo storico, militare e dell’archeologia industriale, con ampie possibili interconnessioni in chiave turistica, culturale e paesaggistica”.

A tal proposito, i tre consiglieri comunali citano nella mozione la Legge regionale n. 1 dello scorso 27 gennaio, “Valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale” la quale mira a favorire la riqualificazione e la promozione, per finalità culturali e per lo sviluppo economico regionale, del patrimonio di archeologia industriale presente sul territorio. Per questo genere di progetti la Regione Puglia stanzia le risorse derivanti dalla programmazione finanziaria comunitaria 2014-2020.

CdG muraglione
Il Muraglione dell’ Arsenale di Taranto

Un passaggio nevralgico del documento è rappresentato dal tanto controverso e dibattuto “Muraglione” che separa l’Arsenale militare dal resto della città, privando la stessa del fronte mare lungo il versante orientale del Borgo umbertino. “Il Muraglione che delimita l’Arsenale – si legge nel teso della mozione – seppur considerato da molti un patrimonio storico della città, con i suoi 125 anni di vita, necessita essere ripensato nella forma e nella fruizione, consentendo, ad esempio, di varcarlo per permettere alla collettività tarantina ed ai visitatori/turisti della Città di poter fruire non solo di spazi di straordinaria valenza paesaggistico-ambientale, costituiti dagli affacci costieri sul Mar Piccolo, ma anche di alcuni Edifici di significativo valore storico-monumentale”.

Sempre in riferimento al “Muraglione”, il documento evidenzia inoltre che “vi sono già interessanti proposte avanzate da diverse associazioni culturali con particolare riferimento a quella della Fondazione Michelagnoli, di recente presentata alla città”.

Ciò detto, va comunque specificato che i tempi per presentare un proprio indirizzo, da parte del Comune di Taranto, al tavolo Istituzionale, sono contingentati e le associazioni cittadine sono perciò chiamate ad un’assunzione di responsabilità e ad un maggior impegno civico. “Il cambiamento di una comunità passa attraverso la partecipazione attiva dei cittadini – ha precisato Angela Mignogna -. Il nostro compito di associazione è quello di favorire il dialogo tra comunità cittadina ed istituzioni locali”. Nel merito della discussione sulla riqualificazione dell’Arsenale, aggiunge poi che “della valorizzazione dell’Arsenale per finalità turistiche e culturali non se ne parla adeguatamente. L’Arsenale ha sì determinato una svolta epocale nell’urbanistica della città ma ha anche causato uno sconvolgimento edilizio per le preesistenti costruzioni”.

A queste parole fanno eco quelle di Maria Rosaria Fortiguerra la quale non si sorprende della poca rilevanza data dalla stampa alle iniziative per la riqualificazione dell’Arsenale. “I mezzi di informazione hanno dato maggior peso ai proclami del sindaco di Taranto per quanto concerne la valorizzazione del Borgo Antico, tralasciando il fatto che la Legge n. 20 offre opportunità anche per la riqualificazione dell’Arsenale militare. La Legge n. 20 non favorisce la città di Taranto ma dobbiamo comunque saperci imporre – ha concluso poi Fortiguerraaffinché le decisioni non piovano da Roma bensì siano la diretta conseguenza di progetti di associazioni e cittadini”.

All’interno dell’Arsenale militare e nelle aree demaniali site a Taranto vi sono diverse aree andrebbero recuperate e riqualificate, per restituire loro gli antichi fasti e consentire alla cittadinanza la fruibilità di questi siti, ai più sconosciuti, di pregevole e rilevante valore architettonico e storico. Nel documento si cita ad esempio la “Sala prova Siluri”, attualmente abbandonata, che si trova circondata dalle acque del Mar Piccolo, nei pressi del Ponte Punta Penna e l’ex banchina torpediniere che ben si offre ad un suo utilizzo per finalità turistiche. In riferimento a quanto detto, il consigliere comunale Venere ha evidenziato come si possa inquadrare “l’ex stazione torpediniere nell’ambito di un percorso turistico che possa inglobare il parco Cimino e la palude La Vela”. Si è poi soffermato sul progetto di recupero della Villa Santa Lucia, fatta costruire alla fine del ‘700 dall’Arcivescovo Capecelatro, poi demolita per far posto al costruendo Arsenale.

 

CdG Isola San Paolo

La villa fu avamposto del pensiero e della modernità per il Nuovo Borgo sulla terraferma – si legge nel documento – così come l’ isola di S. Paolo in Mar Grande, altro simbolo, perla del «progetto Laclos», laboratorio della grande baia di Taranto. Con il suo forte valore architettonico, in quanto avamposto napoleonico presente nella nostra città”.

L’Amministrazione comunale sembra non tenere in debito conto l’opportunità di riqualificazione dell’Arsenale, concentrando il suo impegno per redigere il documento inerente alla riqualificazione urbana di Città Vecchia da presentare al Governo, sempre nell’ambito delle misure di riqualificazione urbana di Taranto previste dalla Legge n. 20/2015. A tal proposito, il consigliere comunale Gianni Liviano ha criticato le modalità operative scelte dall’Amministrazione Comunale. “Nell’incontro di martedì organizzato a Palazzo di Città, valido per la presentazione della documentazione da presentare al Governo per la riqualificazione della Città vecchia, sono stati ignorati i consiglieri comunali di minoranza e le associazioni locali. Queste avrebbero potuto offrire il loro contributo per mezzo di validi tecnici del settore. Non ci piace questo modo di progettare e programmare il nostro futuro – ha poi concluso – escludendo dalle decisioni importanti la comunità locale”.

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