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19 Aprile 2024 08:09
19 Aprile 2024 08:09

Lo scrittore ed ex magistrato Carofiglio lascia presidenza del Petruzzelli

A spingerlo a questa decisione, come ha motivato lo stesso Carofiglio al Consiglio di indirizzo della Fondazione, è stata sopratutto la valanga di vertenze di lavoro che hanno promosso 181 (tra ex orchestrali ed ex amministrativi) che erano stati assunti dal teatro”a termine“, cioè fino al 2012

CdG carofiglio _procuraL’ ex magistrato- scrittore Gianrico Carofiglio si è dimesso ieri dall’incarico di presidente della Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari che su nomina del sindaco, Antonio Decaro aveva assunto nel marzo dell’anno scorso . La decisione, maturata da tempo, è stata formalizzata questa mattina nel corso di una riunione del consiglio di indirizzo della Fondazione. Il Comune di Bari avrebbe però già pronta la nomina del successore che dovrebbe avvenire a breve, mentre il sindaco Decaro ed il sovrintendente Biscardi hanno espresso i dovuti ringraziamenti  e commenti di apprezzamento rivolti nei confronti dell’ex presidente per i risultati da egli ottenuti per la riorganizzazione, il risanamento e la ripristinata  legalità, sono arrivati invece . Da fonti dell’ amministrazione comunale si tratterebbe di un tecnico con competenze professionali adatte a gestire la fase difficile che sta attraversando il teatro per la gestione del contenzioso di circa 180 ex orchestrali e amministrativi che hanno avviato vertenze per l’assunzione a tempo indeterminato.


Non è dipeso quindi dallo scandalo delle mazzette
che qualche mese fa ha coinvolto l’ex direttore amministrativo, e tantomeno le solite e costanti problematiche e difficoltà di budget che pesano pesantemente sulla gestione del teatro barese. In realtà a spingerlo a questa decisione, come ha motivato lo stesso Carofiglio al Consiglio di indirizzo della Fondazione, è stata sopratutto la valanga di vertenze di lavoro che hanno promosso 181 (tra ex orchestrali ed ex amministrativi) che erano stati assunti  dal teatro”a termine“, cioè  fino al 2012, al fine di potert  ottenere l’assunzione a tempo indeterminato attraverso il Tribunale del Lavoro, e che rischiano di travolgere il già delicato e compromesso bilancio della Fondazione.

CdG carofiglio_decaro
nella foto il sindaco Decaro e Carofiglio

E’ stata questa la ragione delle dimissioni come ha spiegato lo stesso Carofiglio:”ho preso una decisione di tipo tecnico perché questa emergenza occupazionale implica che la direzione delle operazioni ritorni in capo al soggetto legittimato politicamente e che sia nel pieno dei poteri sostanziali, cioè l’Amministrazione comunale e il Sindaco”. La Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari è l’unica Fondazione lirica italiana non presieduta dal Sindaco, come invece prevede la legge, ma bensì da un proprio delegato personale, e la situazione continuerà ad essere la stessa  come ha annunciato il sindaco di Bari, Antonio Decaro il quale, dopo avere ringraziato il presidente uscente, ha annunciato che il successore sarà “un manager pubblico che farà riferimento all’amministrazione comunale,  avrà un incarico a tempo per gestire la questione vertenze, 21 delle quali già giudicate a favore dei lavoratori”.

Il Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano il quale  quando precedentemente al suo ultimo incarico, era il sindaco di Bari è stato contestualmente presidente della Fondazione, fino all’arrivo del commissario romano Carlo Fuortes (marzo 2012) si è limitato a commentare: “Carofiglio voleva dimettersi da tempo per quello che so e finalmente ci è riuscito”.

L’ex magistrato Carofiglio aveva già ipotizzato due mesi fa la restituzione “della palla nelle mani della politica” esprimendo però  giustamente “una rabbia, dopo aver lavorato tanto e aver portato i conti in pareggio, di dover vedere vanificato tutto per errori commessi in passato.  La ragione della mia nomina era quella di tentare di rilanciare l’immagine del teatro e anche di fare un po’ di controllo di legalità. Credo che abbiamo fatto tutte e due le cose. Gestire l’emergenza occupazionale non rientra nei limiti di quel mandato, anche perché, in molti casi, e nel mio caso in particolare c’è una iper esposizione che rischia di non fare capire bene quali sono i termini della questione”.

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