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23 Aprile 2024 09:23
23 Aprile 2024 09:23

La petizione del Movimento 5 Stelle per tutelare il mare

Non solo Mar Piccolo e Mar Grande ma anche la Baia storica del Golfo. Per Laricchia (M5S), la rinascita del capoluogo jonico riparte proprio dai suoi tre mari

Lanciata da qualche settimana, la petizione “per la tutela e la valorizzazione dei 3 Mari di Taranto” continua a riscuotere consensi. A sottoscriverla anche Antonella Laricchia,    candidata governatrice alla Regione Puglia per il Movimento 5 Stelle  ed il deputato barese Giuseppe Brescia (M5S). Se notoriamente il capoluogo jonico è conosciuto come la “città dei due mari”, in realtà a lambire il territorio comunale tarantino c’è anche la “baia storica” del golfo, collocata nello Jonio settentrionale.

La petizione, voluta dagli attivisti locali e rivolta a tutte le amministrazioni, mira ad indicare alcune linee politiche per proteggere le risorse ambientali, sostenere le attività economiche legate al mare come la mitilicoltura, il turismo e la pesca per rilanciare l’economia dell’area e tutelarla dalle trivellazioni.

CdG golfo taranto

La petizione chiede il recupero e la valorizzazione paesaggistica delle sponde del bacino del Mar Piccolo, proteggendolo integralmente da ulteriori fonti inquinanti, da nuove opere di cementificazione delle coste e attività di bonifica non compatibili con l’ecosistema acquatico, favorendo sia lo straordinario habitat sottomarino sia le attività economiche. Diminuzione della pressione militare nel Mar Grande, inoltre, con divieto di transito e di attracco di mezzi a propulsione nucleare, fermando l’allungamento del pontile petroli funzionale al progetto Tempa Rossa ed alla raffineria, sospendendo e valutando con la cittadinanza i dragaggi. E poi, ancora, ritiro delle concessioni dei moli del porto affidati attualmente in monopolio, ridiscussione pubblica dell’utilizzo del porto di Taranto, protezione e valorizzazione delle Isole Cheradi sia nella parte terrestre sia in quella marina. Infine, per il golfo tarantino si chiede il divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. 

Gli incantevoli scenari marini del Mar Piccolo ci rivelano lo straordinario mondo sommerso ricco di biodiversità con, ad esempio, concentrazioni di popolazioni di cavallucci marini (ben due specie protette), di gran lunga superiore a molte altre zone del Mediterraneo – dichiara la candidata governatrice Antonella Laricchia (M5S) – Lo stesso mar Piccolo è stato nel corso dei secoli il cuore dell’economia tarantina, producendo con metodi naturali nel 1951 ben 50 milioni di ostriche. Ostriche che, oggi, non sono più coltivate e mitilicoltura messa a rischio non solo dalle attività inquinanti come l’arsenale, le industrie e gli scarichi dei depuratori, ma anche dai preoccupanti metodi di bonifica come il capping e i dragaggi, che potrebbero compromettere il piccolo mare di Taranto. Vediamo nel radicale cambio dell’approccio economico, il rilancio del capoluogo jonico proprio partendo dai mari come indica questa petizione, ma anche contestualmente mettendo in risalto le altre bellezze che la città offre: dai tantissimi reperti della Magna Grecia alla straordinaria Città Vecchia, oggi decadente a causa di una politica incompetente. Il nostro obiettivo per il bene di tutti i tarantini è quello di attuare una riconversione economica – conclude Antonella Laricchia (M5S) – nell’ottica della ‘terza rivoluzione industriale’, senza dimenticare le grandi bonifiche dei terreni contaminati da una stupida scelta di relegare questa città alla ‘vocazione industriale’, il più grande insulto che potesse esser fatto a questo magnifico territorio”.

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