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29 Marzo 2024 10:36
29 Marzo 2024 10:36

Il Bari Calcio è fallito. Cancellati 110 anni di storia calcistica

Le notizie arrivate dal pomeriggio hanno costituito una vera e propria doccia fredda sia per i giocatori della prima squadra che per i cinque aggregati della Primavera che erano stati chiamati per allenarsi in ritiro con i titolari. Da oggi sono tutti svincolati , quindi sul mercato pronti per essere ingaggiati dalle società ancora alla ricerca di nuovi giocatori.

ROMA – Si conclude in un caldo pomeriggio di luglio  la storia del calcio a Bari, che dopo 110 anni, è arrivata al capolinea. Alle 18 di ieri lunedì 16 agosto è in mancanza della necessaria ricapitalizzazione del capitale sociale azzerato da un mare di debiti, cala  il sipario sullo storico club per la mancata iscrizione in serie B. I due potenziali nuovi soci che avrebbero dovuto salvare il Bari Calcio intervenendo con un investimento-finanziamento di 3 milioni di euro per rilevare il 68% della società, si sono tirati indietro

Giancaspro

Mentre era stata convocata l’assemblea straordinaria del Bari dal presidente Giancaspro, con all’ordine del giorno le sue dimissioni dal CdA , è arrivata alle ore 16 con un comunicato ufficiale la gelida notizia del disimpegno da parte di Andrea Radrizzani, patron del Leeds il quale insieme al barese Ferdinando Napoli aveva manifestato la volontà iniziale di alla della ricapitalizzazione,  ha sottolineato che “negli ultimi giorni abbiamo valutato attentamente la possibilità di investire nel AS Bari insieme ad altri partners e investitori locali. Purtroppo il poco tempo disponibile per eseguire una due diligence dettagliata e approfondita consona ad una operazione con un alto profilo di rischio ci costringono a malincuore ad abbandonare questa idea e sfida. Auguriamo che la società possa essere salvata e restiamo disponibili a valutare future collaborazioni e investimenti

Una decisione che ha fatto scaturire quello che nessuno voleva.  La forma del disimpegno lascia presagire   che probabilmente nel corso dell’esame del carteggio societario, siano venute alla luce delle nuove partire di ulteriori debiti della società che hanno allontanato i potenziali acquirenti. Secondo voci non smentite sembrerebbe che alla richiesta della situazione debitoria dal 31 marzo di quest’anno in poi , non sia giunta alcuna risposta. Un comportamento poco chiaro della compagine societaria uscente che ha aumentato le ombre e dubbi su una situazione (si vocifera di oltre 16 milioni) che andasse al di là di quanto si prevedesse .

Il Bari aveva tempo fino alle 18 di ieri per ricapitalizzare e per presentare entro le successive ore 19:00  il ricorso alla Covisoc contro la mancata iscrizione in B. Ma tutto questo non si è verificato. Nel tardo pomeriggio si è riunito il Cda presumibilmente per prendere atto della situazione e, come da norma, con la richiesta del presidente del collegio sindacale della messa in liquidazione della società per il venir meno della continuità aziendale. Per il Bari adesso si preannuncia la ripartenza da zero, ovvero dalla serie D esattamente come accadde al Parma Calcio tre anni fa dopo il proprio fallimento societario.

Qualche giornale nella serata ha parlato di un piano B per una iscrizione in serie C con un provvedimento del commissario straordinario della Figc vista la moria di iscrizioni nello stesso campionato di C. Ma si tratta di una ipotesi priva di fondamento, che come riferiscono fonti FIGC non può essere presa in considerazione. Anche la proposta dell’imprenditore Nicola Canonico, presidente del Bisceglie, di trasferire il titolo di serie C dalla città del nord barese al “nuovo” Bari Calcio,  non sarebbe fattibile in quanto occorrerebbe una fusione  della nuova società (ancora da costituire n.d.r.) per il Bari Calcio con la compagine societaria del Bisceglie che comporterebbe sicuramente un notevole esborso finanziario che farebbe felice solo Canonico, e potrebbe essere ritenuta uno “scippo”  cioè una usurpazione barese alla tifoseria del Bisceglie peraltro non gradita da un pezzo della tifoseria biancorossa.

Il “furbo” Canonico infatti, nel frattempo ha cambiato sede sociale, ha modificato il nome del  Bisceglie in As Bari 2018 ed ha cambiato in biancorossi i colori sociali del Bisceglie.  Iniziative che dovranno essere approvata dalla Federcalcio. Il patron del Bisceglie ha affermato: “I tesserati sono tutti sotto contratto con la società che riporta il numero di matricola al quale abbiamo cambiato denominazione e colori sociali. Io andrò in Federazione a discutere di questa ipotesi solo se accompagnato dal sindaco Decaro e dal presidente della regione Michele Emiliano. Ho adempiuto all’obbligo della richiesta di trasferimento, il cui termine ultimo di scadenza era fissato oggi”. Avranno il coraggio Emiliano e Decaro di sfidare i tifosi ed ultras del Bari ? Abbiamo più di qualche dubbio.

Le notizie arrivate dal pomeriggio hanno costituito una vera e propria doccia fredda sia per i giocatori della prima squadra che per i cinque aggregati della Primavera che erano stati chiamati per allenarsi con i titolari. Da oggi sono tutti svincolati , quindi sul mercato pronti per essere ingaggiati dalle società ancora alla ricerca di nuovi giocatori.

Giancaspro e Decaro

Il sindaco Antonio Decaro ha parlato sulla vicenda Fc Bari Calcio attraverso un comunicato diffuso alle h. 19:14 : “Questo è un brutto giorno non solo per il calcio barese, ma per tutta la città. È il giorno di una sconfitta, che brucia mille volte di più di tutte le sconfitte sul campo. Ci abbiamo provato tutti a fare tutto quello che era possibile. Ho provato anche io, forse andando oltre le competenze di un Sindaco. L’ho fatto da responsabile di una grande comunità, l’ho fatto da cittadino e anche da tifoso.  Ora però non bisogna mollare. Dobbiamo continuare con tutte le nostre forze a lavorare perché a Bari il calcio non finisca in questo pomeriggio di luglio. Non lo merita la città, non lo meritano i suoi tifosi“.

La data del 20 luglio è quella fissata in cui il commissario straordinario della Figc, preso atto della mancato ricorso alla Covisoc contro la mancata iscrizione al campionato, ufficializzerà la revoca dell’affiliazione del club biancorosso Fc Bari 1908 dalla squadre di serie B.  La segreteria federale della Figc, con una lettera inviata dopo qualche giorno, ha messo a disposizione del sindaco di Bari, Antonio Decaro, un titolo di serie D per poter garantire la continuità del calcio a Bari. Un provvedimento motivato dall’importanza della piazza del capoluogo regionale pugliese ma anche dalla storia calcistica della città. Decaro è stato invitato a indicare un “soggetto di comprovata garanzia”, a cui assegnare il titolo sportivo in serie D.

Il Sindaco di Bari adesso ha una decina di giorni a disposizione per individuare il soggetto cui affidare il titolo , anche attraverso una procedura ad evidenza pubblica, come  ad esempio accaduto a Cesena dove vi erano più soggetti interessati). La società prescelta deve però risultare già iscritta ed affiliata alla Figc , e dovrà versare una fidieiussione bancaria di 35mila euro ed una tassa di iscrizione di 16.500 euro.

Soltanto allora il commissario della Figc, dopo aver preso atto della proposta del sindaco di Bari , potrà assegnare il titolo sportivo in serie D e la squadra (al momento da costituire ex-novo) potrà iniziare il campionato il 2 settembre.

Piccolo particolare non indifferente… nel frattempo bisogna allestire una squadra per affrontare il non facile campionato di serie D, scegliere l’allenatore ed organizzare quanto necessario per affrontare un duro campionato.

A seguito di quanto accaduto ieri, la città di Bari torna in coda al calcio professionistico, al contrario di Lecce e Foggia che vantano squadre iscritte al campionato di serie B. E se il Bari dovesse finire nello stesso girone del Taranto troverebbe un duro scoglio, in quanto la società rossoblù rilevata durante lo scorso campionato in corso da Massimo Giove, ha rinforzato il collaudato parco giocatori che nel girone di ritorno ha fatto gli stessi punti del Potenza, promossa in Lega Pro (cioè la serie C).

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