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19 Marzo 2024 03:05
19 Marzo 2024 03:05

I Carabinieri di Taranto hanno eseguito trenta ordinanze di custodia cautelare emessa dalla DDA di Lecce per traffico di stupefacenti.

L’esecuzione dell’ordinanza ha visto l’impiego di circa 150 Carabinieri della Compagnia di Massafra, del Reparto Operativo di Taranto e delle Compagnie di Taranto, Manduria, Martina Franca e Castellaneta, con il supporto di un elicottero del 6° Elinucleo Carabinieri di Bari Palese ed unità cinofile antidroga del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno
CdG Carabinieri-cinofili

Alle prime ore del mattino di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Massafra, coadiuvati dai militari del Reparto Operativo del capoluogo Jonico, sotto la direzione della D.D.A. la Direzione Distrettuale Antimafia  di Lecce, hanno dato esecuzione a 30 provvedimenti cautelari (20 in carcere e 10 agli arresti domiciliari) emessi dal GIP presso Tribunale di Lecce dott. Vincenzo Brancato, su richiesta dei Sostituti Procuratori dr. Alessio Coccioli della D.D.A. di Lecce e dalla dott.ssa Giovanna Cannarile della Procura di Taranto, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di reati in materia di sostanze stupefacenti , di cui 16 di Palagiano (Ta) dei quali 4 rintracciati rispettivamente 1 in Trieste, 1 a Staranzano (GO), 1 a Francavilla Fontana (BR) ed uno a Lecce; 6 di Massafra (Ta), 4 di Taranto, 1 di Lizzano, 1 di San Marzano di San Giuseppe, 1 di Castellaneta (Ta) ed 1 di Santa Maria la Carità (Na). Numerose perquisizioni sono state effettuate con l’ausilio di cani antidroga.

In particolare, nei confronti di 23 indagati l’accusa è di aver preso parte, a vario titolo, ad un’associazione per delinquere, avente disponibilità di armi, finalizzata al traffico di cocaina, hashish e marjuana, operante con carattere di prevalenza sulla piazza di spaccio di Palagiano.

nella foto , Giovanni Carmelo Putignano,

L’indagine, avviata ad agosto 2011 dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Massafra e diretta dalla D.D.A. salentina, con l’applicazione di un Sostituto della Procura jonica, ha il suo epicentro in Palagiano (Ta) e si è sviluppata sulle spoglie di un’associazione di tipo mafioso, storicamente promossa e diretta da Putignano Carmelo, detto Minuccio, capo indiscusso dell’omonimo clan palagianese, duramente colpita dal N.O.R. di Massafra nel luglio del 2012, con l’operazione “ARTEMIDE, nel corso della quale era stato tratto in arresto l’anziano boss che è ancora in atto detenuto.

L’attività investigativa si è incentrata su un sodalizio criminale, riorganizzato, promosso e diretto dai figli di Carmelo Putignano: il 31enne Fiore Liberato, e il 38enne Giovanni Carmelo detto Carmine, dedito alla gestione dello spaccio di hashish e marijuana in Palagiano, attraverso una fitta rete di spacciatori, tutti in posizione subalterna rispetto ai due germani, fra cui anche alcuni soggetti all’epoca dei fatti minorenni, la cui posizione sarà vagliata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Taranto e quindi non colpiti in atto da misure.

nella foto, Ivan Cavallo

Il canale di approvvigionamento della droga, con riferimento alla marijuana,è stato individuato in due persone della provincia di Taranto,  Ivan Cavallo ed Antonio Felice , residenti rispettivamente in Lizzano e San Marzano, entrambi destinatari dell’odierna misura cautelare, mentre i periodici e rilevanti rifornimenti di hashish erano assicurati al sodalizio da un pregiudicato residente a Torre Annunziata, Antonio Casciello, anch’egli attinto dall’odierno provvedimento restrittivo. Al reperimento dell’hashish avevano partecipato anche  Domenico Attorre e  Domenico Petruzzelli (quest’ultimo padre dell’omonimo Domenico, perito nella strage del 17 marzo 2014 in Palagiano) facenti parte del clan Putignano, entrambi assassinati nell’agguato occorso il 9 maggio 2011, nelle campagne di Palagiano. E’ stato determinante, per focalizzare il ruolo di alcuni personaggi di spicco ed il loro coinvolgimento illecite dell’indagine, è risultato il contributo investigativo e probatorio apportato dalle attività di intercettazione eseguite in merito al duplice omicidio di Attorre e Petruzzelli e all’ Operazione “Artemide” sopra citata.

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nella foto, Antonio Casciello

Nel corso dell’indagine, è stata – altresì – documentata l’esistenza di una seconda associazione dedita al traffico di cocaina in Palagiano, i cui capi e promotori sono stati individuati in alcuni pregiudicati di Taranto, dei quartieri Paolo VI e Lido Azzurro, che faceva capo a Leonardo TaurinoNicola Perrini e  Giuseppe Portulano. Quest’ultimo “gruppo” costituiva il canale di approvvigionamento privilegiato dello stupefacente che veniva immesso sul mercato, avvalendosi del contributo di  Francesco Di Chio ed  Onofrio Resta, di Palagiano, i quali provvedevano alla capillare diffusione della cocaina sulla piazza cittadina, previo “benestare”del clan Putignano, che facevano valere la loro posizione predominante sul territorio.

CdG Fiore Liberato Putignano,
nella foto , Fiore Liberato Putignano,

Nel corso delle attività, numerosi sono stati i riscontri operativi con 10 persone tratte in arresto, in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ed il sequestro di circa due chili e mezzo di droga del tipo hashish e cocaina. Molto importante l’arresto di Fiore Liberato Putignano, sorpreso in possesso di circa 330 grammi di hashish e per il reato di maltrattamenti nei confronti della sua ex convivente, a seguito del quale la direzione dell’associazione veniva assunta dal fratello Giovanni Carmine Putignano, a cui il recluso faceva pervenire direttive inerenti alla prosecuzione del traffico di stupefacenti, anche mediante lettere inviate a terze persone.

L’episodio che ha portato all’arresto di  Fiore Liberato Putignano è scaturito da un’inquietante intercettazione ambientale, all’interno della sua autovettura, nel corso della quale emergeva che era in atto una brutale aggressione nei confronti della compagna. L’efferata violenza, messa in atto dall’uomo, era stata scatenata da alcuni comportamenti ritenuti “irrispettosi” posti in essere dalla donna alla presenza dei suoi sodali e per i quali la stessa doveva essere punita. Nel corso delle successive attività di perquisizione, estese anche ad un’abitazione che il Putignano aveva adibito a luogo di deposito, taglio e confezionamento della sostanza stupefacente, veniva rinvenuto il rilevante quantitativo di hashish di cui si è detto.

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nella foto, Giuseppe Santoro,

In alcune missive, opportunamente sequestrate, al Fiore Liberato Putignano sebbene detenuto, forniva poi precise indicazioni ai suoi sodali sulle modalità di contatto con pregiudicati della provincia di Bari, dai quali aveva in animo di acquistare grosse partite di eroina destinate al mercato del capoluogo jonico. Inoltre, dal rapporto epistolare con i suoi associati, suffragato dagli esiti delle attività di intercettazione, emergeva la figura del massafrese Giuseppe Santoro, anch’egli attinto dall’odierna misura ed in atto già detenuto per altra causa, con cui, nel corso di un periodo di comune detenzione, il capo del gruppo criminale avrebbe stretto un “patto di sangue” in forza del quale lo stesso Santoro, al momento della sua scarcerazione, avrebbe dovuto fornire il proprio contributo per le finalità dell’associazione, cosa che effettivamente si concretizzava con l’attività di intermediazione, per l’acquisto di variabili quantitativi di droga, svolta dal Santoro. Infine, nel corso dell’indagine veniva documentato anche il reato di spaccio di banconote false da 100 euro, acquistate al prezzo di 35 euro cadauna per essere poste in circolazione in numerose attività commerciali di Taranto e Massafra.

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La conferenza stampa del dr. Motta capo della D.D.A. di Lecce

L’ operazione odierna ha colpito al cuore lo storico sodalizio palagianese del Putignano già in passato qualificatosi come associazione mafiosa, sul cui sfondo sono peraltro maturati i contrasti fra Cosimo Orlando, che aveva militato nello stesso con il rango di semplice “soldato” e Giovanni Di Napoli , all’epoca soggetto di elevata posizione in seno al clan, sfociati nella strage di Palagiano del 17 marzo 2014, nella quale decedeva anche il piccolo Domenico Petruzzelli di soli trenta mesi. Proprio il rimprovero di non averlo sostenuto durante la carcerazione aveva infatti indotto Cosimo Orlando a mancare di rispetto – definendolo finanche “infame” – a Di Napoli , la cui posizione sovraordinata nel clan – nei passati tempi della comune militanza – avrebbe dovuto comportare, secondo l’ Orlando, un’azione di supporto durante la propria carcerazione iniziata nel 1998. Per tali motivi, Nino Di Napoli, il 16 marzo scorso, è stato arrestato quale presunto mandante del triplice omicidio ed è tuttora sottoposto a custodia cautelare in carcere, confermato dalla decisione di venerdì scorso del Tribunale del Riesame .

Il sodalizio dei Putignano, era stato già colpito nell’anno 1996, con l’ “operazione DIANA”, condotta dal Reparto Operativo dei Carabinieri di Taranto, come detto, è lo stesso gruppo del quale facevano parte, inoltre, Domenico Attorre  e Domenico Petruzzelli, omonimo genitore del piccolo Domenico, assassinati il 9 maggio 2011, in Palagiano. L’odierna attività costituisce, quindi, la naturale prosecuzione del lungo ed intenso lavoro investigativo condotto dall’Arma tarantina su Palagiano, finalizzato al contrasto dell’ “ambito criminale” nel quale è anche maturato l’eccidio del 17 marzo 2014.

L’esecuzione dell’ordinanza ha visto l’impiego di circa 150 Carabinieri della Compagnia di Massafra, del Reparto Operativo di Taranto e delle Compagnie di Taranto, Manduria, Martina Franca e Castellaneta, con il supporto di un elicottero del 6° Elinucleo Carabinieri di Bari Palese ed unità cinofile antidroga del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno

Questi i nomi di tutti gli arrestati.

1. PUTIGNANO Fiore Liberato, nato a Massafra 21.08.1984
2. PUTIGNANO Giovanni Carmelo, nato a Massafra 31.01.1977
3. PALMISANO Antonio, nato a Acquaviva delle Fonti 23.09.1991
4. CAVALLO Ivan, nato a Taranto 18.05.1988
5. FELICE Antonio, nato a Grottaglie 30.05.1976
6. CASCIELLO Antonio, nato a Gragnano 20.03.1986
7. TAMBORRINO Fabio, nato a Mottola 14.11.1980
8. PREITE Domenico, nato a Taranto 28.08.1991
9. TITO Marco, nato a Mottola 12.04.1990
10. MARCHIONE Samuele, nato a Massafra 21.08.1985
11. INTINI Giuseppe, nato a Massafra 30.10.1986
12. SANTORO Giuseppe, nato a Vignola 17.06.1986
13. RISPOLI Giovanni, nato a Castellamare di Stabia 02.07.1992
14. PERRINI Nicola, nato a Castellaneta 22.12.1981
15. PORTULANO Giuseppe, nato a Taranto 02.10.1976
16. TAURINO Leonardo, nato a Taranto 07.10.1963
17. MINGOLLA Claudia, nata a Taranto 10.11.1977
18. DI CHIO Francesco, nato a Cerignola 01.10.1974
19. RESTA Onofrio, nato a Mottola 29.04.1971
20. DI MITO Leonardo, nato a Massafra 07.11.1993
21. CRISTIANO Giuseppe, nato a Massafra 08.01.1968
22. ALOISIO Michelangelo, nato a Gioia del Colle 10.03.1982
23. MARCHIONE Vittorio, nato a Palagiano 31.10.1960
24. PALUMBO Gianpaolo, nato a Mottola 20.10.1985
25. POTENZA Paride, nato a Palagiano 13.02.1972
26. MARTUCCI Giulio, nato a Torino 16.04.1972
27. MONTEMURRI Antonio, nato a Maglie 04.07.1978
28. TAMBORRINO Davide, nato a Castellaneta 24.07.1991
29. BARNABA’ Valeria, nata a Tricase 14.10.1975
30. LAVINO Vincenzo, nato a Palagiano 20.11.1980

 

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