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20 Aprile 2024 01:59
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Fabio Riva vince il ricorso in Cassazione: stop all’obbligo di dimora

L’industriale lombardo allorquando scattarono gli arresti dell’inchiesta giudiziaria “ambiente svenduto”, nel luglio del 2012, si trovava a Londra . Venne arrestato al suo rientro in Italia e trasferito nel carcere di Taranto. A marzo del 2016 aveva ottenuto i domiciliari. E da ieri per decisione della Corte di Cassazione è tornato completamente libero.

ROMA – L’ultima misura cautelare a carico dell’industriale Fabio Riva è stata cancellata l’altra sera della Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso presentato dal legale dell’ex vice presidente di Riva Fire, imputato nel processo “Ambiente Svenduto”, che torna ad essere completamente libero.  La Suprema Corte ha annullato senza rinvio la decisione con la quale invece  i giudici della Corte di Assise di Taranto, lo scorso gennaio avevano trasformato gli arresti domiciliari con la misura dell’obbligo di dimora, per due anni, accompagnandola con una serie di rigide prescrizioni.

Contro la decisione del Tribunale di Taranto, l’avvocato Luca Perrone, ( a sinistra nella foto)  il legale difensore del 63enne industriale lombardo, aveva da subito proposto appello, ottenendo la cancellazione di tutte le prescrizioni, ed era rimasto proprio l’obbligo di dimora, contro il quale l’avvocato tarantino aveva proposto ricorso per Cassazione.

Lunedì si è protratta la discussione in camera di consiglio sino a tarda ora, dopo che il difensore di Fabio Riva aveva fortemente insistito sulle proprie argomentazioni sottolineato come fosse “errata in diritto la decisione della Corte che aveva inteso sostituire gli arresti domiciliari con quella meno grave dell’obbligo di dimora e ciò in assenza di richiesta formulata dalla procura ed ancora per un termine pari al doppio di quello fissato inizialmente per i domiciliari”   argomentazione questa che ha trovato concordi ed allineati gli ermellini della Cassazione.

 

 Nella serata di lunedì è stato reso il dispositivo di sentenza con il quale è stato accolto il ricorso dell’avvocato Luca Perrone e quindi convalidato il conseguente annullamento senza rinvio del precedente provvedimento adottato dalla Corte di Assise di Taranto.

Nel dispositivo di  sentenza emesso dalla Suprema Corte di Cassazione si fa riferimento proprio al fatto che l’obbligo di dimora era stato disposto per una durata di due anni, rispetto al termine della misura originaria.

Quindi, Fabio Riva ex vice presidente della Riva Fire torna completamente in libertà oltre due anni dopo l’ arresto avvenuto nel giugno del 2015 all’aeroporto di Fiumicino , all’atto del suo rientro dall’Inghilterra e dopo una lunga battaglia tra le autorità inglesi e quelle italiane sulla richiesta di estradizione.

L’industriale lombardo allorquando scattarono gli arresti dell’inchiesta giudiziaria “ambiente svenduto”, nel luglio del 2012, si trovava a Londra . Venne arrestato al suo rientro in Italia e trasferito nel carcere di Taranto. A marzo del 2016 aveva ottenuto i domiciliari.

E da ieri per decisione della Suprema Corte di Cassazione è tornato completamente libero.

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