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28 Marzo 2024 23:58
28 Marzo 2024 23:58

ESCLUSIVO. Orge tra sacerdoti e l’arcivescovo di Taranto rimuove il parroco del SS. Crocefisso

I filmati e le foto oltre al parroco Antonio Calvieri, accusano anche ecclesiastici di altre regioni. Grande tensione nella Curia di Taranto ed in Vaticano.

Dopo il coinvolgimento nell’ “inchiesta ILVA Ambiente Svenduto“, ancora una volta le stanze della curia tarantina sono (è proprio il caso di dirlo) sono diventate “bollenti”, a seguito di un esposto, ricevuto dal Tribunale Ecclesiastico Regionale della Puglia, che rivela delle attività omosessuali di alcuni sacerdoti.

 Le carte sono finite sul tavolo di monsignor Giuseppe Donato Montanaro, il vicario giudiziale della sede tarantina del Tribunale ecclesiastico regionale pugliese, il quale ha immediatamente contattato telefonicamente il denunciante, che secondo il suo racconto,  si  è commosso piangendo di gioia al telefono, venendo rassicurato e confortato dalle parole del monsignore, che gli ha promesso e garantito che “sarà una cosa veloce e giusta perche noi non vogliamo sacerdoti cosi e faremo di tutto per velocizzare la situazione“.
La telefonata con Mons.Montanaro è avvenuta realmente,  in quanto il denunciante ha fornito ampie prove e quindi  è seguita l’immediata sospensione del parroco disposta dal vescovo di Taranto mons. Filippo Santoro. In ogni caso scioccati dal contenuto nella mail che abbiamo ricevuto,  nella serata di ieri anche noi abbiamo effettuato alcune verifiche. Ed infatti abbiamo contattato (registrando la telefonata) il denunciante che ci ha confermato parola per parola il contenuto dello scabroso esposto-denuncia inviato al Tribunale Ecclesiastico pugliese. E ci è stata inviata anche tutta la documentazione probatoria dell’esposto-denuncia del giovane veneto, il quale ad onor del vero,  dalla sue conversazioni via chat con il parroco e le fotografie che gli mandava, non ci sembra quello stinco di santo che vorrebbe far credere nelle sue mail.
L’ esposto al  Tribunale ecclesiastico regionale pugliese come già detto ha già ottenuto un immediato risultato.  L’arcivescovo di Taranto, MonsFilippo Santoro, ha già rimosso dalle sue funzioni il 50enne sacerdote coinvolto, cioè padre Antonio Calvieri della parrocchia del SS. Crocefisso in via De Cesare  in Taranto. Anche perchè davanti alla documentazione esistente , il vescovo di Taranto non avrebbe potuto adottare altri provvedimenti.
cdG SS. Crocefisso
nella foto la Parrocchia del SS. Crocefisso a Taranto
Dai documenti in nostro possesso il denunciante  avrebbe sporto una querela-denuncia  anche alla Procura di Rovigo, comunicando la propria intenzione a costituirsi parte civile ed a devolvere in caso di condanna la somma risarcitoria  alla Caritas della Diocesi di Taranto .
A denunciare tutto quanto accaduto è stato Andrea Baldon un trentaduenne che vive a Rovigo, il quale nella sua lunga lettera via mail, ci ha fornito le sue generalità complete, il proprio numero di telefono ecc., e ci ha comunicato la sua decisione di rendere “pubblico” il suo confessato rapporto sessuale virtuale con il parroco del SS. Crocefisso, conosciuto attravreso il socialnetwork  Facebook . Il trentaduenne firmatario dell’esposto di denuncia, ha fornito alla Procura di Rovigo, al Tribunale Ecclesiastico regionale, ed anche alla nostra redazione ampia documentante comprovante le conversazioni e situazioni a dir poco scabrose e di pura depravazione avvenute con il parroco via  Skype.

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Baldon  ha raccolto molti documenti video, foto e conversazioni in chat consegnandole al Tribunale Ecclesiastico. Una documentazione, che da come abbiamo potuto verificare con i nostri occhi,  è veramente imbarazzante e mette in luce una continua attività sessuale del parroco dietro le quinte della sacrestia. Promesse di orge,  di rapporti sessuali in cambio di un lavoro, proposte di viaggi ed ospitalità a Taranto, a Roma, scambio di foto a luci “rosse” e persino lo scambio di indirizzi di altri preti “omosessuali” con cui avrebbe potuto incontrarsi.

Tutto ciò, secondo l’ esposto, il cui contenuto evitiamo di trascrivere per pubblica decenza e rispetto nella Chiesa,  è documentato dagli screenshot delle molteplici conversazioni avvenute su Facebook ed a mezzo webcam su  Skype usando degli  account che il parocco ha chiuso immediatamente.  Ma  Baldon  aveva registrato tutto sugli incontri sessuali  avvenuti (anche in webcam) con il parroco.

Oltre  all’ attività sessuale del sacerdote tarantino, ve ne sarebbe anche quella di altri parroci e preti di altre regioni d’Italia, addirittura anche in  Vaticano.  Ed ora la faccenda diventa molto più pericolosa per la Curia tarantina.
Cronaca

In merito ai fatti apparsi sulla stampa circa un parroco dell’arcidiocesi di Taranto, ovvero della sua condotta moralmente riprovevole e assolutamente non compatibile con il ministero presbiterale, questa Curia Metropolitana rende noto quanto segue.

Il sacerdote interessato, che non appartiene al clero di Taranto, bensì ad un ordine religioso, è stato rimosso da monsignor Filippo Santoro dalla cura parrocchiale, non appena lo stesso arcivescovo insieme ad alcuni curiali, ha appurato l’attendibilità dei fatti: già dalla settimana scorsa il religioso non è più a Taranto. Comunque sia, nella documentazione acquisita dal tribunale ecclesiastico al momento non c’è traccia alcuna del coinvolgimento in diocesi di altri sacerdoti.

Sebbene i giorni trascorsi siano stati particolarmente impegnativi e gli uffici di Curia chiusi per le festività pasquali, ugualmente, proprio per amore al popolo santo di Dio, l’intervento è stato immediato. Ora il parroco non si trova più nel capoluogo ionico e l’ordine religioso è stato interpellato ed esprimerà il nome di un nuovo parroco entro mercoledì prossimo.

Inutile dire che i sentimenti dell’arcivescovo e della Curia sono quelli del rammarico e dello sconcerto, specie perché questa notizia arriva in giorni in cui la Chiesa di Taranto è stata attraversata da momenti indimenticabili dal punto di vista della fede, proprio per la ricchezza e la devozione del Triduo Santo.

Migliaia di persone hanno avuto la possibilità non solo di ammirare i Riti ma anche di accostarsi al confessionale di tanti sacerdoti tarantini che nel silenzio e nell’entusiasmo apostolico testimoniano ogni giorno, senza clamore, il volto bello del Cristo buon Pastore”.

Un comunicato questo, che ci ricorda tanto le dichiarazioni dei partiti, quando qualcuno viene beccato con le tangenti in mano. 1a regola ? Scaricarlo…..

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