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29 Marzo 2024 10:06
29 Marzo 2024 10:06

CSM. Iniziativa di Ermini con il sostegno del Quirinale: nuove norme e rigore

Sul tavolo le dimissioni di Spina, ma anche l'ipotesi di una delegittimazione complessiva che potrebbe portare ad una iniziativa clamorosa come le dimissioni di una parte consistente dei togati. Un plenum per affrontare a 360 gradi lo scandalo delle "toghe sporche", nonché delle nomine eterodirette dalla politica.

ROMA – Sarà un pomeriggio “caldo” quello di martedì quando al Consiglio Superiore della Magistratura si terrà un “plenum” straordinario convocato del vicepresidente David Ermini, d’intesa con il presidente Sergio Mattarella, con l’obiettivo di superare la fase sicuramente più difficile per il Csm.

Ermini e Mattarella

Il vice presidente Ermini, membro “laico” indicato dal PD di cui è stato responsabile giustizia con la segreteria Renzi, a seguito dall’incontro avuto con il Capo dello Stato, ha riunito di sabato, cioè ieri  il comitato di presidenza, lui stesso e i vertici della Cassazione, che appartengono per una coincidenza anche  loro alle stesse due correnti coinvolte nello scandalo, il primo presidente Giovanni Mammone di Magistratura Indipendente, ed il procuratore generale della Cassazione  Riccardo Fuzio di Unicost.

All’ordine del giorno del plenum straordinario le dimissioni del consigliere Luigi Spina, indagato dalla Procura di Perugia per “rivelazione del segreto d’ufficio“, avendo confidato al pm Luca Palamara anch’egli indagato dalla Procura umbra nell’inchiesta per corruzione a suo carico. Il vicepresidente Ermini, al pari del presidente Mattarella, in cuor suo spera che i componenti dell’organo di autogoverno dei magistrati assumano una posizione “nettissima e forte” sullo scandalo del “mercato delle toghe”, a prescindere dalla propria appartenenza alle varie correnti interne della magistratura.

Ma non si discuterà solo di questo.Infatti martedì pomeriggio verrà discussa al Csm anche l’imbarazzante posizione di altri due componenti del Consiglio Corrado Cartoni, capogruppo della corrente di destra, ed Antonio Lepre, componente della commissione incarichi direttivi, i quali avrebbero incontrato come Spina, il parlamentare Cosimo Ferri (Pd)  e l’ex ministro Luca Lotti, con i quali avrebbero discusso  tra le varie cose, la nomina del nuovo capo della Procura di Roma.

Cartoni e Lepre al momento non sono indagati, ma il  Consiglio Superiore della Magistratura  vuole verificare se le loro conversazioni possano prefigurare qualche violazione. Per questo motivo il  Csm ha già inviato alla procura di Perugia richiesta di acquisizione degli atti ostensibili. Tutto dipenderà dal tenore dei dialoghi e dagli argomenti trattati.

Nel plenum straordinario di martedì verrà discusso anche un altro problema di primaria importanza. Secondo il vicepresidente del Csm è arrivato il momento di adottare nuove regole sulle procedure di nomina dei magistrati, in modo di farle diventare più trasparenti onde evitare altre zone oscure, irregolarità e distorsioni. Sopratutto illegalità. Da Palazzo dei Marescialli, dove le bocche sono pressochè cucite, qualcosa trapela, come ad esempio l’introduzione della procedura di procedere alle nomine esclusivamente e soltanto dopo “istruttorie ampie e più trasparenti possibili”.

A partire dal seguire l’ordine cronologico: ad esempio allorquando si rende disponibile un posto in qualche Procura, questo va immediatamente coperto con una nomina tempestiva e senza i soliti rinvii per trovare accordi “politici” in seno alla Commissione ed in consiglio. Indicazione questa, ad onor del vero, che era già stata data il 23 maggio, allorquando il vicepresidente del CSM Ermini aveva presenziato alla riunione della V commissione, che è quella che indica i nuovi vertici degli uffici giudiziari, che proprio in quell’occasione aveva votato a maggioranza in favore del procuratore generale di Firenze, Marcello Viola, indicato quale nuovo Procuratore capo di Roma.

In quella votazione il procuratore generale Viola era stato sostenuto dai rappresentanti di  Magistratura Indipendente, di Autonomia e Indipendenza la corrente di Piercamillo Davigo, e secondo voci ufficiose (ma attendibili) avrebbe ottenuto il sostegno anche di Unicost in cambio della indicazione a procuratore aggiunto a Roma proprio di Luca Palamara. Dalla corsa sarebbe stato escluso Francesco Lo Voi attuale  capo della procura di Palermo, anche lui della “corrente” di  Magistratura Indipendente, ma ritenuto troppo “vicino all’ex procuratore Pignatone“, e del procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, candidato “ufficiale” di Unicost.

Martedì prossimo il plenum dovrà recepire e formalizzare ufficialmente le dimissioni di Spina. Per la cui sostituzione sarà necessaria una nuova elezione, che non dovrà influire sui tempi per la nomina del nuovo procuratore capo di Roma, che peraltro è stata già rinviata proprio a causa dell’inchiesta, e che comunque non dovrebbe arrivare prima di settembre , in quanto il Consiglio Superiore della Magistratura può tranquillamente funzionare anche con un membro in meno. Identica situazione per la posizione degli altri due componenti del Csm che avrebbero incontrato Lotti e Ferri: qualora venissero accertate violazioni che comportassero la loro sospensione, il plenum potrebbe comunque procedere. Infatti  per legittimare la votazione il plenum deve essere composto dal minimo previsto  di 10 magistrati sugli attuali 16 eletti o nominati dal Parlamento.

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