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28 Marzo 2024 21:31
28 Marzo 2024 21:31

Come evitare trappole con la fine della “tutela” nella giungla delle bollette

Tutte cose da sapere prima di decidere il cambio di tariffa contrattuale . Il 41% delle famiglie (pari a 11,8 milioni di utenze domestiche) ha abbracciato la concorrenza

ROMA – Probabilmente tutti i lettori avranno ricevuto almeno una telefonata da qualche operatore di call center che per conto di un operatore elettrico o del gas ha proposta un’offerta per il passaggio al “mercato libero” od a un nuovo fornitore nel caso aveste già detto deciso di lasciare il “mercato di maggior tutela“. negli ultimi tempi i venditori sono diventati più aggressivi e spesso meno chiari nelle informazioni fornite per convincervi a cambiare contratto. queste sono le frasi ricorrenti che si ascoltano e che sono sempre meno chiare.  Infatti la legge Concorrenza del 2017 ha rinviato al primo luglio 2019 la fine della “maggior tutela”, e quindi ci sono ancora 14 mesi per decidere. Ed ecco la proposta: “Tra pochissimi mesi finisce il mercato tutelato e non può più perdere tempo“.

Al momento in realtà non vi è certezza assoluta che non ci sia un ulteriore slittamento come già accaduto in passato quando la fine era stata prevista inizialmente per il prossimo primo luglio 2018). Alcune partiti non hanno mai nascosto di non essere favorevoli a questa scelta. Altra frase-proposta ingannevole : “Se non decide lei il nuovo operatore le verrà imposto”. Invece non è stato ancora definito il futuro dei 17,3 milioni di famiglie (il 59%) che hanno ancora oggi un contratto nel mercato tutelato,  né il meccanismo che verrò loro applicato. Altra proposta falsa: “Abbiamo saputo dall’Autorità dell’energia elettrica che lei ha alti consumi“. In realtà, infatti, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas non fornisce mai questo tipo di informazioni. Quindi levito chiedersi” “cosa fare, come come orientarsi in questa giungla?”.  Il CORRIERE DEL GIORNO vi spiega di seguito quali siano  le informazioni necessarie prima di firmare un nuovo contratto.

Sconti. Su 100 euro spesi il gas vale solo 40. La spesa per la fornitura elettrica e del gas di un utente in “maggiore tutela” riunisce diverse voci, di cui alcune sono fisse e dunque non soggette a eventuali sconti. Partiamo dal prezzo finale della luce: il 20,38% è rappresentato da trasporto e gestione contatore, il 22,44% da oneri di sistema (tra i quali degli incentivi alle rinnovabili e dismissione del nucleare), 13,34% imposte. Il prodotto “energia“, su cui il gestore vi può proporre uno sconto, rappresenta quindi solo il 43,84% dell’intero importo richiesto. Questa percentuale scende al 39,33% per il gas, mentre le imposte salgono al 39,12%, gli oneri sono pari al 3,41%, il trasporto e contatore il 18,14%. Conseguentemente, se vi promettono uno sconto ad esempio del 10%, questo non è sull’intera bolletta ma solo sulla materia energia e dunque l’impatto dipende da quanto consumate. Il prezzo della maggior tutela viene stabilito ogni tre mesi dall’Authority sulla base delle quotazioni sul mercato internazionale.

Offerte. Contratto con prezzo ridotto per un anno. L’Autority, con gli operatori che hanno aderito, ha lanciato il primo gennaio 2017 l’offerta di Tutela Simile che si può sottoscrivere ancora fino al 30 giugno prossimo. È un contratto web della durata di 12 mesi non rinnovabile (sul sito www.portaletutelasimile.it.). Le condizioni economiche sono analoghe a quelle del servizio di maggior tutela, ma prevede una riduzione attraverso uno sconto diverso da fornitore a fornitore nella prima bolletta. Al termine dell’anno il cliente (famiglia o piccole imprese) può decidere di aderire a un’offerta con lo stesso fornitore, con un altro o rientrare nella Maggior Tutela. Inoltre dall’inizio dell’anno tutti i venditori di elettricità e gas devono inserire tra le proprie offerte anche la “Placet” che è un’offerta che presenta condizioni standard stabilite dall’Authority, cioè solo fornitura senza servizi aggiuntivi, ma a prezzi liberamente stabiliti dal venditore e con una struttura che permette le comparazioni.

Trasparenza. Sul web un portale per fare confronti. Entro la fine anno andrà a regime il portale web su cui dovranno essere pubblicate tutte le offerte di elettricità e gas, e che consentirà alle famiglie e alle piccole imprese di compararle. A luglio sarà online con le proposte Placet, cioè le offerte introdotte dall’Authority che tutti gli operatori dovranno poter proporre, con condizioni contrattuali prefissate e omogenee per tutti ma ai prezzi stabiliti dal venditore. Nella seconda fase saranno inserite le offerte già presenti nel TrovaOfferte, il vecchio strumento di confronto online dell’Autorità.

Entro dicembre il portale, realizzato dal Gestore del sistema integrato, raccoglierà tutte le offerte di luce e gas rivolte a ogni tipologia di cliente (energia ma anche servizi), pubblicizzate con una copertura territoriale pari almeno alla regione. Per scegliere è sempre necessario sapere quanto si consuma, in che fasce orarie e in che giorni della settimana. Informazioni che si trovano in bolletta.

Liberalizzazione. A cinque operatori va l’86% del mercato. La liberalizzazione del mercato dell’energia è cominciata 10 anni fa: dal primo luglio 2007 tutti i consumatori, famiglie e imprese, hanno potuto scegliere se restare nella Maggior tutela (prezzo stabilito ogni tre mesi dall’Authority) o passare al mercato libero. Una migrazione lenta ma costante. Nel 2012 le famiglie che avevano abbracciato la concorrenza erano il 21%, cinque anni dopo sono raddoppiate passando al 41% (pari a 11,8 milioni di utenze domestiche). È cresciuto anche il numero degli operatori: sono 542 le imprese che nel 2016 hanno dichiarato di svolgere l’attività di vendita nel mercato libero (48 inattive). Attualmente la quota di mercato domestico è per l’86,6% coperta dai primi cinque operatori: Enel (35,3%), Edison (4,7%), Eni (4,3%), A2A e Iren. Quanto ai clienti non domestici alimentati in bassa tensione, Enel è al primo posto con il 40,4% mentre il secondo operatore è Hera con il 3,9%.

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