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20 Aprile 2024 13:29
20 Aprile 2024 13:29

Bari Calcio: come previsto è arrivato il primo “scontro” De Laurentiis-Sibilia

Forse è il momento che qualcuno ricordi ad Aurelio De Laurentis, che i campionati si vincono sul campo e non certamente per titoli di un blasone calcistico come quello barese peraltro fallimentare acquisito
Cosimo Sibilia

ROMA – Il proprietario del Bari Aurelio De Laurentiis, parlando a Radio Kiss Kiss Napoli, ha attaccato il n.1 della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia con gravi affermazioni: “Il Bari riparte dalla serie D perché Sibilia è un politico, non gliene frega niente della città. Pensa a confermare i propri voti per avere una grande possibilità di rappresentanza“.  “Bari – aggiunge De Laurentiisriempirà lo stadio per il Bari, non per la D. Quindi fai in modo che in una C disastrata dove molti club non riescono ad iscriversi io possa tentare subito la scalata alla B“. Viene da chiedersi: ma questo De Laurentis si sente il padrone del calcio italiano ?

Come avevamo previsto De Laurentis cerca subito di fare il “furbetto”, pretendendo il salto di categoria per la sua nuova squadra, affidata al figlio Luigi, un bravo e capace produttore cinematografico, dimenticando però che vi sono state formazioni calcistiche dal passato più glorioso del Bari Calcio, come il Parma, che è ripartito umilmente dalla Lega Dilettanti (la serie D) risultando l’unica squadra italiana ad aver conseguito tre promozioni consecutive nel calcio professionistico, passando dalla Serie D alla A in soli tre anni (2015-2018). Prenda esempio quindi se ne è capace…

Qualcuno dovrebbe ricordare a De Laurentis che a differenza del Bari (ma anche del suo Napoli)  il Parma ha vinto 3 Coppe Italia, una Supercoppa italiana e 4 titoli internazionali: una Coppa delle Coppe, 2 Coppe UEFA e una Supercoppa UEFA. Infatti, dopo il Milan, la Juventus ed Inter, il Parma è il quarto club italiano, e il quindicesimo europeo, nella classifica generale delle coppe calcistiche UEFA vinte. Classifica in cui non figura il Napoli

Ma a Parma nessuno ha avuto l’arroganza (ben nota) di De Laurentis specializzato in litigi, di arrivare a pretendere un ripescaggio in Lega Pro, che documenti alla mano in realtà spetterebbe prima al Taranto che al Bari, a seguito della sentenza del 24 agosto 2017 della Corte Federale d’ Appello della FIGC a sezioni unite che ha retrocesso all’ultimo posto nel campionato di Lega Pro il Messina (nell’anno in cui militava il Taranto, che arrivò ultimo in classifica n.d.a.) . Quindi alla luce delle carte federali se c’è stata una società realmente danneggiata sul campo, quella squadra è stata il Taranto (che avrebbe dovuto giocare i playout) e che quindi andrebbe riammessa in Lega Pro quale risarcimento del danno subito.

E non certamente una squadra come il nuovo Bari Calcio , che alla data odierna peraltro come ha ricordato il Presidente della Lega Dilettanti Sibilianon è ancora ufficialmente una formazione del prossimo campionato di Serie D” aggiungendo “Ho grande rispetto per le doti manageriali di De Laurentiis, presidente di un importante club di Serie A. Da qualche giorno si é aggiudicato un club di grande tradizione come è il Bari. Ma la nuova società, della quale è il proprietario, non è ancora ufficialmente una formazione del prossimo campionato di Serie D. Le ammissioni ai campionati non dipendono da me ma dai regolamenti”.

E’ assurdo se non vergognoso leggere le dichiarazioni di  De Laurentis, che pretende dalla FIGC  il ripescaggio in Lega Pro (serie C), allorquando deve ancora individuare i responsabili sportivi, l’ allenatore (si parla di Edy Reja come direttore tecnico) e ingaggi per la rosa dei calciatori dove il Bari dovrà attenersi alla regola degli “under” da avere in formazione.

Peraltro il Bari  lunedì dovrà presentare la documentazione e le garanzie economiche per l’iscrizione al prossimo Campionato di Serie D, dove i baresi vorrebbero partecipare al girone F, con marchigiane, abruzzesi e molisane, per evitare di finire nel girone del Taranto Calcio che quest’anno ha allestito una vera e propria “corazzata” per vincere il proprio girone, ma anche per note ragioni di ordine pubblico. La Coppa Italia Dilettanti inizierà il 19 agosto, il 2 settembre avrà il via il campionato

Sibilia sarà capace di non farsi sottomettere dalle pressioni di De Laurentis per il Bari ?

Proprio ieri è arrivata conferma unanime dal consiglio direttivo della Lega Dilettanti della delega al presidente, Cosimo Sibilia, per le azioni che condurrà insieme con Lega Pro, Aic e Aia, per la convocazione dell’assemblea elettiva della Figc. Il consiglio, informa la Lnd, ha auspicato “una rapida soluzione ed il ripristino della rappresentatività democratica, nel rispetto dell’istanza depositata dal 73% della base elettorale che chiede di potersi esprimere sulla formazione di una nuova governance federale“. Le quattro componenti torneranno ad incontrarsi nella sede dei Dilettanti, per concordare le prossime azioni. Il consiglio direttivo, riunitosi a Roma, ha deliberate poi le ammissioni in Serie D e nei campionati nazionali di calcio femminile. Per quanto riguarda la Serie D, a completamento dell’organico, sono state ripescate Montebelluna, Classe e Jesina, e sono stati accolti i ricorsi di Pomigliano, Città di Campobasso, Palmese, Nocerina, Roccella, Igea Virtus Barcellona.

Ebbene, sarebbe il caso che il presidente De Laurentiis faccia il “duro” più verso i suoi dipendenti e calciatori e non con chi, come Sibilia deve attenersi ai regolamenti federali, anche se va ricordato, nei campionati superiori spesso e volentieri la FIGC ha fatto delle pessime figure. E non basta usare come avvocato il figlio dell’ex-presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per far prevalere le proprio ragioni. La legge è e deve essere uguale per tutti. Senza se e senza ma.

“Finalmente, è una vita che Bari”. Questo uno degli striscioni affissi due giorni fa nella notte a Napoli dagli ultrà del Napoli, che criticano la decisione del presidente del club partenopeo, Aurelio De Laurentiis, di acquistare il Bari. Dopo l’ufficialità della notizia i tifosi si sono subito mossi, esponendo lo striscione all’esterno dello stadio San Paolo. Un altro striscione apparso in città nella notte e recita: Adl, non solo il Bari, ma anche altre società, basta che vai via dalla nostra città.

Forse è il momento che qualcuno ricordi ad Aurelio De Laurentis, che i campionati si vincono sul campo e non certamente per titoli di un blasone calcistico come quello barese peraltro fallimentare acquisito. E bene farebbe il sindaco Decaro a starsene tranquillo ed a non illudere oltremodo la tifoseria barese. Il tifo a volte diventa pericoloso.

 

 

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